Una difesa cattolica del matrimonio omosessuale

di Daniel C. Maguire

Proponiamo all’attenzione dei nostri lettori questo testo che e’ stato recentemente condannato dal Vaticano. Ci auguriamo che esso possa essere oggetto di ampia discussione. L’autore è il Professor Daniel C. Maguire, Teologo cattolico alla Marquette University, Milwaukee, Wisconsin (per contatti: maguired@juno.com. (testo originale in http://www.religiousconsultation.org/Catholic_defense_of_same_sex_marriage.htm). Traduzione a cura della redazione.


20 Aprile 2006

La Chiesa Cattolica sta cominciando a scoprire quanto un tempo si conosceva già: non tutte le persone sono eterosessuali, molte sono omosessuali e questo è veramente un bene. Nel passato, la Chiesa ha accettato l’omosessualità più apertamente ed ebbe pure delle liturgie con le quali si celebrava le unioni di ugual sesso. (1). Era un riconoscimento che i differenti orientamenti sessuali sono chiaramente parte del piano di Dio per la creazione – alcune persone sono eterosessuali e alcune sono omosessuali – e questo è il modo con il quale Dio ci ha fatto per cui non abbiamo diritto a criticarLo.

Dovunque si trovi la razza umana vi sono persone con orientamenti sessuali differenti. (Troviamo la stessa cosa nel regno animale voluto da Dio). La storia umana indica che alcuni esseri umani hanno attrazioni verso lo stesso sesso e altri hanno attrazioni verso il sesso opposto. Il desiderio di un legame amoroso e sessuale verso persone dello stesso sesso o del sesso opposto, è un fatto di vita, un fatto della creazione di Dio e non abbiamo diritto a definirla non santa. Infatti nella Bibbia gli Atti degli Apostoli dicono che non abbiamo diritto di dichiarare sporco qualsiasi cosa fatta da Dio (Atti 10, 15). Fare questo è, di fatto, un peccato.

Ovviamente, non tutti i cattolici hanno sentito questo messaggio. Il pregiudizio contro le persone omosessuali è comune. I teologi denominano questo come peccato di eterosessismo, un peccato come il razzismo, l’antisemitismo e il sessismo. Questi sono peccati che condannano la gente perché sono ciò che sono non ciò che fanno. Questi peccati di pregiudizio sono peccati crudeli e condannano la gente senza importarsi di quanto buona essa sia. Se la gente non è bianca o non è maschio o non è eterosessuale, vengono condannate, anche se fossero santi. Questo è quello che il razzismo, il sessismo e l’eterosessimo fanno.

Se le persone omosessuali vivono apertamente la loro realtà e in una bella relazione tra eguali sessi, piena di amore, d’impegno e fedeltà le condanniamo. Anche se le loro unioni sono più durevoli, esemplari di alcune unioni eterosessuali, noi ancora li condanniamo. Questo è sicuramente ingiusto.

Anni fa, il teologo cattolico padre André Guindon scrisse: ’’le Comunità cristiane dovrebbero cominciare a ricevere gli omosessuali al loro interno come fratelli e sorelle e come quelle a cui Dio offre il suo amore’’ (2). Una teologa cattolica Mary Hunt si chiede: “Cosa potrebbe essere errato nell’amore, nella reciprocità, nella sicurezza, nel consenso, nella costruzione comune delle relazione sessuali tra partners maschili o femminili?” (3).

Ma le unioni dello stesso sesso sono veramente un matrimonio?

Tutte le religioni del mondo danno al matrimonio un posto molto elevato. Il matrimonio può essere definito come l’unica e speciale forma di impegno di amicizia fra persone sessualmente attratte. Questa definizione non dice che le persone debbano essere attratte eterosessualmente. Le persone attratte ad una persona del loro stesso sesso possono pure essere sposate. Il matrimonio è un supremo bene umano coinvolgente ed esclusivo, impegnativo, duraturo, generoso e fedele e questo genere di amore non è qualcosa che soltanto gli eterosessuali possono realizzare. (Di fatto alcuni eterosessuali non realizzano molto bene questo. La teologa Mary Hunt indica che “di fatto, i matrimoni eterosessuali finiscono in divorzio oppure nella morte” (4).
L’amicizia, l’amore e l’impegno sono virtù umane e le persone lesbiche e gay sono umane e completamente capaci di un amore impegnato, umano e sano nell’unione. Non abbiamo diritto morale di dichiarare che l’unione matrimoniale ha dei limiti a persone che Dio ha reso gay. Non abbiamo diritto a dire che l’unione, con tutti i relativi vantaggi e bellezze, è una ricompensa per gli esseri eterosessuali.
Il dott. Hunt inoltre precisa che sarebbe ingiusto dire che i cattolici eterosessuali hanno sette sacramenti mentre i cattolici omosessuali ne hanno solo sei, visto che il matrimonio è loro negato. Chi potrebbe immaginare un Dio che crea persone gay e dunque rifiuta loro il diritto di esprimere il loro amore sincero e onesto nel santo sacramento del matrimonio!

