come tante

“Non è bene che l’uomo sia solo…” (Gen 18)

Questo blog nasce dall’esigenza di portare alla luce la sofferenza, i problemi, le contraddizioni e gli ostacoli o i divieti che derivano dalla legge del celibato obbligatorio dei preti, così come previsto nell’ordinamento della chiesa cattolica romana.
Vuole essere principalmente un punto per lo scambio di esperienze e per il sostegno reciproco di quanti sono coinvolti in questa problematica:

• Le donne, che sono costrette a nascondersi, talvolta a vergognarsi di ciò che provano, subendo i cambi continui di umore di una immaturità affettiva dei chierici

• I preti, che vivono uno stato di confusione tra ciò che sembra essere il loro obbligo di fedeltà verso la chiesa a cui appartengono, e la bellezza di una nuova scoperta.

• I figli nati da queste relazioni, che hanno tutto il diritto di essere figli come tutti gli altri e quindi amati e cresciuti da entrambi i genitori. Soprattutto, come la gerarchia sosteneva a riguardo del referendum sulla legge 40, hanno il diritto di conoscere chi è il loro padre

E’ evidente che il celibato obbligatorio sia solo uno dei sintomi di una rigidità dottrinale che non contempla il bene dell’uomo e, per questo, la chiesa stessa (il popolo di Dio) deve trovare la forza e la libertà di andare oltre la legge, proprio sulle orme dell’uomo Gesù che ha avuto il coraggio di sfidare i mali del Tempio.

Re: come tante

Messaggiodi sibilla701 » 9 mag 2010, 16:47

Buongiorno a tutte..sono nuova ma "una come tante"...anch'io vivo una storia con un prete,storia che non capisco come collocare per i suoi quotidiani costanti mutamenti di umore..anch'io ho le "farfalle nello stomaco" ogni volta che lo vedo, che mi manda un messaggio che mi sfiora il viso incurante delle persone che sono intorno..a sentir lui la nostra deve essere una "storia platonica ma senza alcun limite"ma cosa vuol dire?..e quindi immaginate pure cosa succede sotto un tavolo di un ristorante,durante le gite parrocchiali....ogni tanto credo di avere a che fare con un adolescente viziato e bamboccione..altre un uomo...ho scorso le varie pagine del forum leggendo i vari messaggi e ho ritrovato anche la mia storia tra queste...i comportamenti di lui tra quelli degli altri preti..tutti uguali..tutti uomini ma con una tonaca che li distingue dai veri uomini!!! quando il mio si lascia andare ,poi sta una settimana senza farsi sentire..ma purtroppo lo amo...che vi devo dire, lo desidero con tutta me stessa,mi fa sentire bene,in pace con me stessa....anche se non vederlo come e quanto vorrei mi fa sentire sola..ma sembra che un sottile filo ci unisca..gli sguardi durante la Messa,che solo io capisco...se uno legge che bisogna amarsi,lui mi guarda...insomma una complicità tra due esseri....che si sono incontrati..che si amano...ma che non si avranno mai!!!!
chiedo scusa per lo sfogo, ma trovare un forum dove si possa confrontarsi con questo tema è veramente importante..per non sentirsi isolate e sole,perchè ho capito che c'è ne sono veramente tante come me....grazie a tutte
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Re: come tante

Messaggiodi Stefania » 10 mag 2010, 10:04

Carissima Sibilla, benvenuta in questo spazio, che spero potrà esserti utile.
Certo la tua testimonianza è una delle tante, ma, allo stesso tempo è speciale, perché è la tua. E ogni storia è diversa.
Indubbiamente avrai letto sul nostro forum che le definizioni che tu hai dato sono, tutto sommato, quelle che ciascuna di noi ha dato in fasi diverse della storia.
Quello che descrivi è il comportamento, più che di un uomo, di un adolescente e la storia, che sicuramente per te è importantissima e coinvolgente, rischia di diventare più che altro un gioco.
Solo che tu non stai giocando, tu ti sei buttata, ti sei aperta. Lo si capisce dalle tue parole.
Vedi, su questo fatto degli sguardi, del "sotto al tavolo" ci siamo passate un po' tutte ... sembra un copione.
Tutto questo ti fa sentire la prescelta, solo tu sai, gli altri non possono capire.
Ma E' PROPRIO QUESTA LA TRAPPOLA. Queste sono cose che ti legano dentro, ma ti tolgono la vita.
Sì, cara Sibilla. L'amore si fa in due, in tutti i sensi.
"Storia platonica senza alcun limite" ... Mi sembra di sentirlo ...
A lui sta bene così, si sente gratificato, ti ha vicino quando lo desidera. E tu dove sei in tutto questo? Dove sono i tuoi bisogni, le tue esigenze?
Davvero hai sempre sognato di vivere una "storia platonica senza alcun limite"?
Sono domande che devo farti, con tutto il rispetto per te e per i tuoi sentimenti.
Cerchiamo di capire insieme, se vuoi.
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Re: come tante

