Come vengono trattati dalla stampa i casi di abbandono

“Non è bene che l’uomo sia solo…” (Gen 18)

Questo blog nasce dall’esigenza di portare alla luce la sofferenza, i problemi, le contraddizioni e gli ostacoli o i divieti che derivano dalla legge del celibato obbligatorio dei preti, così come previsto nell’ordinamento della chiesa cattolica romana.
Vuole essere principalmente un punto per lo scambio di esperienze e per il sostegno reciproco di quanti sono coinvolti in questa problematica:

• Le donne, che sono costrette a nascondersi, talvolta a vergognarsi di ciò che provano, subendo i cambi continui di umore di una immaturità affettiva dei chierici

• I preti, che vivono uno stato di confusione tra ciò che sembra essere il loro obbligo di fedeltà verso la chiesa a cui appartengono, e la bellezza di una nuova scoperta.

• I figli nati da queste relazioni, che hanno tutto il diritto di essere figli come tutti gli altri e quindi amati e cresciuti da entrambi i genitori. Soprattutto, come la gerarchia sosteneva a riguardo del referendum sulla legge 40, hanno il diritto di conoscere chi è il loro padre

E’ evidente che il celibato obbligatorio sia solo uno dei sintomi di una rigidità dottrinale che non contempla il bene dell’uomo e, per questo, la chiesa stessa (il popolo di Dio) deve trovare la forza e la libertà di andare oltre la legge, proprio sulle orme dell’uomo Gesù che ha avuto il coraggio di sfidare i mali del Tempio.

Come vengono trattati dalla stampa i casi di abbandono

Messaggiodi sergiogrande » 5 dic 2008, 13:12

Incollo di seguito una notizia trovata ieri in rete. Un prete mette in cinta una donna e poi sparisce. Capita spesso di leggere notizie simili. La domanda che voglio porre riguarda il tipo di informazione che in questi casi viene fornita, il modo con il quale i mezzi di comunicazione affrontano la notizia, a cominciare dai fatti stessi che vengono raccontati. Ma ecco il testo della notizia:

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... ez=LEALTRE

Lei aspetta un bimbo, lui, prete, se ne va
E il gossip esplode. Curia non conferma
MACERATA (4 dicembre) - Un sacerdote colombiano e una giovane insegnante in dolce attesa. In paese da tempo si vocifera che il padre sia proprio il prelato sudamericano, che intanto è espatriato. Accade a Toletino, in provincia di Macerata. Quanto basta perché la vicenda finisca, come è accaduto oggi, sulla stampa locale.
Il protagonista della storia è don Jaime Ramirez Chinchilla, formatosi presso il seminario diocesano di Macerata e ordinato sacerdote sette anni fa: «Carattere giovanile e aperto, ha vissuto la sua esperienza tolentina sempre a contatto con i giovani», riferisce il Corriere Adriatico.

La Curia vescovile di Macerata non conferma, ma nel frattempo ha diramato un comunicato ufficiale, esprimendo «profondo dispiacere», invocando «rispetto e discrezione» e, soprattutto, invitando il padre, chiunque egli sia, a farsi carico delle proprie responsabilità «di fronte alla vita nascente».


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http://www.corriereadriatico.it/articol ... F2906C3669

Tolentino è in subbuglio, la Curia tace. Intanto don Jaime non si trova

Galeotta fu la parrocchia e il prete diventerà papà


ROBERTO SCORCELLA

TOLENTINO - La mette incinta e poi scappa. Ma la storia non è quella solita della sedotta e abbandonata. Lui, giovane e aitante dal fascino esotico, è un prete colombiano: don Jaime Ramirez Chinchilla. Lei, un’insegnante di scuola materna. In mezzo, parrocchiani allibiti e un’intera città presa alla sprovvista. La Curia, come sempre in questi casi, tace. Non conferma nè smentisce. E la vicenda assume contorni indefinibili fra i “si dice” e i “pare”.