Ma quali sono le obiezioni alle unioni verso lo stesso sesso?

San Tommaso d’Aquino diceva sempre che è importante conoscere le obiezioni per ogni insegnamento che si accetta. Se si affrontano queste obiezioni si può giungere a conoscere meglio le proprie posizioni.


OBIEZIONI

PRIMA OBIEZIONE: La Bibbia dice che ogni attività omosessuale è cattiva e peccaminosa.

Prima di tutto questo è vero. Ci sono opposizioni alle unioni omosessuali nella Bibbia. Tuttavia, molte cose nella Bibbia descrivono semplicemente come la gente ha vissuto quando la Bibbia è stata scritta. Non tutto quanto la Bibbia ci dice è qualcosa che potremmo o dovremmo fare oggi. Per esempio, la Bibbia (Levitico 25, 44-46) ci dice che possiamo comprare e possedere schiavi e ’’usare permanentemente di loro’’ e farli usare ai nostri figli quando moriamo! Nel passato le persone che non hanno saputo interpretare la Bibbia hanno usato questi testi per giustificare la schiavitù in America Latina e in America del Nord. Non hanno saputo che a volte la Bibbia sta dicendo cosa la gente usava fare, non quanto la gente dovrebbe fare oggi. A volte la bibbia ci fornisce esempi molto difettosi di quanto terribile può essere l’uomo. La Bibbia mostra la schiavitù come fatto di vita e parla di ’’un uomo che vende sua figlia in schiavitù’’ (Esodo 21, 7). Certamente oggi non desidereremmo fare questo!
La Bibbia, inoltre, proibisce di mangiare crostacei (Levitico 11, 9-10) ma non riteniamo che oggi dovremmo obbedire a questo. La Bibbia, inoltre, dice che le mogli dovrebbero obbedire ai loro mariti come se questi fossero Dio (Efesini 5, 22-24) e che le mogli dovrebbero essere ’’oggetto ai loro mariti in tutto.’’ Ciò ha reso le donne schiave ai loro mariti e per lungo tempo la gente ha giustificato il controllo del maschio sulle donne usando questi testi della Bibbia.
La Chiesa allora ha imparato che questi testi hanno descritto il senso della vita vissuta a quel tempo ma non hanno prescritto che dovremmo vivere quel senso. Nella stessa Bibbia sono state trovate idee migliori e sono state usate per correggere questi testi. Così gli interpreti della Bibbia si sono rivolti a Galati 3, 28 trovando la liberatoria idea che ’’tutte le persone [maschio e femmina] sono uno in Gesù Cristo’’ e che quindi non dovrebbe essere fatta nessuna divisione ostile tra maschio e femmina, per cui nessuno deve dominare sull’altra.
Quando veniamo ai testi biblici sull’omosessualità vediamo subito che non potremmo mai considerarli una regola per il giorno d’oggi. Il libro del Levitico dice che chiunque abbia fatto sesso con qualcuno dello stesso sesso ’’sarà messo a morte: il loro sangue ricadrà su di loro’’ (20, 13). San Paolo nell’epistola ai Romani condanna le relazioni omosessuali ed elenca le persone che fanno tali cose fra coloro che “meritano la morte” (1, 26-32).