Messaggiodi sibilla701 » 10 mag 2010, 18:22

carissima Stefania,grazie per aver risposto...dunque...innanzitutto proprio non capisco come si possa avere una storia platonica senza limiti, perchè quando oltrepassi un certo limite,anche il solo fatto di "sotto un tavolo" la storia non è più platonica...quando i suoi sms o discorsi cadono sul sesso, non è più platonico..quando ti invita a cena a casa sua e di fatto ti "sbatte" contro un muro,non è più platonico. Capisco che lui, e tutti gli altri, vivano un dissidio interiore del tipo "voglio ma non posso" e si sentono autorizzati a certi comportamenti. Nel mio specifico lui sostiene,sempre tramite sms MAI a voce, che lui "può come tutti gli altri, ma non vuole"...il che mi sembra una contraddizione..resto dell'opinione che la sua volontà, almeno nel mio caso,non sia così forte come lascia a pensare!!!dove sono io e le mie esigenze? bella domanda...ci sono giorni in cui mi dico:"basta sms...vada al diavolo.."ma poi guardo la sua foto nel cellulare e,da donna innamorata,gli scrivo..lui risponde e il ciclo riprende. Ho notato che non risponde mai a domande dirette e personali..si nasconde sull'argomento amore e affetto..se gli chiedo quanto mi ami,lui risponde "il giusto".Insomma una contraddizione vivente...va via 4 gg,gli chiedo un segno del suo amore e,siccome è all'estero,mi fa uno squillo...scusa il mio flusso di pensieri apparentemente senza logica..la mia storia-si, perchè credo sia solo mia non nostra-è relativamente giovane...un amore,il mio,covato nel cuore da tre anni,ma solo di recente esploso..nella clandestinità...una gita a Medjugorie..tanti sguardi,tanti messaggi espliciti...la gente che pensava che fossi io la "cattiva" perchè "quel povero prete così giovane,con gli ormoni in subbuglio".Ieri messa di prima Comunione mi cercava con lo sguardo..e mi trova sempre..glielo ho sempre detto:quando dici messa sei un prete e ti rispetto per il ruolo che hai li sopra, ma quando scendi per me diventi un uomo,quello che io amo!!!...come dico io "è come giocare al Monopoli" con gli imprevisti e le probabilità...un giorno devi pagare,quello dopo vinci una lotteria..così è!!!Mi ripropongo sempre di "allungare io le mani"..far vacillare questa sua volontà..fargli capire che non sono il "diavolo tentatore",ma una donna che lo ama..e ce la farò...
non sono sicura di aver risposto alle tue domande, ma mi ha fatto bene parlare...fa bene parlarne...grazie di esserci!!!
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Re: come tante

