Noi e il prete - le storie

“Non è bene che l’uomo sia solo…” (Gen 18)

Questo blog nasce dall’esigenza di portare alla luce la sofferenza, i problemi, le contraddizioni e gli ostacoli o i divieti che derivano dalla legge del celibato obbligatorio dei preti, così come previsto nell’ordinamento della chiesa cattolica romana.
Vuole essere principalmente un punto per lo scambio di esperienze e per il sostegno reciproco di quanti sono coinvolti in questa problematica:

• Le donne, che sono costrette a nascondersi, talvolta a vergognarsi di ciò che provano, subendo i cambi continui di umore di una immaturità affettiva dei chierici

• I preti, che vivono uno stato di confusione tra ciò che sembra essere il loro obbligo di fedeltà verso la chiesa a cui appartengono, e la bellezza di una nuova scoperta.

• I figli nati da queste relazioni, che hanno tutto il diritto di essere figli come tutti gli altri e quindi amati e cresciuti da entrambi i genitori. Soprattutto, come la gerarchia sosteneva a riguardo del referendum sulla legge 40, hanno il diritto di conoscere chi è il loro padre

E’ evidente che il celibato obbligatorio sia solo uno dei sintomi di una rigidità dottrinale che non contempla il bene dell’uomo e, per questo, la chiesa stessa (il popolo di Dio) deve trovare la forza e la libertà di andare oltre la legge, proprio sulle orme dell’uomo Gesù che ha avuto il coraggio di sfidare i mali del Tempio.

Re: Noi e il prete - le storie

Messaggiodi ornella » 14 mag 2013, 12:31

Cara Emiliana,
la parrocchia non può essere la finalità di una vita, soprattutto se a pesare sull'altro piatto della bilancia ci sono un marito e dei figli meravigliosi (parole tue). Fino a quando rimarrai concentrata sulla tua sofferenza per un uomo che NON LA MERITA, e non raccontarmi che le lettere si trovano "casualmente"... trascurando il particolare non piccolo di avere un marito che o è un santo o dal tuo racconto comunque appare soltanto sullo sfondo, beh... pare davvero che non voglia uscirne tu. E questa si chiama "dipendenza" da una figura di potere. Pensa a come avresti reagito davanti a un uomo qualunque che si dichiarasse platealmente davanti a tuo marito! Come puoi accettare il procrastinarsi di una situazione come questa? Come può accettarlo tuo marito? Ti lascio con queste domande. Vedi, Emiliana, nella mia storia mio marito è entrato subito, e ripeto, noi abbiamo commesso l'errore madornale di "voler credere" che si trattasse di stanchezza. Ora spero che tu o tuo marito non abbiate idea di salvarlo da se stesso, perché non si può essere contemporaneamente e il male e la medicina.
Con affetto
Ornella
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Re: Noi e il prete - le storie

Messaggiodi emiliana » 14 mag 2013, 21:00

...hai perfettamente ragione Ornella! E mi vergogno molto per non aver ancora trovato la forza x staccarmi dalla parrocchia e di conseguenza da questa figura... Quando parli di "dipendenza" esprimi in pieno quello che sento dentro di me! Ma non ne comprendo le dinamiche! Non capisco cosa succede dentro le mia testa! Perchè continuo ad accettare di torturarmi e di farmi torturare?!? Per quanto riguarda mio marito...direi che è una persona speciale come poche e probabilmete, magari senza accorgermene, approfitto della sua bontà e della sua comprensione! Ma non è sullo sfondo della mia vita, credo solo che, egoisticamente, sto pensando molto al mio dolore e poco al suo. Ti ringrazio x la tua risposta, concedimi magari un tantino dura..., ma assolutamente giusta x mettermi in discussione e x spronarmi a cercare il meglio x me e x la mia famiglia. E anche se sono molto provata e confusa... non ho dubbi: IO VOGLIO USCIRNE! Grazie ancora, un abbraccio! Emiliana
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Re: Noi e il prete - le storie