La notizia circolava da tempo. Lui, sacerdote, avrebbe avuto una relazione con una giovane donna. Il frutto di questa relazione starebbe per nascere. Non è la prima volta che succedono fatti simili ma la vicenda ha suscitato grande clamore. Da giorni in città non si parla d'altro. Lui, don Jaime Ramirez Chinchilla, è un giovane prete colombiano. Ordinato sacerdote nel maggio del 2001 da monsignor Luigi Conti, nel decennio precedente aveva prestato servizio come diacono nella chiesa dello Spirito Santo. Si è formato al seminario diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Macerata. A Tolentino ha collaborato in diverse parrocchie fino ad approdare alla Santa Famiglia per aiutare il parroco don Serafino Stramucci che era rimasto vittima di un incidente stradale. Di carattere gioviale e aperto, don Jaime ha vissuto la sua esperienza tolentinate sempre a contatto con i giovani. Poi, è arrivato l’incontro con una ragazza del posto, di professione insegnante di scuola materna. Una simpatia, poi trasformata in qualcosa di più. Fin qui i racconti a mezza bocca. Fatto è che da qualche tempo di don Jaime non si hanno notizie. Il giovane sacerdote era solito viaggiare in giro per il mondo e probabilmente anche stavolta potrebbe essere partito. Dell'accaduto sarebbero già stati informati i piani alti della Curia maceratese, ma ufficialmente non è stato preso alcun provvedimento. Anche lo stesso don Jaime non avrebbe ancora manifestato la volontà di smettere gli abiti talari. L'ultima parola, in questo caso, spetterà al vescovo di Macerata. Difficile dire che piega prenderà questa vicenda. Anche lo stesso sacerdote si trova certamente dibattuto fra il decidere in un senso o nell’altro, sempre che abbia la volontà di voler tornare in città e riconoscere il figlio. Sa qual è il prezzo da pagare se lascia il ministero o, in alternativa, decide di portare avanti la relazione. E nel caso richiedesse la dispensa dovrà anche intraprendere tutto il percorso necessario, che certo non facilita una strada già in salita. Tutta questa storia, comunque, appare destinata a scatenare un vespaio di discussioni e a dividere l'opinione pubblica come già accaduto in un passato non molto lontano per storie simili. Non è improbabile, inoltre, che a questo punto anche la Curia possa prendere una posizione ufficiale.


Ciao
Sergio
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Re: Come vengono trattati dalla stampa i casi di abbandono

Messaggiodi zanon Giuseppe » 7 dic 2008, 20:30

I TEMPI SONO CAMBIATI, E IN MEGLIO.

Dunque, don Jaime Ramirez, della parrocchia Santa Famiglia di Tolentino, dovrà prendersi le proprie responsabiltà, come ogni uomo responsabile, come ogni cristiano verace.
Secondo il vescovo di Macerata, mons. Claudio Giulidori, don Jaime, dovunque sia, è invitato a farsi carico delle proprie responsabilità ' di fronte alla vita nascente'. Son finiti i tempi, quindi, in cui per salvare ad ogni costo il sacerdote, si facevano salti d'ogni genere con spostamenti, con parziali acconti economici, con addomesticamenti dei fatti, in modo che la madre si defilasse, in silenzio possibilmente e senza altre pretese. Alcuni casi li conosciamo, di madri che aspettano
invano che lui si faccia vivo, almeno per un aiuto economico se non per affetto paterno. Aspettano, eroicamente lascian-
do che lui continui a fare il sacerdote, a compiere la sua missione pastorale !

Son cambiati i tempi; qualcuno ricorderà il caso di don Giordano Porcaro, di Palermo, della parrocchia di Brancaccio dove era parroco don Pino Puglisi,circa quindici anni fa. Don Giordano era legato ad una catechista e questa rimase incinta.
Il vescovo di Palermo ordinò al curato di andare a Fossano, in provincia di Torino, in un convento di frati, a meditare su quanto aveva combinato e su cosa avrebbe dovuto fare comre sacerdote.
Per fortuna che don Giordano, stufo del convento, andò a trovare don Ciotti, nella sua comunità di Torino e questo illuminato sacerdote lo aiutò a ripensare in modo responsabile e dignitoso la propria esperienza.
E la conclusione fu che don Giordano, tornato a Palermo convinto delle proprie responsabilità di padre, fu unito in
matrimonio proprio dallo stesso don Ciotti ed ora continua la sua opera di impegno cristiano ( e sacerdotale) sempre in mezzo alla sua gente palermitana.
Giuseppe Zanon
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Re: Come vengono trattati dalla stampa i casi di abbandono

Messaggiodi Stefania » 12 dic 2008, 14:04

Carissimo Giuseppe,
sono perplessa e al contempo ammirata per il tuo consueto ottimismo!
La mia lettura dei fatti di cui parliamo e delle esperienze di cui sono a conoscenza è ben diversa.
Innanzitutto se leggiamo bene la frase del vescovo, lui specifica: "il padre, chiunque egli sia", il che presuppone che lui, pur sapendo benissimo chi è, lascia intendere che potrebbe non essere il prete. E già questo non mi pare positivo.
L'altro articolo che è stato pubblicato recentemente riguardava un prete della diocesi di Chioggia che è stato sorpreso in intimità con una donna sposata. Il Vescovo, preso di petto dal marito infuriato rispondeva: ”non mancano persone che direttamente o indirettamente spingono il sacerdote a mancare al suo dovere”. Non serve commento.
Potrei citare la situazione di una donna che è rimasta incinta del prete ed è stata abbandonata al settimo mese di gravidanza, e il bambino (voluto e cercato da entrambi) non è stato poi riconosciuto da lui. Il Vescovo, carinamente, aveva proposto di dare il pargolo in adozione.
Anche qui, probabilmente, ogni commento sarebbe superfluo. O no?
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Re: Come vengono trattati dalla stampa i casi di abbandono