La Chiesa cattolica oggi condanna la pena capitale e perfino i cattolici conservatori ed altri cristiani che condannano tutti i rapporti omosessuali non chiedono la pena di morte per gay e lesbiche. Ovviamente, ci sono molte domande morali a cui non c’è risposta nella Bibbia. L’omosessualità è una di queste.
Quello che cattolici, altri cristiani e studiosi ebrei fanno è prendere i principi generali di giustizia, pietà, rispetto e amore per le persone come Dio le ha create (sia eterosessuali che omosessuali create ad immagine di Dio) e applicare tali principi alle odierne situazioni morali come l’unione omosessuale e l’omosessualità. Ecco perché oggi cattolici e altri cristiani e teologi ebrei difendono il matrimonio omosessuale. Essi dicono che rifiutare a tutte le persone omosessuali l’espressione della loro sessualità è ingiusto e peccaminoso.
Tutti i cattolici e altri cristiani acconsentono all’unione omosessuale? No. Proprio come alcuni cristiani vedono ogni guerra come immorale e si trasformano in pacifisti mentre alcuni altri dicono che può esserci una “guerra giusta”. I Cristiani inclusi i cattolici, hanno imparato a vivere con queste differenze e a rispettarsi l’un l’altro vivendo comunque assieme. I cattolici ora stanno cominciando a esercitarsi nella stessa tolleranza per quanto riguarda l’omosessualità.


SECONDA OBIEZIONE: La gerarchia cattolica condanna ogni attività omosessuale.

Questo è vero. Quando il cardinale Ratzinger, ora papa Benedetto XVI, era a capo della congregazione per la dottrina della fede ha pubblicato un insegnamento nel quale si diceva: ’’il rispetto per le persone omosessuali non può condurre indubbiamente in alcun senso all’approvazione del comportamento omosessuale o al riconoscimento legale di unioni omosessuali’’ (5). Indubbiamente questa è ancora la posizione del papa. La questione è come i cattolici dovrebbero valutare la posizione del papa.

La Chiesa è più consistente: non ha solo il papa e i vescovi. Nel cattolicesimo ci sono tre sorgenti di verità (o tre magisteri): la gerarchia, i teologi e la sapienza e l’esperienza dei laici (detta in latino sensus fidelium).

Nella storia cattolica, ciascuna di queste fonti della verità è stata occasionalmente vera e ciascuna di esse è stata occasionalmente errata. Così, ad esempio, per molti secoli i vescovi, i papi e i teologi hanno insegnato che fosse un peccato mortale prendere qualsiasi interesse da un prestito, persino la metà dell’ uno per cento di interesse. Poi il laicato con la propria esperienza con i soldi prestati, ha deciso che un poco interesse era ragionevole e giusto per compensare il prestatore. Troppo interesse era errato ma un poco d’interesse come pagamento per l’uso dei propri soldi era ragionevole e morale. In altri termini, il laicato non è stato d’accordo con la gerarchia e i teologi e il laicato aveva ragione. Cento anni dopo che il laicato rendeva un versamento con interesse, alcuni teologi acconsentirono; cento anni ulteriori dopo, il Vaticano decise che i laici avevano ragione. Perfino lo stesso Vaticano ha continuato in tal senso aprendo una banca con interessi.

Altre volte nella storia, la gerarchia e i teologi hanno insegnato che la schiavitù era morale e che l’antisemitismo non era un peccato. Erano ovviamente in errore e alla fine si sono corretti.

Qualcosa del genere riguarda, ora, la considerazione sull’omosessualità. Molti teologi cattolici oggi ritengono con i protestanti e i teologi ebrei che le unioni omosessuali possono essere morali, sane e sante. (6) Molta gente cattolica sta vivendo le stesse unioni omosessuali e stanno adottando bambini vivendo pure la fede cattolica. Molti preti comprendono questo ed accolgono favorevolmente queste coppie alla piena comunione e perfino a celebrazioni liturgiche riservate per le loro unioni. Il vescovo Walter Sullivan di Richmond, in Virginia, ha persino scritto un’introduzione in un libro con diversi saggi, dando il benvenuto a vari teologi cattolici, qualcuno dei quali ha difeso il diritto all’unione sacramentale per le coppie omosessuali (7).

Dunque, l’insegnamento cattolico è ovviamente in transizione a questo proposito e i cattolici sono liberi di lasciare la loro coscienza decidere per o contro le unioni omosessuali. Entrambe le visioni – sia a favore sia contro le unioni omosessuali – convivono nel mondo cattolico e nessuna delle due può essere detta più ortodossa o più ufficiale o più cattolica dell’altra.
Allora il papa è in errore? Unirei molti altri teologi cattolici nel dire che è definitivamente in errore e sarà corretto un certo giorno da uno dei suoi successori e dal resto della Chiesa poiché i papi precedenti che hanno consentito la schiavitù ecc. [a loro tempo] erano visti come corretti. Questo è il senso della Chiesa. Dopo tutto papa Benedetto insegna pure che uno sposo il cui partner è sieropositivo non ha diritto ad utilizzare il preservativo per proteggersi. Ciò è ovviamente errato e perfino alcuni vescovi si sono esposti per dicendo questo. Quasi tutti i teologi cattolici dicono che il papa è in errore su questo punto.

