Donna/prete: le situazioni più comuni 4

“Non è bene che l’uomo sia solo…” (Gen 18)

Questo blog nasce dall’esigenza di portare alla luce la sofferenza, i problemi, le contraddizioni e gli ostacoli o i divieti che derivano dalla legge del celibato obbligatorio dei preti, così come previsto nell’ordinamento della chiesa cattolica romana.
Vuole essere principalmente un punto per lo scambio di esperienze e per il sostegno reciproco di quanti sono coinvolti in questa problematica:

• Le donne, che sono costrette a nascondersi, talvolta a vergognarsi di ciò che provano, subendo i cambi continui di umore di una immaturità affettiva dei chierici

• I preti, che vivono uno stato di confusione tra ciò che sembra essere il loro obbligo di fedeltà verso la chiesa a cui appartengono, e la bellezza di una nuova scoperta.

• I figli nati da queste relazioni, che hanno tutto il diritto di essere figli come tutti gli altri e quindi amati e cresciuti da entrambi i genitori. Soprattutto, come la gerarchia sosteneva a riguardo del referendum sulla legge 40, hanno il diritto di conoscere chi è il loro padre

E’ evidente che il celibato obbligatorio sia solo uno dei sintomi di una rigidità dottrinale che non contempla il bene dell’uomo e, per questo, la chiesa stessa (il popolo di Dio) deve trovare la forza e la libertà di andare oltre la legge, proprio sulle orme dell’uomo Gesù che ha avuto il coraggio di sfidare i mali del Tempio.

Re: Donna/prete: le situazioni più comuni 4

Messaggiodi alice » 1 giu 2009, 17:56

Ciao sono Alice, sono molto d'accordo su quanto dice Enrico. Anche io vedo la maggior parte dei preti così, uomini che non sanno prendere le proprie responsabilità. Se qualcuna è stata tradita come lo sono stata io può mettersi in contatto con me. 19alice63@libero.it A Mariastella voglio dire con affetto di stare in guardia. Capisco il suo sentimento, ma attenzione! perché a volte scopriamo chi sono veramente quando ormai ci siamo giocate i nostri anni, la nostra vita!
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Re: Donna/prete: le situazioni più comuni 4

Messaggiodi alice » 2 giu 2009, 9:33

Ciao sono alice, provo nuovamente ad inserire il mio messaggio. Volevo dire che sono d'accordo con quanto dice Enrico, molti preti non sanno prendersi le proprie responsabilità, e spesso giocano con l'amore di una donna. Io sono stata tradita da un prete in maniera vergognosa, mi rivolgo a Mariastella, fai attenzione!! capisco i tuoi sentimenti ma non lasciare che qualcuno giochi con la tua vita, valuta bene, apri gli occhi. con affetto
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Re: Donna/prete: le situazioni più comuni 4

Messaggiodi mara57 » 2 giu 2009, 17:26

Ciao Alice, benvenuta nel club....!
un po' è serio ed un po' ironico il saluto, poichè al di là del piacere di conoscerti c'è la consapevolezza di tutta la sofferenza che ti porta qua .
E' la stessa di tutte noi e il termine DEVASTATA è quello che di più calza ad ognuna di noi, mi pare. Devastata è come mi sono sentita anch' io
quando il "mio" prete, pur non essendo vincolato da obblighi precisi e/o pressanti ( è stato sospeso a divinis tantissimi anni fa ), ha troncato il rapporto proprio quando si è visto più coinvolto, rinnegando tutto ciò che c'era stato fino alla notte prima ! non credo che nessuna di noi sia stata masochista e le cose che dici ce le siamo dette tutte noi chissà quante volte. Il problema è un altro : essere ancora dentro o fuori dal rapporto, nel senso che se sei DENTRO, le tue energie sono - a torto o a ragione- convogliate a far funzionare il rapporto. Se invece hai la capacità di stabilire e decidere che la posta in gioco non vale lo sforzo, allora ti sei tirata già fuori dal rapporto. il nodo sta sempre là, perchè il problema di questi preti è proprio quello di non sapersi sentire DENTRO al rapporto. Il tradimento a volte lo mettono in atto con donne reali, a volte no, ma è sempre il modo per prendere le distanze da qualcosa che non sanno gestire e , spesso, che neanche volevano realmente.
Il risultato però è sempre lo stesso: ci riducono come giocattoli rotti !
La presenza delle altre donne "devastate" può fare molto : ci fa capire che il probblema non siamo noi, come lui vorrebbe farci intendere;
ci rende consapevoli del fatto che non siamo sole;
ci stimola ad approfondire e ad andare a capire bene quali sono le vere ragioni e l'entità del problema;.....e ci fa trovare anche delle amiche.
Ma trovo che sia importante cercare di trovare qualcosa da fare perchè altre donne non soffrano più ciò che abbiamo sofferto noi, a cominciare
dal far uscire dal silenzio queste storie ,
Mara
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Re: Donna/prete: le situazioni più comuni 4