Messaggiodi zanon Giuseppe » 14 dic 2008, 19:58

Carissima Stefania,
un pò di ottimismo ci vuole sempre,altrimenti come si fa ad andare avanti!
E poi è il classico caso del bicchiere mezzo vuoto e al contempo mezzo pieno. E,per me,il vescovo in causa un passo avanti lo ha fatto,di certo. Dobbiamo sottolinearlo senza paura.
Poi, da parte mia, vorrei sempre evitare le generalizzazioni che lasciano il tempo che trovano e colpiscono solo nel mucchio. Dire che la chiesa fa questo,la chiesa fa quello,è tutto da rifare..., non è giusto anche perchè coinvolge tante persone di nostra conoscenza,tanti sacerdoti di nostra conoscenza che pressappoco percorrono la nostra stessa strada e cercano la genuità del Vangelo con semplicità ed umiltà. Pensa al caso di don Pasqualino di Sorrivoli che conosciamo entrambi, contento di condividere tutte le nostre idee, contento di darci il suo castello come cassa di risonanza di esse.

E del vescovo di Chioggia e della sua infelice battuta:'Non mancano le persone che direttamente o indirettamente spingono il sacerdote a mancare al suo dovere', in pratica '...sono le donne che sono sempre in cerca di guai.....', mi piacerebbe sentire come risponderebbe in proposito la Luciano Littizzetto.' Eminenza...!?...'.

E per quanto riguarda il prete che non ha voluto riconoscere il figlio ( nihil novi sub sole! purtroppo),penso che tu sappia la prassi per poter aiutare le madri in questi casi. La legge è dalla loro parte: il padre che non vuol riconoscere può essere obbligato alla prova del DNA e costretto, in caso di riscontro positivo di paternità, a versare gli alimenti.
E' il caso di tanti personaggi dello spettacolo e dello sport, è il caso di quei preti che, pagato il loro tributo,han continuato a cantar messa e a predicare l'amore!
Giuseppe Zanon
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Re: Come vengono trattati dalla stampa i casi di abbandono

Messaggiodi Stefania » 15 dic 2008, 13:19

Caro Giuseppe,
c'è una parte del tuo messaggio che tralascerò, per ragioni personali.
Quanto al resto, lungi da me voler vedere il bicchiere mezzo vuoto, è che, a parer mio, non c'è nulla di positivo da sottolineare. Non vedo gli elementi per poter affermare che siano stati fatti dei passi avanti.
Ti sembra che dicharare "che il padre, chiunque esso sia, si faccia avanti" equivalga a dire "spingerò il prete ad assumersi le proprie responsabilità, lasciandogli il tempo di riflettere sul da farsi e sostenendo lui e la sua compagna nelle difficoltà che indubbiamente incontreranno".
E se il vescovo di Chioggia avesse detto, invece delle scemenze che ha dichiarato "Non sarò io a dire ai soggetti coinvolti ciò che debbono o non debbono fare. Caro signor marito, sono dispiaciuto per il suo dolore, ma è con sua moglie che deve parlare, non con me. Don XXX ha una sua coscienza e sono certo che saprà decidere al meglio".
Non voglio dire: 'la chiesa di qua, la chiesa di là'. Ognuno di noi ha la sua parte di responsabilità se le cose sono arrivate a questo punto. E non sto generalizzando.
Riguardo al riconoscimento del figlio, credo che la mamma abbia attentamente riflettuto e forse ha deciso che costringere il signorino a 'fare il padre' e il bambino a ritrovarsi un papà del genere, non sarebbe la cosa migliore... hai visto mai che un giorno 'il desaparecido' si sogni di accampare dei diritti.
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Re: Come vengono trattati dalla stampa i casi di abbandono

Messaggiodi tere73 » 10 gen 2009, 11:11

ciao..
ho letto gli articoli... ma di cosa dice lei, di cosa lei deve affrontare e di cosa i suoi concittadini pensano di lei non se ne parla.... mah!
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