Messaggiodi ornella » 15 mag 2013, 8:50

Cara Emiliana,
non volevo essere dura o ferirti, solo scuoterti. Io la butto lì: una psicoterapia no? Credo che avresti il pieno appoggio di tuo marito e che, affrontandola in due, si rinsalderebbe il vostro rapporto oltre al fatto che tu potresti fare chiarezza dentro te stessa. E ancora: non conservare "reliquie", lettere, sms o altro dentro le quali cercare una spiegazione plausibile. Butta tutto, ma proprio tutto, e fatti aiutare a girare pagina. Noi qui possiamo esserci, ma questo è solo il primo passo. Importantissimo. Ma il primo. E più di tanto non è che si possa fare via email.
Poiché molti temono una psicoterapia desidero essere chiara: oggi, per affrontare il tuo "male di vivere" credo sia meglio affidarsi a una persona laica, professionale, che ti aiuti a guarire. Ma le soluzioni, con un buon terapeuta, te le trovi tu e nessun altro. E' una strada che proverei, proprio parlandone a tuo marito, che non ho dubbi sia la persona che ti conosce meglio, altrimenti non avrebbe reagito come ha reagito. E quindi non sei una poco di buono, Emiliana, sei una persona sofferente e confusa, che in questo momento rischia di soccombere tra sensi di colpa e fascinazione. Hai vicino un uomo che ti ama come sei, fidati di lui e lasciati aiutare. Una soluzione così, poi, ti consentirebbe di evitare anche tante pressioni e domande indiscrete sull'interruzione delle collaborazioni in parrocchia. Basterebbe dire una parte della verità: sono in analisi, in questo momento ho deciso di interrompere non le amicizie, ma qualsiasi lavoro extra. La motiviazione da dare agli amici è la solita: un po' di esaurimento... . Generica ed efficace.
Un bacio
Ornella
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Re: Noi e il prete - le storie

Messaggiodi antonia » 16 mag 2013, 0:15

emiliana cara,ti capisco,te lo dico con il cuore in mano,ti capisco. io dietro a quest'uomo mi sono persa...strada facendo ho perso il sorriso,la serenità,la pace e ad ogni carezza rubata...anche la dignità. Mi odio,certi giorni mi odio proprio. Io così decisa nella vita,così determinata nel lavoro,mi sembro una stupida ragazzina nelle mani di questo prete egoista ed egocentrico. L'ho aiutato in tutti i modi,anche economicamente,lui mi stringe in un pugno,ogni volta che mi allontano trova un modo sempre nuovo per riprendermi,per riallacciare il rapporto ed io ci casco come una stupida. non sono andata via dalla parrocchia,perchè ho creduto ai suoi ti amo,non posso vivere senza di te,con te sono un prete forte e migliore,ho creduto alle sue lacrime. Diventiamo dipendenti,è questa la verità,ma nemmeno io riesco a capire perchè. Devi sapere cara Emiliana,che qualche tempo fa,in un momento di grande fragilità ( a causa del prete),c'era un collega di lavoro che "ci ha provato in ogni modo" ed io determinata ho detto no e mi sono allontanata,scappata a gambe levate senza il minimo ripensamento. Perchè invece con il mio don non ci riesco???? la verità è che forse non ho avuto niente più bello di lui,che mi uccide ogni giorno,una complicità così forte...che ti rende schiava. L'altro giorno pensavo a quella vittima di un rapimento che si è innamorata del proprio carnefice. Per la maggioranza della gente è impensabile una cosa del genere.Io credo che possa accadere,a me è successo,ho amato e amo forse ancora un uomo...che mi ha distrutto la vita.
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Re: Noi e il prete - le storie

