Intervista su Rai2 di una donna del gruppo

“Non è bene che l’uomo sia solo…” (Gen 18)

Questo blog nasce dall’esigenza di portare alla luce la sofferenza, i problemi, le contraddizioni e gli ostacoli o i divieti che derivano dalla legge del celibato obbligatorio dei preti, così come previsto nell’ordinamento della chiesa cattolica romana.
Vuole essere principalmente un punto per lo scambio di esperienze e per il sostegno reciproco di quanti sono coinvolti in questa problematica:

• Le donne, che sono costrette a nascondersi, talvolta a vergognarsi di ciò che provano, subendo i cambi continui di umore di una immaturità affettiva dei chierici

• I preti, che vivono uno stato di confusione tra ciò che sembra essere il loro obbligo di fedeltà verso la chiesa a cui appartengono, e la bellezza di una nuova scoperta.

• I figli nati da queste relazioni, che hanno tutto il diritto di essere figli come tutti gli altri e quindi amati e cresciuti da entrambi i genitori. Soprattutto, come la gerarchia sosteneva a riguardo del referendum sulla legge 40, hanno il diritto di conoscere chi è il loro padre

E’ evidente che il celibato obbligatorio sia solo uno dei sintomi di una rigidità dottrinale che non contempla il bene dell’uomo e, per questo, la chiesa stessa (il popolo di Dio) deve trovare la forza e la libertà di andare oltre la legge, proprio sulle orme dell’uomo Gesù che ha avuto il coraggio di sfidare i mali del Tempio.

Re: Intervista su Rai2 di una donna del gruppo

Messaggiodi mgfilippucci » 13 gen 2009, 0:01

un commento anche da parte mia. Sono contenta dell'intervista. Sono state riportate le frasi che ritengo fossero più importanti e ne sono state omesse ben poche. L'unico appunto che posso fare è che magari potevano evitare di dire, non solo dove lavoro, ma anche che cosa insegno. Vedremo nei prossimi giorni i commenti che faranno all'università colleghi e studenti. Quello che ho trovato ridicolo è stato il commento del presunto esperto, che di psicologia non mi pare proprio che ne capisca un gran che. Durante la messa in onda del servizio è evidente che, invece di ascoltare quello che dicevo, si è messo a fare il cretino con le due attricette presenti in studio. Non è stato quindi in grado di fare un commento appropriato su quello che dicevo ma ha improvvisato qualcosa rispetto a quello che lui aveva deciso a priori che avrei detto. Tutto sommato sono contenta. Avevo paura di non essere all'altezza della situazione e di uscirne male e invece la figura dell'idiota l'ha fatta lui e chi gli sedeva davanti. Meno male. Spero comunque che sia arrivato il messaggio più importante alle donne che vivono queste situazioni: non sono sole con il loro problema, se vogliono e ne sentono il bisogno, c'è un gruppo disposto ad ascoltarle, aiutarle e sostenerle.
Grazie a tutti per il sostegno. A presto
M. Grazia
ps: scusatemi se non sono stata attiva sul blog ma sto cercando di allontanare da me questa storia e quindi, pur leggendo i vostri interventi, non me la sento di scrivere e intervenire.
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Re: Intervista su Rai2 di una donna del gruppo

Messaggiodi Stefania » 16 gen 2009, 14:40

QUESTO IL TESTO DELLA EMAIL CHE HO PERSONALMENTE INVIATO ALLA REDAZIONE DE "LA VITA IN DIRETTA":
Gentili (*) Signori,
mi sono presa alcuni giorni per digerire la puntata di lunedì pomeriggio in cui si discuteva di un argomento che mi interessa in modo particolare "La sofferenza in amore".
Sono stata personalmente contattata dalla vostra cordialissima redazione, per una testimonianza. Faccio parte di un gruppo di donne che hanno (o hanno avuto) storie con preti/religiosi e, nonostante la specificità della situazione, avete deciso di inserire una testimonianza di questo tipo nell'ambito della trasmissione. Una delle mie compagne di viaggio ha accettato di essere intervistata e, secondo quanto mi ha riferito, il tutto si è svolto regolarmente, con tatto, puntualità e zelo da parte della vosta troupe.
Quanto alla messa in onda, sono invece davvero basita, anzi posso definirmi imbufalita per la vergognosa mancanza di rispetto dimostrata dal conduttore e dagli ospiti di sesso maschile presenti in studio. Il sedicente esperto non ha ascoltato una sola parola della testimonianza della Sig.ra Maria Grazia, tanto da commentare il suo racconto inventando una sua ipotetica attrazione per il ruolo o per la tonaca, mentre durante il servizio si parlava di amicizia, trasformata in amore, di paura, di sogni, di speranze sopite e poi riaccese, soprattutto di amore RECIPROCO, quindi dov'è questa attrazione per una divisa?
Ma a che serve, quando l'uomo di plastica in studio si permette di definire due donne che hanno sofferto per amore 'povere depresse, ingrassate'.
Caso mai voleste iniziare a rendere un servizio pubblico, dovete avere cura del prossimo e cercare di farvi paladini di cause di sofferenza e non soltanto far emergere cose che poco hanno a che vedere con i casi trattati.
Vergogna! E' ciò che mi resta da dire.