Messaggiodi Paola » 2 giu 2009, 21:15

Alice, se da un lato ti do il benvenuto, dall'altro mi dispiace trovare un'altra amica/sorella che è approdata in quel vortice di sofferenza che risucchia tutta l'esistenza!
Avrai avuto modo di constatare che sono tante le donne che hanno vissuto e vivono sulla propria pelle le conseguenze di ciò che rappresenta l'ipocrisia di questi uomini che si reputano angeli e che se da un lato dovrebbero curare le anime a loro affidate, dall'altro lato uccidono proprio tante anime! Ma in fondo ho capito che non gliene frega poi tanto di questi omicidi bianchi! Loro non si sentono per niente in colpa, tant'è che celebrano l'eucaristia come se niente fosse!!!
E quel che è peggio, è che la gente pur sapendo tutte queste realtà, continua a frequentarli e a partecipare ai loro riti trattandoli, ancora oggi, come esseri superiori, come se fossero santi! Questo non sai quanto mi fa incazzare!!! Perchè basterebbe che tutti scioperassero i riti che alla luce di queste nefandezze (mi riferisco in questo caso al fatto che distruggono anime), sono delle vere blasfemie!
Comunque, quello che posso dirti, come del resto dico sempre alle altre, è che parlerne, parlarne e parlarne, anche se non risolve il dramma e non guarisce il cuore, sicuramente aiuta a sopportare meglio.
Quindi, nel rinnovarti il benvenuto ti chiedo di aiutare anche tu chi come te è risucchiato dal vortice dei sentimenti che sono subiti e non vissuti. Per questo ti chiedo e ti prego di evitare di parlarne solo privatamete tramite mail private. Certo questo si può sempre fare, ma è importante la condivisione con le altre, perchè ciò che ti affligge può essere di aiuto a tante altre e allo stesso tempo puoi essere tu stessa aiutata da tutte noi, nessuno escluso.
Spero di rileggerti presto.
Paola.
Paola
 