Messaggiodi ornella » 16 mag 2013, 8:45

Cara Antonia,
entro in punta di pedi e dico sommessamente: sindrome di Stoccolma, ovvero sottomissione da costrizione che, per sopravvivere, riveste d'amore e di complicità il carnefice? Può darsi. Ma può darsi pure che, a complicare la cosa, subentri il fatto che lui conosca quella parte più intima, delicata e personale che è la tua relazione spirituale con Dio ed il creato, le tue aspirazioni, le tue fragilità e debolezze (sulle quali può speculare perché sa come prenderti), il tuo più segreto modo di intendere la vita. E' da qua che io partirei ad analizzare un rapporto che è intriso di violenza e di abuso nei tuoi confronti! Non si tocca in nessun modo la spiritualità di una persona! E quindi, Antonia, tu sai che ami un uomo che NON C'E'. E questo, per come la vedo io, è un po' il collante che tiene insieme delle coppie nelle quali una donna maltrattata e/o ricattata psicologicamente, che forse è peggio che picchiata sistematicamente, resiste e continua a pensare: in fondo lui mi ama. Pensaci.
Ornella
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Re: Noi e il prete - le storie

Messaggiodi emiliana » 16 mag 2013, 10:29

Si, Cara Ornella, ho provato a farmi seguire da qualcuno, ma il senso di vergogna che provavo era troppo forte e alla fine ho sospeso la psicoterapia. Con voi riesco a parlare ed ad aprirmi solo perchè non vi vedo e voi non vedete me, e anche perchè so che avete vissuto praticamente la stessa cosa e quindi so di essere capita e non giudicata. X quanto riguarda le reliquie...è proprio vero, meglio eliminare tutto! Lo voglio fare assolutamente oggi...! Grazie Ornella!

Cara Antonia, anch'io come te continuo ad avvertire forte questa dipendenza nei confronti di una persona che continua a ferirmi, provocarmi, mortificarmi...nonostante io abbia preso le distanze da lui... Ma io non provo amore x lui, almeno non ora (magari in passato ho sentito qualcosa che assomigliava all'innamoramento) e non penso che lui sia stata la cosa più bella che mi sia capitata, assolutamente no! (ho una famiglia semplicemente meravigliosa). Io sento che dentro di me c'è un sentimento che io chiamo "malato", ma che non riesco a spiegare a nessuno, neanche a me stessa! E credo che per stare meglio dovrei liberarmi proprio di questo... Grazie anche a te Antonia! Mi siete di grande aiuto in questo momento così difficile...
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Re: Noi e il prete - le storie

Messaggiodi antonia » 17 mag 2013, 1:00

SINDROME DI STOCCOLMA bho,forse,è molto vero quello che dici,lui conosce bene la parte più intima del mio cuore,a lui ho raccontato i problemi più delicati e spinosi della mia vita,lui è stato per più di 10 anni il mio parroco,il prete,il sacerdote,l'eletto,colui che guardavo come avrei guardato un angelo,sino a quella sera sino a quel bacio cui è seguito,disgraziatamente tutto il resto.
Ornella mia,mi dici tu sai che ami un uomo che NON C'E'.è vero l'uomo l'ho costruito probabilmente solo nella mia testa,però ve lo giuro,lui quando non era preso dai sensi di colpa era adorabile,un tesoro,così attento delicato,così romantico,geloso ed innamorato,poi si è trasformato,o meglio sono andata a fondo ed ho scoperto di essere l'ennesima vittima,una lunga serie,stile serial killer, e lì mi è crollato il mondo,a giorni mi fa una grande pena,a giorni lo odio così tanto....rabbia dolore delusione non lo so. sono rimasta con l'idea di fargliela pagare,ma chi sta pagando tutto sono io,solo io. stasera prima di andar via mi ha abbracciato e mi ha detto ...tornerà tutto come prima?. no non credo proprio ho risposto io,sono rimasta solo per completare l'anno e dar fede agli impegni presi in precedenza...ma chissà perchè il mio cuore spera ancora che davvero torni tutto come prima. Non sarà così perchè non c'è stima,non c'è fiducia,non c'è più niente ed allora perchè tremo ogni volta che si avvicina,perchè mi emoziono ogni volta che mi guarda,mi sento così stupida.
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Re: Noi e il prete - le storie

