Caro Chino sono abbastanza d'accordo con tutto quanto dici, fino a che non arriviamo alla "imposizione delle mani" cosa che tu definisci lecita, come a voler sottolineare il fatto che il carisma vada ratificato.
Su questo non concordo affatto. Nella chiesa primitiva il riconoscimento di un carisma era affidato alla comunità che in completa autonomia faceva le proprie scelte.
Anche imporre le mani (con tutto ciò che viene appresso) è una forma di potere di cui farei volentieri a meno. Il ministero presbiterale non si riceve dal vescovo, e neanche da Dio, ma dalla comunità, a differenza del carisma, che possiamo ricondurre alla natura del soggetto (Dio), alla sua predisposizione, alla sua educazione e formazione.
Questo non per essere pignola o puntigliosa, ma perché è una parte importante della nostra vicenda spirituale personale che, spesso senza accorgercene, ci ha plasmato e deformato.
Ancora oggi, proprio in virtù del presunto potere del vescovo, il prete riceve il suo marchio semi-indelebile.