(*) (uso questo aggettivo solo perché sono consapevole del fatto che chi leggerà questa email non ha alcuna responsabilità al riguardo)

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Re: Intervista su Rai2 di una donna del gruppo

Messaggiodi mgfilippucci » 16 gen 2009, 14:49

Ben fatto! Brava!
sono proprio curiosa di vedere se e come ti rispondono.
un abbraccio
M.Grazia
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Re: Intervista su Rai2 di una donna del gruppo

Messaggiodi yeshua » 16 gen 2009, 16:01

A me Willi Pasini ancora non ha risposto. Vi allego la copia dell'email che gli ho inviato il giorno dopo.

Egregio dott. Pasini, le scrivo dopo averla vista, ma soprattutto sentita, nella trasnìmissione 'La Vita in Diretta' , argomento Mal dì'amore.
A proposito della storia di maria Grazia, che ha amato, anzi ama, un uomo di Dio.
Come me. Io amo un uomo di Dio.
Sarebbe molto complicato da spiegare in poche parole, volevo solo dirLe che la 'divisa', in questo caso la 'tonaca', ed il 'ruolo' non c'entrano niente, anzi magari non ci fossero. E mi chiedo, ma ha davvero ascoltato quello che Maria Grazia ha detto? O in studio pensava e parlava d'altro.
Amare un prete (che comunque è un uomo), è qualcosa di molto bello, ma è anche molto, molto doloroso.
Non mi dilungo, non so se capirebbe.
Ma una cosa vorrei dirLe, io e quelle come me, portiamo un fardello già abbastanza pesante, e non abbiamo bisogno di gente che trattano argomenti, Le assicuro molto seri, con superficialità.
Cordialmente
Grazia
P.S.: il cordialmente l'ho aggiunto perchè la mamma mi ha insegnato l'educazione.
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Re: Intervista su Rai2 di una donna del gruppo

Messaggiodi cristina » 19 gen 2009, 0:33

Ciao a tutti sono Cristina, per chi non mi conosce anche io ho avuto una storia lunga e dolorosa con un prete.
Purtroppo non ho visto la trasmissione ma leggendo i vostri commenti mi sono fatta un'idea di come è andata!
Brava M. Grazia!!! Coraggiosa!!
L'ultima cosa che hai fatto mi ha dato un'idea...scrivamo tutte a Willy Pasini!
La butto lì così come mi è venuta in mente...chissà che non senta profumo di soldi e non si apppassioni alla nostra causa...è uno che scrive un sacco di libri e tanti lo leggono!
Magari è un'idea stupida ma ditemi che ne pensate!
Un saluto a tutte
cri
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Re: Intervista su Rai2 di una donna del gruppo

Messaggiodi katya » 19 gen 2009, 0:52

Care amiche sarebbe molto meglio che vi cercaste dei veri uomini e non degli ipocriti e sepolcri imbiancati, che in realtà di fuori appaiono belli ma dentro son pieni d’ossa di morti e d’ogni specie d’impurità.
katya
 
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Re: Intervista su Rai2 di una donna del gruppo

Messaggiodi yeshua » 19 gen 2009, 11:28

Carissima Katya,
le ovvietà tienitele per te.
E cerca di non banalizzare situazioni dolorose.
Se non ci riesci, facci il favore di tacere.
La parola è d'argento ma il silenzio è d'oro!!
Grazia
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Re: Intervista su Rai2 di una donna del gruppo