Re: Donna/prete: le situazioni più comuni 4

Messaggiodi alice » 4 giu 2009, 14:36

Grazie di cuore a Mara, Paola e tutte voi che avete preso a cuore la mia storia, un caro saluto anche a Stefania che è una forza. Mi avete detto cose molto importanti su cui riflettere.
Un saluto di grande rispetto per tutti quei PRETI che hanno sofferto e soffrono per l’amore verso la propria donna e coloro che hanno avuto la forza di lottare.
Cara Mara è vero quello che dici, quando ci sentiamo dentro il rapporto, tutte le nostre energie sono convogliate lì. Io ho dato tutta me stessa, il mio tempo, le mie energie, tutto per farlo stare bene e lui diceva di amarmi tanto; ma lui dentro il rapporto non ci si è mai sentito e questo l’ho scoperto quasi improvvisamente.
Ho scoperto anche che i suoi sensi di colpa non erano veri, c’erano periodi in cui non voleva rapporti.. mi diceva che dipendeva dai sensi di colpa verso la Chiesa e che dovevo stare tranquilla perché mi amava e che se lo amavo veramente dovevo accettarlo, capirlo e stargli vicino.. poi vengo a scoprire che il motivo vero era un’altra donna e poi un’altra ancora.
Neppure io sono una masochista, ero troppo coinvolta in questo rapporto, forse fin troppo ingenua a credere alle sue parole.. che non erano solo parole, in realtà stavo con lui tutti i giorni, mi portava dai suoi amici, mi faceva sentire parte integrante della sua vita, non faceva un passo senza di me (pochissimo però nella sua parrocchia)... come pensare a tanta falsità e a tanta ipocrisia!! Mi ha lasciata e fino al giorno prima diceva di amarmi. Qualche settimana prima mi aveva mandato un messaggio, perché io avevo espresso qualche perplessità sul suo amore, e lui aveva scritto nel messaggio..."ma non ti accorgi di quanto ti amo?" in realtà doveva scrivere " ma non ti accorgi di quanto ti sto prendendo per il culo?"... posso sentirmi a questo punto una vera fessa?..
Non voglio giustificarmi, ho le mie colpe, veramente troppo ingenua. Mi ha buttato proprio come un giocattolo rotto che da soltanto fastidio. Quando gli ho chiesto se si rendeva conto della ferita profonda che mi stava dando e della lacerazione che provavo mi ha risposto…vorresti farmi sentire in colpa? … lascio a voi tutti che leggete, ogni commento.
Anzi lui ha cercato di far sentire in colpa me per qualche atto di gelosia, in realtà era liberissimo. Non andavo neppure nella sua nuova parrocchia, per non creargli problemi con i parrocchiani, e quando cercavo di fargli capire che non potevo concepire un rapporto lontano dalle cose significative della sua vita, lui mi rispondeva dicendo di stare tranquilla, che in realtà io facevo parte delle cose significative, mi diceva che voleva tenermi lontano da certi ambienti proprio perché teneva troppo a me e la sua vita privata a cui teneva tanto voleva salvaguardarla. Io cercavo di capirlo, ma era comunque una spina nel cuore. Non avevo nessun’ altra aspettativa che di stargli vicino ed essere la sua compagna, confidente, in una prospettiva di vita.
Cara Paola è vero molti di loro si reputano angeli, celebrano tranquillamente la messa e non si curano di questi omicidi bianchi.
Lui non si sente affatto in colpa. La colpa che può provare la giustifica molto facilmente con il fatto di essersi trovato coinvolto suo malgrado, non si ricorda neppure che è stato lui a coinvolgere me! Mi ha coinvolto proprio in un momento critico della mia vita, ad una età che qualche anno in più perso inutilmente può fare la differenza per quanto riguarda la costruzione di un futuro, la scelta di una famiglia oppure no.
Mi ha detto, quando mi ha lasciata, che dava alla parola amore un significato diverso da quello che davo io, peccato che non si sia preoccupato di spiegarmelo qualche anno fa!! Mi ha detto che lui è così, è un prete e che ama tutti, ama il mondo! Bè anche io mi sento di amare le persone, ma questo non mi impedisce di innamorarmi di una in particolare e di voler condividere con essa la vita...e mentre io raccolgo i pezzi di una vita in frantumi, lui ascolta musica, si riempie di profumo, corre dai suoi parrocchiani baldanzoso e vive tranquillamente la sua nuova storia iniziata già da chissà quando, a distanza di qualche settimana vedo le cose più chiaramente e lui ha fatto proprio questo gioco, mi ha mollata quando dall’altra parte c’era ormai un'altra storia “importante”.
Qualcuno forse penserà che un amore può anche finire..certamente…ma qui non si tratta di questo.. si tratta di omissione, si tratta di aver intrapreso un rapporto con troppa superficialità, sapeva benissimo di aver innescato una bomba ad orologeria, si tratta di inganno, di opportunismo, perché di questo si è trattato purtroppo.
Ho dovuto sopportare anche i commenti dei suoi parrocchiani che dicevano di quanto è bravo e onesto.
Hai ragione tu quando dici di non parlarne solo privatamente. Volevo avere conoscenze e conversazioni private perché non mi è possibile raccontare proprio tutti i particolari, e poi anche per sentire il calore di tante voci. Comunque come vedi ho dato la mia testimonianza a tutti e spero possa servire a mettere in guardia tante donne che intraprendono una storia ed evitare per quanto possibile di farle cadere in questa trappola. Sarò al vostro fianco per aiutare chi soffre.
Tante considerazioni avrei ancora da fare, posso dirvi che potete usare la mia testimonianza anche per il nuovo libro che pensate di fare… anzi che pensiamo di fare. Grazie, un abbraccio
alice
 
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Re: Donna/prete: le situazioni più comuni 4

Messaggiodi mara57 » 4 giu 2009, 16:59

come mai se l'accesso è stato consentito non è stato immesso il mio messaggio ? non era gradito ?
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Re: Donna/prete: le situazioni più comuni 4

