Sulle sconcertanti rivelazioni di Luigi Maria, l’omicida del bancario Alessandro Vanasco

di Piero Montana

Segue la notizia dellìuccisione di Alessandro Vanasco tratta dall’agenzia AGE


Non possono non sconcertarmi le nuove rivelazioni di Luigi Maria, il ventenne operaio nisseno che ha confessato l’omicidio del bancario, Alessandro Vanasco.
Rivelazioni queste davvero raccapriccianti, se, come apprendo dalla stampa, l’omicida, per far “pulizia” nella sua vita, aveva intenzione di uccidere tutte le persone che con lui avevano intrattenuto relazioni omosessuali.
Ho sempre pensato che nell’entroterra siciliano ed in particolare in una provincia, quale il nisseno, il pregiudizio antigay fosse ancora assai forte e radicato.
Il caso “ Alfredo Ormando” era una conferma della mia opinione.
Lo scrittore e poeta gay per l’appunto nativo di San Cataldo - si ricorderà- si diede fuoco a Roma a Piazza San Pietro il 13 gennaio del 1998, a causa dell’ostracismo sociale e per protestare contro “ la Chiesa che condanna l’omosessualità.”
A pochi giorni di distanza dall’ottavo anniversario della morte di Ormando, non avrei tuttavia mai immaginato che un sentimento di rabbiosa omofobia potesse covare nell’animo di un giovane ventenne nisseno fino al punto da spingerlo a premeditare e mettere in atto ( per fortuna solo in parte) una sorta di criminale “soluzione finale”, l’eliminazione fisica di tutte le persone omosessuali con cui l’omicida aveva avuto rapporti sessuali.

Piero Montana
Consulente del Sindaco per la realtà omosessuale della Città di Bagheria
Cell N°.3497230857




La notizia dell’agenzia AGE


02/01/2006 - 15:58
CALTANISSETTA: BANCARIO UCCISO, NEL MIRINO DELL’ASSASSINO ANCHE ALTRO UOMO
(AGE) CALTANISSETTA - Solo per caso il ventenne di Caltanissetta Luigi Maria, che ha confessato l’omicidio del bancario Alessandro Vanasco, non ha ucciso un altro uomo: la sera che ha chiamato i due per dare loro un appuntamento, secondo il racconto dell’assassino, l’altra persona, un quarantenne agrigentino, si sentiva poco bene e ha rinunciato alla proposta. Maria ha riferito agli inquirenti che "l’amicizia particolare" con Vanasco e l’agrigentino, con i quali si era incontrato altre volte, poteva rovinare la sua reputazione di "bravo ragazzo, amato dalla famiglia e dalla fidanzata". Da qui la decisione di eliminare la "causa" dei suoi guai. L’agrigentino, però, quella sera del 7 dicembre avrebbe detto a Maria di sentirsi poco bene, rinunciando alla proposta Intanto, è stata disposta una perizia balistica sul corpo del bancario di 38 anni, scomparso la sera del 7 dicembre e ritrovato in un pozzo alla vigilia di Natale. Gli ulteriori accertamenti prevedono anche nuovi sopralluoghi in contrada Tabbita a San Cataldo, dove è stato trovato il cadavere. La perizia è stata eseguita dall’ingegner Manlio Averna. Il giovane, che per qualche anno è stato sotto ferma prolungata nell’Esercito, avrebbe una certa dimestichezza con la pistola ma non è un professionista del crimine. La salma di Vanasco doveva essere riconsegnata ai familiari nel pomeriggio del 30 dicembre, ma il sostituto procuratore Antonino Patti, alla luce delle nuove dichiarazioni rese da Maria, ha ordinato altre perizie. Il corpo, comunque, dovrebbe essere restituito ai due fratelli di Vanasco entro domani. Maria, intanto, ribadisce di avere agito da solo e di avere utilizzato la pistola d’ordinanza del padre, vigilantes di una ditta nissena che trasporta valori per conto di banche e supermercati. L’uomo, peraltro, aveva anche effettuato diversi servizi nell’agenzia del Banco di Sicilia in cui lavorava Vanasco. Il padre di Maria, però, in questi giorni, ha sostenuto che dalla sua pistola calibro 7,65 non mancavano proiettili e che l’arma è sempre rimasta sotto la sua custodia. Una circostanza smentita ancora una volta dal figlio. Il giovane poi ha raccontato al pm Patti di avere chiamato Vanasco con il suo cellulare (trovato in fondo al pozzo assieme al giubbotto dell’assassino e alle chiavi di casa) ma utilizzando la sim card della madre. Maria avrebbe portato Vanasco nella campagna dello zio ottanduenne (l’uomo che ha poi ritrovato il corpo del bancario) dicendogli che lì sarebbero stati tranquilli. Giunti sul posto il giovane ha sparato un solo colpo a Vanasco che quando si è visto la pistola puntata avrebbe detto, secondo il racconto del giovane, "no, cosa stai facendo", tentando poi di parare il proiettile con le mani. A Maria, nel gettare il corpo nel pozzo, gli è accidentalmente scivolato nell’acqua il giubbotto, il cellulare e le chiavi di casa. Poi con la Peugeot 206 del bancario è tornato a Caltanissetta abbandonando l’auto in una zona degradata del centro storico. La Procura di Caltanissetta ritiene che il racconto di Maria sia veritiero, definendo il giovane "lucido e perfettamente in grado di intendere e volere". (AGE) RED-CENT



Martedě, 03 gennaio 2006