Messaggiodi katya » 19 gen 2009, 15:30

Nono vorrei essere offensiva, ma mi pare che a voi piaccia soffrire: In molti luoghi è oggi esercitata forte pressione ad avere relazioni sessuali preconiugali. In alcune zone una donna può dovere dar prova della sua capacità d’avere figli prima del matrimonio. In altri luoghi la “convenienza” è la ragione per cui molte coppie convivono senza essere sposate. Lo “scambio delle mogli” e “relazioni sessuali in gruppo” sono ora popolari fra molti. L’omosessualità, sia fra i maschi che fra le femmine, continua ad aumentare.
Le contrastanti attitudini verso il sesso rendono incerte molte persone. Una universitaria narra il problema tipico che incontrò a un appuntamento: “Lui diceva: perché no? Impiegai metà dell’appuntamento a cercar di spiegargli che cosa c’è di tanto speciale nella moralità. Poi in seguito mi chiesi: perché no?”
È possibile che anche voi vi siate chiesti “Perché no?” riguardo alle relazioni sessuali fuori del matrimonio? Conoscete la veduta biblica al riguardo? Certo nessuno conosce di più intorno al proposito e alla corretta funzione del sesso di Dio, Creatore dell’uomo. Per cui, che cosa dice la parola di Dio delle relazioni sessuali?
Dio creò la prima coppia umana “maschio e femmina”. Diede loro le facoltà riproduttive con il comando: “Siate fecondi e moltiplicatevi ed empite la terra”. (Gen. 1:27, 28) Per cui la Bibbia non condannava le debite relazioni sessuali. In questo modo la famiglia umana avrebbe riprodotto la sua specie, e Dio si propose che vi provassero piacere. Ma in quali condizioni doveva avvenire questa riproduzione?
Genesi capitolo due mostra che, dopo aver creato Eva, Dio “la conduceva all’uomo”. Quindi Dio disse: “Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e dovrà tenersi stretto alla sua moglie e dovranno divenire una sola carne”. (Gen. 2:22, 24) Quindi Dio sposò Adamo ed Eva e si propose che il matrimonio fosse la disposizione in cui essi e la loro progenie usassero le facoltà sessuali date loro da Dio e ne godessero. (Prov. 5:15-18) Il matrimonio avrebbe fornito la base per la sicurezza economica ed emotiva dei familiari.
La Bibbia si riferisce a tutte le relazioni sessuali fuori del legame matrimoniale come “fornicazione” (incluse sodomia e omosessualità). Le Scritture danno il comando: “Fuggite la fornicazione”, poiché “nessun fornicatore . . . ha alcuna eredità nel regno del Cristo e di Dio”. (1 Cor. 6:18; Efes. 5:5) Questa è la ragione più importante per cui le persone dovrebbero evitare la fornicazione.
La legge di Dio che proibisce la fornicazione è forse severa e irragionevole? In effetti essa rispecchia l’amore di Dio per il genere umano e la sua sapienza. In che modo? Anzitutto, la Bibbia riconosce che vi sono altri interessati oltre ai due che possono provare passione l’uno per l’altro. Se la coppia commette fornicazione, come influirà la loro condotta su quelli che li amano? Può darsi che si rechi biasimo sul nome della famiglia di entrambi? I loro cari proveranno angoscia a causa del loro atto immorale?
Che Dio proibisca la fornicazione protegge pure i figli che potrebbero nascere dall’unione sessuale. La sicurezza e lo sviluppo emotivo, intellettivo e morale di un bambino dipendono in larga misura dalla stabilità del suo ambiente familiare. I bambini hanno un essenziale bisogno dell’influenza di entrambi i genitori, specialmente nei primi anni della loro vita. Sarà soddisfatto questo bisogno in una relazione in cui ciascun genitore si sente libero di abbandonare l’altro?
Alcuni che scusano la fornicazione ritengono che l’uso di contraccettivi permetterà loro d’avere relazioni sessuali senza la responsabilità dei figli. Ma talvolta i metodi per il controllo delle nascite falliscono. Le gravidanze indesiderate finiscono spesso con l’aborto. Pensate che il momentaneo piacere della fornicazione meriti che si corrano tali rischi?
Una vigorosa ragione per evitare la fornicazione si trova in I Corinti 6:18: “Ogni altro peccato che l’uomo commetta è fuori del suo corpo, ma chi pratica la fornicazione pecca contro il proprio corpo”. Questo è letteralmente vero. Perché?
In contrasto con le relazioni sessuali con il proprio coniuge (se egli è casto), la fornicazione espone spesso alle malattie veneree. Al principio del 1973 l’Organizzazione Mondiale della Sanità avvertì che ora il mondo è “nella morsa di una vera e propria epidemia di malattie veneree”, e questo “malgrado il fatto che la cura sia efficace e la diagnosi fidata”. Il termine “malattie veneree” (così chiamate da Venere, dea romana dell’amore) include molti diversi tipi d’infezioni, le più comuni delle quali sono la gonorrea e la sifilide.
Le malattie veneree possono causare la rovina, specialmente alle donne, che spesso non hanno nessun sintomo di malattia fin quando non è troppo tardi. Nel 1972, solo in un paese, oltre 100.000 isterectomie furono direttamente collegate alla gonorrea. Le malattie veneree possono anche causare pazzia, cecità, danno al cervello e al fegato, e sterilità, e possono provocare pure la morte.
Desiderate correre tali pericoli per pochi fuggevoli momenti di piacere? Il dott. Harold Thomas Hyman raccomanda: “Evitate le relazioni sessuali promiscue. Non c’è nessun modo di scoprire, in anticipo, a quali afflizioni, spese e infelicità andate incontro”.
Che dire della pretesa di alcuni secondo cui la libertà sessuale rechi maggiore felicità alla persona? Lo scrittore William Safire spiega: “La condizione dei non coniugati che convivono è più un segno di incertezza che di indipendenza; più una confessione della debolezza delle persone di impegnarsi le une verso le altre che un’espressione della forza del reciproco rispetto”. Può una relazione costruita sull’“incertezza” e sulla “debolezza” provvedere sicurezza? Per vostra esperienza, avete riscontrato che chi cerca il piacere e non è disposto ad accettare la responsabilità sia felice?
Il resoconto sui lavori di ricerca intitolato “Rivoluzione sessuale: Mito o realtà” spiega che, nonostante la maggiore libertà sessuale d’oggi, “abbondano le prove che l’ansietà relativa al sesso persiste ancora . . . Un gran numero di persone continua a consultare gli psichiatri per problemi sessuali, i delitti sessuali sono in costante aumento”.
Le donne che hanno “relazioni amorose” specialmente con prelati hanno spesso gravi problemi emotivi. Un consulente psichiatrico osservò: “Molti si ingannano da sé. La donna si giustificherà e penserà di poter arrivare in fondo. Ma finita la relazione, si sentirà prostrata, si considererà una donna perduta”. Alcuni perfino si suicidano se il loro compagno li lascia.
La Parola di Dio dice chiaramente: “Dio non è da beffeggiare. Poiché qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà”. (Gal. 6:7) “Correndo la cavallina” e commettendo fornicazione non si fa del bene a nessuno. Al contrario, è stata causata un’eccezionale epidemia di disturbi fisici, mentali ed emotivi in tutto il mondo. Com’è saggio e amorevole il comando di Dio: “Fuggite la fornicazione”! — 1 Cor. 6:18.
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Re: Intervista su Rai2 di una donna del gruppo