Messaggiodi Paola » 4 giu 2009, 18:11

Alice cara, spero che ti abbia fatto bene sfogarti!
L’essersi annullata per un amore al quale credevi, e penso ancora credi, è purtroppo ciò che molte di noi hanno fatto proprio in virtù del fatto che quando si ama veramente si dona tutto senza remore.
In questo sta la differenza tra noi donne e loro: loro non credono all’AMORE!!!
Ma di quale sensi di colpa parli? Loro non ne provano proprio, perché altrimenti non potrebbero dormire, né celebrare l’eucarestia, né guardarsi allo specchio, né….
Ribadisco che alla luce dei fatti sono dei veri “assassini dell’anima”, altro che curare le anime!!! Dovrebbero istituire il reato di “omicidio bianco”!!!
Più che giocattoli, le donne di questi “angeli” sono state sigarette, dopo averle aspirate tutte nel loro essere, ne hanno buttato via il filtro!!!
Il coprirsi dietro la frase che loro amano tutti, tipica frase fatta…. che meschinità e che ipocrisia! L’amare una donna non toglie niente a nessuno e soprattutto a Dio, che non è affatto un Dio geloso come lo vogliono far apparire, altrimenti sarebbe un Dio egoista e Lui non è affatto così!!!!
Non capiscono che si può essere “sacerdoti in due” e non è uno slogan, ma una realtà!
Spero che il non saperti sola in questa situazione ti faccia sentire meglio e sappi che quando ti senti giù, io e tutti noi (maschietti compreso) iscritti in questo blog, ci saremo.
Ti abbraccio forte forte.
Paola.
Paola
 

Re: Donna/prete: le situazioni più comuni 4

Messaggiodi Stefania » 4 giu 2009, 22:32

Voglio ricordare a tutti gli iscritti che nessuno filtra i messaggi che vengono inseriti. Monitorando costantemente il blog i moderatori provvedono, casomai, a cancellare interventi che contravvengono alle regole del comune rispetto o che palesano fini non conformi agli scopi del blog.
Cara Alice, colgo anch'io l'occasione per darti il benvenuto in questo spazio.
C'è una cosa che percepisco negli ultimi interventi e che mi lascia perplessa: esprimersi nei termini "lui non si sente in colpa, addirittura celebra la messa", è una frase che nasconde uno stereotipo dal sapore stantìo e a tratti falsato.
Partendo dal presupposto che nel nostro sentire non dovrebbero esistere criteri di merito - e non dovrebbero esistere perché questi criteri sono sconosciuti al Padre - continuiamo ad attribuire al prete un ruolo predominante che è quello di cui egli stesso è permeato fino al midollo. Con questa frase noi non concepiamo il fatto che anche lui possa essere il peccatore più incallito a prescindere dal suo ministero. Il fatto che lui celebri (meglio presieda) l'Eucaristia non lo esime dall'essere pienamente uomo, fallace e soggetto alla pratica dell'ingiustizia.
Se questi preti "non sono capaci di amare", e questo mi pare evidente anche se estenderei il concetto al genere maschile il generale (fatte salve alcune eccezioni), perché dovrebbero sentirsi in colpa? Se io non so guidare e taglio la strada a un'altra automobile non ho ragione di sentirmi in colpa, anzi se l'altro conducente strombazza o mi insulta io cadrò dalle nuvole.
Credo che però esista una commistione tra "incapacità" ed "impossibilità". Loro spesso sono impossibilitati a scendere dal piedistallo sul quale sono saliti a suo tempo e sul quale spesso noi stesse li mettiamo (o li lasciamo). Il problema infatti, a mio avviso, non è tanto il celibato in sé, che è una pura e semplice disciplina, è la supremazia che ne deriva (o che ne è all'origine) ad incancrenire le situazioni.
Infatti, Alice, lui con estrema tranquillità è volato su altri fiori in barba al presunto "senso di colpa". Mi sembra, invece, che lui non intendesse legarsi e quando il rapporto supera una soglia che per lui rappresenta il massimo della tollerabilità, meglio tagliare. Tanto certamente non è lui a soffrirne, 'sto gran bastardo.
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Re: Donna/prete: le situazioni più comuni 4