Messaggiodi daniela » 12 mag 2010, 9:12

ciao Sibilla, le nostre storie si assomigliano davvero tanto, da parte mia ti consiglio di lasciar perdere, raccogli tutte le cose belle che questo innamoramento ti ha fatto riscoprire e, con tanta tenerezza, lascia andare lui per la sua strada. Se ti ama davvero,non ti preoccupare: sicuramente si dichiarerà apertamente anche se tu lo stai ignorando, se invece è come tutti gli altri, inizia a dimenticarlo, così ti eviti mesi di aspettative e dolori lancinanti. Una cosa è certa: non possiamo fare assolutamente nulla perchè qualcuno si innamori come un pazzo di noi, e, sicuramente, più lo rincorriamo, e meno questo accadrà. Non è mai affascinante una donna che rincorre un uomo , prete o single che sia.
So che fa male e tanto, ma dopo qualche settimana starai meglio, il senso di vuoto se ne andrà. Forse, in un'altra vita, in un'altra situazione lui avrebbe potuto essere l'uomo della tua vita ma, ora e adesso non è così.E' terribile sentirselo dire ma lui, per ora, non ti ama abbastanza per progettare una vita con te. All'inizio della mia storia io scrivevo che non riuscivo a dimenticarlo, che forse era l'uomo della mia vita etc etc e Stefania mi ha fatto una domanda chiave che ti riassumo : "cos'hai da dimenticare?" In quel momento ho iniziato a capire che mi stavo facendo un film in testa, che sicuramente a lui piacevo, che saremmo potuti anche finire a letto insieme, ma non aveva la minima idea di iniziare una storia d'amore con me, in mano avevo soltanto sguardi, parole, abbracci, insomma, da dimenticare avevo ben poco ed infatti, dopo un mese, sono qui decisamente molto serena e quasi divertita da questa cotta furibonda che mi ha squassato come un terremoto. Sto ricostruendo e, come sempre nella vita, questa cosa mi ha fatto apprezzare molte cose che, prima non vedevo nemmeno. So che queste parole ti sembrano assurde ma è così: quando non è successo praticamente nulla, si riesce a dimenticare molto velocemente. Inizia a staccarti da lui ,intanto, se proprio ti ama, sicuramente si toglierà la tonaca e vivrete insieme per sempre. quando due persone si amano per davvero niente e nessuno li può dividere, non credere alla storia che è colpa del vescovo, del celibato, di....., se ti amasse supererebbe tutto, se fosse uno sposato, ci crederesti che è colpa della moglie se rinuncia al più grande amore della sua vita?. Ti abraccio forte forte
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Re: come tante

Messaggiodi stefi2 » 19 giu 2010, 14:34

Buongiorno a tutte,
sono una nuova iscritta, ho seguito il forum da poco senza iscrivermi e intervenire, ma mi è venuto il desiderio di salutarvi.
Io non ho un'esperienza simile alla vostra, ma da donna condivido e comprendo sentimenti, stati d'animo e dolore.
Vorrei dire che la psicologia maschile è la stessa per tutti, a qualunque categoria appartengono.
Non lo dico perchè sia consolatorio, ma penso che gli uomini abbiano un denominatore comune, anche quando non si trovano in condizione di fare le scelte forti in cui si trova un uomo che è anche un sacerdote.
Il tasto dei sentimenti è una cosa dolorosa e spinosa e vi posso assicurare che scappano tutti di fronte ai sentimenti, preti e non e le donne sono quelle che si espongono in genere senza paura. Vale per tutti loro. E' una questione di genere. Certo, un prete ha un alibi in più, ha alle spalle un'istituzione che non è alla pari della moglie o della paura di amare, uno scudo più forte su cui fare leva e per molti è un alibi di ferro, non credo per tutti perchè generalizzare non è un bene.
Volevo poi aggiungere una considerazione personale. Non so come sia l'amore con un uomo di chiesa, ho letto che molti anche sul piano fisico fanno un passo in avanti e uno indietro, ammiro sinceramente le donne che accettano questa sfida, ma mi chiedo quanto possa essere interessante sul piano sessuale un uomo che si colpevolizza e fugge in continuazione, trasformando una atteggiamento naturale in una mostruosità.
Parlo così perchè ho avuto una educazione rigida, sessuofobica, ho impiegato anni per riconoscere la mia identitaà di donna, consapevole della sua femminilità e sessualità, non ancora raggiunta in pieno, e non oso immaginare come mi sentirei con un uomo che anzichè incoraggiarmi a vivere con naturale bellezza la mia sessualità, si muove in un'altalena tra desiderio e sensi di colpa.
Sarebbe orribile e poco attraente.
Un augurio di cuore a tutte

Stefania :)
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Re: come tante

Messaggiodi Stefania » 23 giu 2010, 10:40

Cara omonima Stefi,
grazie del tuo intervento. E' piacevole ed essenziale poter contare sul sostegno anche di persone esterne al problema.
Quanto alle questioni di genere, non ne parliamo ... Ho promesso a me stessa di "deporre le armi".
Per il resto hai centrato il problema, l'altalena è una cosa che lacera.
Sentirsi una macchia, una persona che tutto sommato sarebbe stato meglio non incontrare è pesante da sostenere.
Grazie ancora
Stefania
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Re: come tante

