Incominciamo a parlare di...

“Non è bene che l’uomo sia solo…” (Gen 18)

Questo blog nasce dall’esigenza di portare alla luce la sofferenza, i problemi, le contraddizioni e gli ostacoli o i divieti che derivano dalla legge del celibato obbligatorio dei preti, così come previsto nell’ordinamento della chiesa cattolica romana.
Vuole essere principalmente un punto per lo scambio di esperienze e per il sostegno reciproco di quanti sono coinvolti in questa problematica:

• Le donne, che sono costrette a nascondersi, talvolta a vergognarsi di ciò che provano, subendo i cambi continui di umore di una immaturità affettiva dei chierici

• I preti, che vivono uno stato di confusione tra ciò che sembra essere il loro obbligo di fedeltà verso la chiesa a cui appartengono, e la bellezza di una nuova scoperta.

• I figli nati da queste relazioni, che hanno tutto il diritto di essere figli come tutti gli altri e quindi amati e cresciuti da entrambi i genitori. Soprattutto, come la gerarchia sosteneva a riguardo del referendum sulla legge 40, hanno il diritto di conoscere chi è il loro padre

E’ evidente che il celibato obbligatorio sia solo uno dei sintomi di una rigidità dottrinale che non contempla il bene dell’uomo e, per questo, la chiesa stessa (il popolo di Dio) deve trovare la forza e la libertà di andare oltre la legge, proprio sulle orme dell’uomo Gesù che ha avuto il coraggio di sfidare i mali del Tempio.

Incominciamo a parlare di...

Messaggiodi Paola » 3 ott 2008, 11:07

Qual è la reazione di un prete di fronte all’amore che irrompe? E’ indubbiamente un imprevisto, qualcosa che non si aspettava potesse accadere, proprio a lui. Perde l’autostima, sente di star tradendo quel concetto che, a gran forza, viene ribadito durante il processo di formazione. “Tu sei del Signore”, il tuo cuore non può contenere altro sentimento, specie se umano. Ecco che la donna diventa la “la rivale di Dio”. Ma il Vangelo è altro e non esclude mai l’amore che è “bene per l’uomo”. AMORE = BENE (leggasi AMORE uguale BENE)
Paola
 

Re: Incominciamo a parlare di...

Messaggiodi Stefania » 4 ott 2008, 2:17

Cara Paola, purtroppo questo è un tema di cui non si parlerà mai abbastanza. Non so se le persone in generale facciano finta di non sapere che il prete si può innamorare o se già in partenza giudichino la cosa negativamente e quindi non vale la pena affrontare l'argomento. In ogni caso quel che so è che alle donne che hanno vissuto o stanno vivendo una relazione con un prete fa molto bene parlarne e condividere le attese, il dolore e tutti gli aspetti relativi. Credo che potrebbe far bene anche ai preti confrontarsi su questo, ma di solito hanno troppa paura. Anche di se stessi, di ciò che provano. Sentono in qualche modo di aver fallito e questo alla fine ricade su entrambi. E le donne che ci leggono certamente lo sanno. Quando la "fede" si trasforma in divieti e leggi da rispettare, non si può più definire tale.
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Re: Incominciamo a parlare di...

Messaggiodi Paola » 4 ott 2008, 11:40

Cara Stefania, Credo sia importante parlarne e far conoscere a tutti che esistono queste dinamiche fortissimamente UMANE e NATURALI! E fa bene parlarne non solo per le donne affinchè si sentano, ascoltate, capite e confortate, ma fa bene affinchè i preti che ci leggono, sappiano quanto è grande il loro dolore! Ma soprattutto fa bene a chi sta nella stanza dei bottoni prendere coscienza del dolore che causano a questi figlie/i di Dio con le loro disumane regole antievangeliche e innaturali!!! O forse pensano che queste persone non sono figli di Dio ma figli del male??? se non considerano queste sofferenze come frutto dei loro comportamenti, non hanno capito veramente NIENTE di cosa è l'amore del Padre verso i propri figli, ma soprattutto non hanno capito VERAMENTE NIENTE di cosa si intende per amore del prossimo che sta alla base degli insegnamenti di Gesù!!! Se gli sta sinceramente a cuore il prossimo, dovrebbero fermarsi un attimino a riflettere e interrogare la propria coscienza per giungere a comprendere cosa realmente il buon Dio aveva in mente quando ha pensato che non era bene che l'uomo rimanesse solo e avergli voluto creare un aiuto che gli fosse accanto nella vita terrena per TUTTI senza escludere i preti, che non sono esseri asessuati, privi di sentimento, o divini, ma sono uomini come gli altri!
Dovrebbero prendere coscienza che amare una donna, non è affatto un "fallimento", ma al contrario è un dono ricevuto che da una carica in più nella propria missione e soprattutto è una dimostrazione di fede, nel senso che ci si fida dei doni che il Padre ci da in abbondanza per il bene dell'uomo, per farlo vivere con la presenza tangibile del Suo amore per noi!!! Dietro ogni AMORE, che è IL BENE, non può che esserci la presenza di Dio!!!
Paola
 

Re: Incominciamo a parlare di...

