Cara Emiliana,
la parrocchia non può essere la finalità di una vita, soprattutto se a pesare sull'altro piatto della bilancia ci sono un marito e dei figli meravigliosi (parole tue). Fino a quando rimarrai concentrata sulla tua sofferenza per un uomo che NON LA MERITA, e non raccontarmi che le lettere si trovano "casualmente"... trascurando il particolare non piccolo di avere un marito che o è un santo o dal tuo racconto comunque appare soltanto sullo sfondo, beh... pare davvero che non voglia uscirne tu. E questa si chiama "dipendenza" da una figura di potere. Pensa a come avresti reagito davanti a un uomo qualunque che si dichiarasse platealmente davanti a tuo marito! Come puoi accettare il procrastinarsi di una situazione come questa? Come può accettarlo tuo marito? Ti lascio con queste domande. Vedi, Emiliana, nella mia storia mio marito è entrato subito, e ripeto, noi abbiamo commesso l'errore madornale di "voler credere" che si trattasse di stanchezza. Ora spero che tu o tuo marito non abbiate idea di salvarlo da se stesso, perché non si può essere contemporaneamente e il male e la medicina.
Con affetto
Ornella