Messaggiodi tere73 » 25 giu 2010, 0:12

ciao a tutte! :)
dopo mesi di latitanza, anche se non ho mai mancato di leggere i vostri interventi, eccomi tornata...
scusate l'assenteismo ma dovevo sistemare alcune questioni e anche se non sono proprio del tutto sistemate, avevo voglia di sentirvi.
anche la mia, come alcune di voi che mi hanno incontrato sanno già, è una storia "come tante", con incredibili fatti e retroscena, che però si è risolta meno di un anno fa ... come speravo: infatti per ora posso solo dire che possiamo finalmente vivere questa nostra storia d'amore ( che ha tra l'altro avuto i suoi "frutti" :oops: ) quasi alla luce del sole.
Già ... "quasi", perchè nonostante ormai tutti sappiano di noi, quando un prete "lascia", gli rimane comunque dentro uno strano senso di insoddisfazione e la vita quotidiana non è delle più semplici per non parlare delle difficoltà della ricerca di un lavoro soddisfacente, delle difficoltà di rapportarsi sia con amici che con tutte le altre persone: se prima quindi era tormentato dal dubbio se lasciare o meno, ora che lo ha fatto sta attraversando il periodo di adattamento o riadattamento al mondo reale, con tutte le sue problematiche, paure e paranoie.
Insomma, non si quieta del tutto proprio mai e anche da parte mia ogni tanto sono colta dallo sconforto e stanchezza che riesco giusto a superare avendo la certezza di amarlo veramente e guardando poi negli occhi la nostra piccina. ;)
La strada comunque non è ancora in discesa, ma è una salita in cui però non sono e non mi sento mai sola, c'è sempre la sua mano che mi tiene con amore e che mi dà la forza e il coraggio di andare avanti.
Ogni tanto mi chiedo se ci fossimo arresi tempo fa... ma anche al solo pensiero si riaccende quella sensazione per entrambi di un dolore insopportabile, del dolore che divide due persone che si amano e che sono fatte l'uno per l'altra: sono certa che il Signore ha permesso di incontrarci, ha dato a noi il coraggio necessario e ha messo nei nostri cuori la scintilla dell'Amore rendendoci Felici come proprio Lui ci vuole!
E dall'Amore, essendo la pura essenza di Dio, non possono mai nascere cose brutte e cattive come invece purtroppo "qualcuno dell'ambiente" vuole farci un pò troppo spesso credere.
un abbraccio a tutte... vecchie e nuove, e un in bocca al lupo. Ciao
tere73
 
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Re: come tante

Messaggiodi stefi2 » 18 lug 2010, 15:29

Ciao a tutte,
seguo il blog da un pò e mi sono iscritta di recente, intervenendo proprio su questo topic.
Volevo dirvi che ho conosciuto un sacerdote sul web un mese fa, gli ho scritto e abbiamo intrapreso una corrispondenza.
Tranquille, senza problemi, ho un compagno con il quale sto bene non vedo implicazioni di sorta, anche se lui mi ha detto "sta attenta a non innamorartene".
E' una bella persona, c'è uno scambio sincero e una fiducia crescente nel nostro dialogo; quello che mi ha colpito quasi subito è stata la sua frase sul "cuore indiviso" a cui ha fatto spesso riferimento Stefania; gli ho risposto che credo sia quasi impossibile vivere con un cuore indivso a meno che non si è sostenuti da una forza particolare che trascende la nostra natura.
Sinceramente credo che sia convinto della bellezza della castità e di tutto ciò che ne deriva, solo che volevo condividere con voi questa mia piccola esperienza basata su un'amicizia quasi casuale che si sta rivelando bella e costruttiva.
Un caro saluto a tutte

Stefania
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Re: come tante

Messaggiodi Stefania » 19 lug 2010, 14:22

Cara Stefi2,
la mia precisa convinzione è che NON SI POSSA ESSERE PRETI SANI DI MENTE IN UNA ISTITUZIONE COME QUESTA.
O ci si mette ai margini, cioè si vive il ministero in maniera super-critica, ma a lungo andare ti buttano fuori, oppure non credo si possa accettare così com'è, continuando ad affermare quello che questo tuo amico sta affermando.
Cominciando col dire che non ho assolutamente nulla contro questa persone né nessun'altra presa in sé, contesto ferocemente l'assurdo concetto del cosiddetto "cuore indiviso" nonché quello della castità per il Regno, così come la chiamano loro.