Messaggiodi ornella » 4 ott 2008, 18:58

Care Paola e Stefania,
sono Ornella, ho la veneranda età di 61 anni, sono felicemente sposata da quasi quaranta, non sono innamorata di nessun prete, ma del Signore sì. Posto queste poche righe per dire che sono con voi, che mi auguro che leggano (e scrivano) soprattutto persone che si sentono estranee a questa tematica, che sfiorano tante sofferenze e ipocrisie senza mai sentirsi toccate in prima persona. O peggio, persone che pensano che non ci si debba immischiare con donne e uomini "così", ovvero che soffrono per relazioni irrisolte, non poche volte irrisolvibili non solo a causa della legge celibataria ma di una immaturità di fondo. Io sono toto corde per il celibato opizionale, sono per una chiesa più umana, per una vita affettiva che non venga in collisione con la vita di fede. Vi auguro perciò un proficuo lavoro. Un mio vecchio motto è "non ucciderò l'amore in nome dell'Amore"... .
Vi leggerò con affetto quando potrò, cioè spesso, ma in silenzio: ho scritto non solo su questa problematica per parecchi anni, compreso su Donne Così, oggi ho tirato i remi in barca per scelta e per una mia ocndizione personale che non mi consente da anni molta serenità. Questo non toglie che abbia pubblicizzato questo blog come ho potuto, visto che oggi mi limito a far girare un po' d'informazione. Sono infatti convinta che un uso intelligente della rete sia quello di mettere le persone in condizione di esprimersi, sostenersi, cooscersi, ma anche di crescere informandosi.
Se questo blog contribuirà come spero almeno a una maggiore informazione su un problema così diffuso e così umanamente ed ecclesialmente grave, sarà molto per la nostra chiesa, la sua trasparenza, la comune crescita nella verità.
Auguri
Ornella
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Re: Incominciamo a parlare di...

Messaggiodi margherita57 » 6 ott 2008, 16:37

ciao a tutti, sono Margherita Vicinanza e vivo a Salerno. Volete sapere qualcosa in più di me? Bene, allora vi dico che sono una Donna di 51 anni che Ama un Uomo. Amo un Uomo che come lavoro ha deciso di fare il prete. Perchè sto facendo questa premessa? Perchè vorrei che insieme riflettessimo su un'espressione che spesso abbiamo usato : "Amo un prete". Ora poniamoci una domanda e riflettiamo: se ci fossimo innamorate di un medico o di un idraulico avremmo usato l'espressione "Amo un medico" oppure "Amo un idraulico"??? Ecco amiche mie, il punto di partenza è questo: fino a quando continueremo a definirci "donne che amano un prete" non faremo altro che mettere in evidenza la loro appartenenza ad una condizione "particolare" e a sottolineare la loro "separazione" dal mondo. Ora vi racconto una cosa: quando per la prima volta ho parlato con mia madre di questo mio "Amore" le ho detto (piangendo...)- "Mamma mi sono innamorata"- lei mi ha risposto -"E allora, qual'è il problema?- "Amo un prete"- le ho risposto. Sapete che cosa mi ha risposto mia madre dopo aver ascoltato tutta la storia: " ...e qual'è il problema? Se riuscirà a riconoscere il suo sentimento di Amore saprà cosa fare. Forse è per questo che ha deciso di fare il prete, perchè ha paura di Amare."
Un abbraccio. Margherita
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Re: Incominciamo a parlare di...

Messaggiodi Stefania » 7 ott 2008, 11:21

Cara Margherita, noi ci siamo conosciute durante l'incontro che abbiamo organizzato in settembre. Riflettevo su ciò che hai scritto, e mi trovo d'accordo. Credo che specificare "... di un prete" equivalga praticamente a sottolineare l'aspetto problematico del rapporto. Per arrivare a pensare al ministero del prete come una professione ce ne vuole, anche perché la faccenda è un tantino più complessa. A mio parere ci sono molte professioni che presuppongono una vocazione, cioè una predisposizione specifica a livello caratteriale, di aspettative, di servizio. Ad esempio l'insegnante, l'infermiere, il medico, il vigile del fuoco... Ma nessuno di questi professionisti viene formato nella convinzione di essere speciale o nella determinazione di dover vivere da "separato" rispetto al mondo. E nel mondo, o nelle faccende di mondo, purtroppo, rientrano anche i normali rapporti umani che nascono invece per essere la manifestazione piena "del sacro" che c'è in noi.
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