di emiliana » 10 mag 2013, 23:46
Purtroppo anch'io ho vissuto una situazione di questo tipo... Sono sposata da una decina d'anni e ho dei bimbi meravigliosi ma,in un momento di grande stanchezza e profonda fragilità, mi sono imbattuta in un'esperienza che, oggi, considero semplicemente...trumatica! Il giovane parroco del mio paese fin dal suo arrivo (avvenuto 5 anni fa) ha manifestato nei miei confronti un interesse particolare, che coglievo esplicitamente nei suoi complimenti, nei suoi sguardi, nel suo cercarmi, nel suo atteggiamento seducente, provocante... Per 3 anni ho cercato di convincermi che mi sbagliavo, che era impossibile, che era solo gentilezza...ma ecco che 2 anni fa la confusione creata nella mia testa da questi atteggiamenti così ambigui ha superato ogni limite e ho sentito la necessità di fargli presente quanto il suo atteggiamento, così poco coerente con il suo ruolo, mi mettesse fortemente a disagio! Ero convinta che avrebbe negato con tutte le sue forze...e invece ha confermato tutto! E da quel momento è iniziata una "relazione di dipendenza" durata fortunatamente solo 2 mesi, fatta di sms, telefonate, chiacchierate in canonica di 2-3 ore anche 3 volte a settimana. Lui diceva di avere bisogno di me, perchè la mia presenza lo rendeva un prete migliore e perchè con l'amore che provava per me, riusciva a trovare benessere da una sofferenza che lo accompagnava fin dalla sua infanzia. Mi chiamava il "suo miracolo" e io mi sono sentita così importante per lui che mi sembrava di toccare il cielo con un dito. Credo di non aver mai provato attrazione fisica per lui, ma nonostante questo ho accettato e ho contraccambiato i suoi abbracci, le sue carezze, i suoi baci...ma, per fortuna, con quella poca lucidità che mi era rimasta, sono riuscita a fermare altre intenzioni... Dopo 2 mesi di questa vita clandestina e di menzogna verso la mia famiglia, non ero più io perchè i sensi di colpa mi logoravano (piangevo in continuazione e non mangiavo più...) e chiaramente mio marito ha notato e intuito quello che stavo vivendo. Così gli ho raccontato tutto! C'è stato un confronto a 3 (x me devastante). Il prete ha detto a mio marito che non avrebbe mai più potuto vivere senza di me e gli ha persino proposto di trovare una soluzione per non dover rinunciare a me (io ero allibita e mio marito sicuramente di più!) E subito dopo quando mio marito gli ha detto di ritornare al suo posto, ha iniziato a riservarmi umiliazioni in pubblico alternate a frecciatine durante le omelie, sguardi provocatori alla messa, atteggiamenti ambigui e seducenti nei confronti di altre parrocchiane. Ora dopo 2 anni la situazione non è x niente migliorata! Io sto malissimo, non riesco più a trovare una "normalità"! Sono stanca di doverlo incontrare nei vari impegni in parrocchia, ogni volta ne esco distrutta, perchè mi sento sempre sbagliata, inadeguata, colpita dai sui giudizi che intuisco negativi! Per 6 mesi ho provato a mollare tutto e come un'esiliata ho rinunciato alle mie passioni... Ma non lo trovo giusto! Perchè devo farmi da parte io?!? Perchè anche lui non si assume le sue responsabilità?!? Ho cercato altri momenti di confronto con lui per trovare una soluzione...ma lui dice di essere ancora confuso e non sa che dire. Ho bisogno di aiuto! A volte mi sembra di impazzire e non ho più la forza per lottare! Ma ora che ho trovato voi...ho almeno la speranza... Grazie per aver ascoltato il mio sfogo. Un abbraccio. Emiliana