Non le contesto in linea di principio, ma a seguito della conoscenza di esperienze e situazioni, anche personali.
Questo tuo rapporto mi sembra positivo e ti può dare molto, sempre che tu non immagini si tratti di vera amicizia. So bene che hai la precisa sensazione di sentirti compresa e considerata e senti di poter vivere una qualità di rapporto superiore.
A meno che questo tizio non sia una mosca bianca senz'ali, sappi che non è così.
Non è così cordiale con te perché sei tu, ma perché fa parte di un cliché, mi dispiace dirlo, ma è come fosse una sceneggiatura, ben scritta, attenta ad ogni dettaglio, ma pur sempre una finzione.
Questa cosa non è consapevole, non lo fa perché vuole prenderti in giro; almeno per quello che hai raccontato, non ne avrebbe motivo.
Ricordati sempre che lui non può e non deve avere amicizie particolari, cioè nessuna persona deve essere SPECIALE per lui, qualunque sia la connotazione del rapporto.
In linea teorica tutte le persone sono speciali per lui, ma, nella realtà dei fatti, nessuna lo è davvero.

Ora veniamo alle scemenze sulla divisione del cuore.
Quale individuo al mondo vuole bene ad una persona per volta? Magari uno vuole bene alla madre, al padre, ai fratelli, agli amici, al compagno/a ... e, secondo questo concetto idiota, il cuore già sarebbe diviso.
E come fa una madre ad amare totalmente ciascuno dei suoi figli?

Gesù non ha mai detto cose del genere. Anzi, con la sua vita ha dimostrato il contrario. Amava qualcuno in modo particolare, aveva amici più intimi, più cari. Ciò non toglie che sia venuto a liberarci tutti, senza eccezione, per amore.

La castità. Cosa significa?
Questo tuo amico parla di castità proprio nella maniera più sbagliata possibile. E lui lo sa, sta tranquilla.
Tra l'altro i preti diocesani fanno promessa di celibato e non voto di castità.
Il voto è riservato ai religiosi (cioè i frati) e neanche in quel caso si parla di castità, ma di "continenza perpetua e perfetta", cioè la propria genitalità è fuori gioco per sempre. Almeno in teoria.

Non so a quale categoria appartenga questa persona.
In ogni caso ci spiegasse cosa c'è di bello in una rinuncia assolutamente non necessaria, che mozza una significativa parte dell'esperienza umana e crea non pochi problemi fisici e psicologici in persone convinte a forza di essere "sacre" e quindi necessariamente capaci di sostenerla. Senza, peraltro, che ve ne sia alcun lontanissimo motivo.

Non so cosa ne pensi tu, ma mi piacerebbe saperlo.
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Re: come tante

Messaggiodi donfy » 19 lug 2010, 14:30

"Ora veniamo alle scemenze sulla divisione del cuore.
Quale individuo al mondo vuole bene ad una persona per volta? Magari uno vuole bene alla madre, al padre, ai fratelli, agli amici, al compagno/a ... e, secondo questo concetto idiota, il cuore già sarebbe diviso.
E come fa una madre ad amare totalmente ciascuno dei suoi figli?

Gesù non ha mai detto cose del genere. Anzi, con la sua vita ha dimostrato il contrario. Amava qualcuno in modo particolare, aveva amici più intimi, più cari. Ciò non toglie che sia venuto a liberarci tutti, senza eccezione, per amore"

Devo dire che mi sento abbastanza in sintonia con Stefania sulla questione cuore indiviso. Magari non mi sento proprio in grado di dire esattamente come vivesse Gesù i suoi rapporti affettivi, essendo il Figlio di Dio, tuttavia la storia dle cuore indiviso non mi ha mai convinto ed anzi è stato un elemento strano innaturale difficile da armonizzare nella mia vita e che mi ha fatto soffrire molto.
Devo dire di aver affrontato il problema, forse superato, ma con tanta fatica e tante lacrime.
Grazie Stefania.
"Io sono la Risurrezione e la vita" (Gv 11)
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