Messaggiodi ornella » 17 mag 2013, 8:15

Cara Antonia,
perché "tremi ecc..."? Perché la tua emotività non vuole vedere chi costui sia, ma chi è stato, cosa ha rappresentato per te, e, credimi, quello che hai descritto è un superuomo a caratteri cubitali. Anche questa è costruzione tua, altrimenti non ti saresti poi trovata di fronte a un ometto. E' non solo frequente, ma abituale questo atteggiamento, che nasconde dietro di sé una gigantesca dose di idealizzazione della figura presbiterale. Ma... dietro il vestito delle fantasie postume... nulla. E a quanto pare lui non cessa di provarci. O tu lo chiudi fuori dalla tua vita per il tempo che ti è necessario a tenere a bada questa pia illusione, e lo sai anche tu da come scrivi, o andrai incontro a anni ed anni di alti e bassi, per arrivare alla fine a disistimarti. Di cantonata ne basta una, prendi atto che lo è stata e che non è un'esperienza che puoi permetterti il lusso di ripetere, a meno di non essere autolesionista. Sullo sfondo anche per te c'è almeno un marito. Anche qui non entro nel merito e non voglio fare prediche, ma che ne è e che ne sarà di lui nel frattempo? Lo so che l'illusione pare più seducente rispetto alla realtà, perché l'illusione è costruita a nostro uso e consumo, ma viviamo di realtà e nella realtà.
Ti abbraccio
Ornella
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Re: Noi e il prete - le storie

Messaggiodi Stefania » 25 lug 2013, 15:58

Cari tutte e tutti amici di questo blog,
vorrei salutarvi prima di partire per le vacanze estive e ho scelto di farlo in risposta all'argomento "Noi e il prete - le storie", proprio dopo aver riletto i commenti.
Mi rivolgo in particolare a voi donne che avete popolato queste pagine, Mossy, Antonella, Signorafantasia, Ornella, Lostris, Iaia, Miki, Antonia, Alice 78, Bollicina, Emiliana, per esprimere il mio ringraziamento in particolare verso la fiducia che avete dimostrato raccontando la vostra storia e le vostre emozioni, i vostri dubbi e speranze.
Vi saluto con la speranza profonda che ciascuna di voi abbia potuto ritrovare la propria forza interiore, sia riuscita a rispettarsi, a guardarsi dentro con onestà e a scegliere il proprio bene, dando un calcione alle relazioni (vere o presunte) che portano piccole gioie momentanee ed illusorie a scapito spesso di un’intera vita di attese e delusioni.
Ogni donna è un universo prezioso; se qualcuno non è in grado di accorgersene, che continui a sgranare rosari e si tolga di torno!

Buone vacanze.
A presto
Stefania
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Re: Noi e il prete - le storie

Messaggiodi Bollicina » 31 lug 2013, 22:03

Grazie a te Stefania. Leggere le storie di ognuna di noi e le considerazioni emerse, mi ha fatto vedere le cose da un'altra prospettiva. E quando si cambia chiave di lettura si comincia a guarire perché si vedono le cose in un altro modo. Sono convinta che tanti guai e situazioni dolorose nascono perché nell'inconscio collettivo vediamo i preti come persone diverse, quasi sacre, con due marce in più rispetto ai laici. Se cominciamo a pensare che sono persone normali, non concepite per opera dello Spirito Santo, ma da un uomo e una donna (anche se ho l'impressione che loro si credano "figli" dello Spirito Santo) coi loro pregi, difetti, miserie, sentimenti e a trattarli come persone normali, secondo me inneschiamo un cambiamento non da poco.

Un abbraccio a tutte.
Bollicina
 
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