Messaggiodi Stefania » 19 gen 2009, 16:02

Neanch'io vorrei essere offensiva, cara la nostra Katya, ma per favore scendi dal pulpito e torna sulla terra, nella vita degli esseri umani!
Se noi vogliamo soffrire (e questo è tutto da vedere), non credo che tu sia sulla via della felicità con queste idee anti-evangeliche sulla sessualità umana, sulla felicità e sul piacere!
Torna a suonare ai citofoni delle case... magari qualche vecchina che ha bisogno di compagnia potrebbe prenderti sul serio e "smettere di fornicare"!
CHI GIUDICA VERRA' GIUDICATO. Io non ci credo, ma tu sì.
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Re: Intervista su Rai2 di una donna del gruppo

Messaggiodi ornella » 19 gen 2009, 16:13

care tutte,
io consiglierei vivamente a noi stesse, e magari anche a Katya che mostra tanta erudizione, un bel libro che sto addentando in questi giorni.
E' un libro che aiuta senza alcun dubbio a porre le basi evangeliche, Katya direbbe scritturistiche, a "volersi più bene" e che ha un titolo significativo: IO NON GIUDICO NESSUNO - L'evangelo al di là della morale - della pastora Lytta Basset - Editrice Claudiana. - Costo 17,50 euro. Il testo è reperibile per l'acquisto anche in rete, alle coordinate della IBS libri.
E' un excursus di come si affronti su noi stesse il bisogno di "giudicare" e delle radici del medesimo, contravvenendo di fatto al "non giudicare" evangelico, alla luce della parabola dell'adultera del Vangelo di Giovanni. Non tragga in inganno nessuna la scelta della parabola: è presa proprio per la sua eccezionalità e per l'atteggiamento di Gesù nei cofronti di scribi e farisei, con ottime citazioni dei testi in greco e relative significanze, a volte snaturate da arbitrarie traduzioni. Avverto che non ho intenzione di intrigarmi con battute e controbattute teologico-scritturistiche, ci sono già passata e penso che sia inconcludente. Pregherei però Katya di non essere così categorica, se può, e di dare più sostanza umana alle sue esposizioni condividendo la sua esperienza di vita, e meno libri e detti di "sapienti". Non si è quel che "si sa", si è quel che si è.
Un abbraccio affettuoso
Ornella
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