un sereno Natale a tutti voi

“Non è bene che l’uomo sia solo…” (Gen 18)

Questo blog nasce dall’esigenza di portare alla luce la sofferenza, i problemi, le contraddizioni e gli ostacoli o i divieti che derivano dalla legge del celibato obbligatorio dei preti, così come previsto nell’ordinamento della chiesa cattolica romana.
Vuole essere principalmente un punto per lo scambio di esperienze e per il sostegno reciproco di quanti sono coinvolti in questa problematica:

• Le donne, che sono costrette a nascondersi, talvolta a vergognarsi di ciò che provano, subendo i cambi continui di umore di una immaturità affettiva dei chierici

• I preti, che vivono uno stato di confusione tra ciò che sembra essere il loro obbligo di fedeltà verso la chiesa a cui appartengono, e la bellezza di una nuova scoperta.

• I figli nati da queste relazioni, che hanno tutto il diritto di essere figli come tutti gli altri e quindi amati e cresciuti da entrambi i genitori. Soprattutto, come la gerarchia sosteneva a riguardo del referendum sulla legge 40, hanno il diritto di conoscere chi è il loro padre

E’ evidente che il celibato obbligatorio sia solo uno dei sintomi di una rigidità dottrinale che non contempla il bene dell’uomo e, per questo, la chiesa stessa (il popolo di Dio) deve trovare la forza e la libertà di andare oltre la legge, proprio sulle orme dell’uomo Gesù che ha avuto il coraggio di sfidare i mali del Tempio.

un sereno Natale a tutti voi

Messaggiodi donfy » 23 dic 2008, 13:28

Volevo augurarvi un sereno Natale con le vostre famiglie.
Lo faccio con in mio affetto e con le Parole di Giovanni Papini:


«Anche se Cristo nascesse mille e diecimila volte a Betlemme,
a nulla ti gioverà se non nasce almeno una volta nel tuo cuore».

Ma come potrà accadere questa nascita interiore? Ecco la risposta:

«Il giorno nel quale non sentirai una punta di amarezza e di gelosia
dinanzi alla gioia del nemico o dell'amico, rallegrati perché è segno che quella nascita è prossima.
Il giorno nel quale non sentirai una segreta onda di piacere dinanzi alla sventura e alla caduta altrui,
consòlati perché la nascita è vicina. Il giorno nel quale sentirai il bisogno di portare un po' di letizia
a chi è triste e l'impulso di alleggerire il dolore o la miseria anche di una sola creatura, sii lieto
perché l'arrivo di Dio è imminente. E se un giorno sarai percosso e perseguitato dalla sventura
e perderai salute e forza, figli e amici e dovrai sopportare l'ottusità,
la malignità dei vicini e dei lontani, ma nonostante tutto non ti abbandonerai a lamenti
né a bestemmie e accetterai con animo sereno il tuo destino, esulta e trionfa,
perché il portento che pareva impossibile è avvenuto e il Salvatore e già nato nel tuo cuore.
Non sei più solo, non sarai più solo. Il buio della tua notte fiammeggerà come
se mille stelle chiomate giungessero da ogni punto del cielo a festeggiare l'incontro
della tua breve giornata umana con la divina eternità».

Giovanni Papini (un convertito del XX° Secolo)
"Io sono la Risurrezione e la vita" (Gv 11)
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