Messaggiodi admintore » 4 giu 2009, 23:01

Come amministratore responsabile del Blog confermo quanto ha scritto Stefania a proposito della inesistenza di filtri sui messaggi degli utenti. Nessuno controlla preventivamente quello che viene scritto dai singoli utenti. Cara Mara evidentemente ci deve essere stato qualche problema tecnico come quelli che ti hanno impedito di scrivere sul blog nei giorni scorsi e che credevo risolti. Riprova ad inserire il tuo messaggio.
Ciao
admintore
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Re: Donna/prete: le situazioni più comuni 4

Messaggiodi ornella » 5 giu 2009, 0:07

cara Stefania, io ci andrei piano sul fatto che il genere maschile sia incapace di amore, anche se non generalizzi ammettendo che le eccezioni esistono, mi pare un po' troppo. E' però vero che cultura e costume hanno sempre declinato la società al maschile, tutto concedendo agli uomini, ivi incluso il fatto di accollare le loro palesi insufficienze, quando ci sono, alle loro donne o al destino cinico e baro. E' per questo che io farei del libro fantomatico un discorso tutto al femminile, senza vittimismi, ha detto bene Alice quando si è definita "presa per il culo"... ma approfondendo il motivo per cui è così facile, o così sembra a me, caderci come ragazzine anche quando non si ha più l'età anagrafica per esserlo, e nella quotidianità si è tutto eccetto che delle sprovvedute... . Circa lo stupore più che lo scandalo, che uno celebri il sacramento eucaristico con sulla schiena delle situazioni perlomeno ambigue, infatti un prete presiede l'assemblea e la medesima concelebra con lui l'azione sacramentale, è evidente il motivo: ma come, noi ci accostiamo alla comunione con Signore e con la comunità con dedizione, compartecipazione, spirito di servizio, e ci troviamo ad avere a che fare con uno che mente sapendo di mentire? O meglio, che riempie la celebrazione di parole che sono un suono vuoto di cembalo a fronte della sua ipocrisia? Qua non c'ntra solo "il sacro", o meglio c'entra di striscio, c'entra piuttosto il bisogno di trasparenza e di perdono reciproco delle nostre mancanze. Perché io posso perdonare la doppiezza di mio fratello se la condivide con me, ma non posso perdonare l'atto di superbia di chi si ritiene al di sopra e al di là di quanto chiederebbe all'ultimo della sua comunità. Non è moralismo, è bisogno di verità. E non è neanche tabù del sacro; è, per chi crede nel valore dell'Eucaristia, un tradimento della fiducia. E, pensiamoci bene, quando ci vengono fatti dei bei discorsetti per salvare il proprio privato, come ho letto per Alice e penso che capiti a molte, è comunque un tradimento della della fiducia nel confronti di coloro che non sanno niente e per i quali la situazione che cresce non è altro che un tradimento non della chiesa istituzione, ma della fiducia che loro ripongono nella correttezza della persona. Il celibato non è solo una regola, è un modo di vivere che si accetta quando ci si ordina, e che si promette. Se poi ci si accorge che quella vita non fa per noi, si DEVE scegliere. Ineluttabilmente. Io infatti non dubito che il prete che ci descrive Alice continui a comportarsi come sempre, e ad essere considerato una persona onesta e valida. E' lei che ora ne vede la doppiezza perché è stata ferita personalmente nell'amore e nella fiducia riposti. Ma il tradimento della fiducia esisteva anche prima perché mancava la trasparenza nei confronti della comunità che serviva. E io di chi non decide, sia pure difendendo la propria instabile posizione con alate profferte d'amore o incolpando la chiesa (state tranquille, o è colpa della chiesa o è colpa nostra, mai loro "poverini") NON MI FIDEREI MAI, o almeno non indefinitamente. E soprattutto non potrei sopportare che ci si nascondesse dietro al travaglio interiore per ingannare e la comunità e la donna in questione. Non a lungo, almeno.
Mi spiace essere dura, ma la schiatta dei maschi disonesti è trasversale... . Però ci sono anche quelli onesti, che fanno scelte sia nella vita clericale sia in quella laica, consapevoli che esiste una paroletta scomoda ma efficace che si chiama: rispetto di se stessi e degli altri, e un'altra tanto scomoda per i più che è senso di responsabilità nelle scelte adulte di vita che si fanno.
Un abbraccio a tutte
Ornella
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