C’è una chiara distinzione da fare tra ’’la teologia di Vaticano’’ e ’’la teologia cattolica’’. Come nel suddetto esempio, la teologia del Vaticano dice che uno sposo non può utilizzare i preservativi per proteggersi da un partner sieropositivo! La teologia cattolica, compresi i teologi e il sensus fidelium, la saggezza del laici, non sostengono questa strana e dannosa visione.

In un vecchio insegnamento cattolico, denominato probabilismo, troviamo la risposta per i cattolici. Quando c’è un dibattito su una questione morale (in questo caso le unioni omosessuali), dove ci sono buoni motivi e buone autorità da entrambi i lati del dibattito, i cattolici sono liberi di comporre la propria decisione. (8)

Ciò significa che le coppie cattoliche dello stesso sesso sono perfettamente libere di esercitarsi nella loro fede cattolica, ricevere i sacramenti e non devono mai sentire che Dio proibisce la loro unione o che la loro unione fedele e sessuale è qualche cosa di non santo.

L’idea che le persone omosessuali siano condannate al celibato involontario a vita è crudele ed irragionevole. Gesù ha detto sul celibato di lasciarlo: ’’a coloro ai quali è stato concesso” (Mt 19, 11). Il celibato volontario per una buona causa è qualcosa che alcuni possano fare ma è visto come un talento speciale, un regalo speciale che non tutti hanno. Il concilio Vaticano lo ha denominato ’’un dono prezioso della grazia divina che il Padre dà ad alcune persone’’ ma non a tutte (9). Astenersi da ogni attività sessuale è visto dal Concilio come qualcosa di “unico” (10). Non si può chiedere ad ogni persona omosessuale quello che è “unico”.
San Paolo individuava la stessa cosa quando diceva “è meglio sposarsi che bruciare” (1 Cor 7, 12). Che genere di vangelo “buona notizia” dovrebbero ascoltare le persone gay la cui unica scelta è quella di bruciare?

TERZA OBIEZIONE: L’omosessualità è una malattia mentale

Alcuni psichiatri nel passato pensavano che l’omosessualità fosse una malattia. Non è più il caso di soffermarci su questo. E’ un insulto alle persone omosessuali continuare a ripetere quella vecchia teoria superata. Gli studi sulle coppie di gay indicano che tendono ’’pure a sembrare integrati come degli eterosessuali e, occasionalmente, ancor meglio di loro” (11).

QUARTA OBIEZIONE: i bambini subiranno un danno se non crescono in una casa con una madre e un padre.

Questo non è vero. La psicologa Charlotte Patterson, tra molti altri, ha fatto una estesa ricerca su bambini di genitori lesbiche e gay. La sua conclusione è che il fatto non presenta problemi e non conduce a più alte percentuali di bambini omosessuali (12). Mary Hunt scrive: ’’Molte famiglie gay e lesbiche hanno adottato bambini, accogliendoli favorevolmente con amore ed affetto, ragione per cui la vita del bambino con un genitore o due genitori dello stesso sesso è ben migliore di quella languente in una istituzione o, peggio, di quella morente per abbandono’’ (13).

QUINTA OBIEZIONE: l’omosessualità è innaturale perché non si trova negli animali.

Questo non è vero. Nel suo lungo studio Biological Exuberance: Animal Homosexuality and National Diversity, il biologo Bruce Bagemihl mostra che l’omosessualità è parte della nostra eredità evolutiva come primati. Segnala che più di 450 specie si uniscono regolarmente in una vasta gamma di attività omosessuali che variano dalla copula al legame di lunga durata (14).

CONCLUSIONE

L’omosessualità non è un peccato. L’eterosessismo (pregiudizio contro le persone omosessuali) è un peccato. È un peccato serio perché viola la giustizia, la verità e l’amore. Inoltre storce il vero significato del sesso e così inoltre nuoce a tutti, compreso gli eterosessuali. È quanto uno fa con la sua omosessualità o la sua eterosessualità a determinare la moralità. L’omosessualità come l’eterosessualità è moralmente neutrale. I filosofi cattolici Daniel Dombrowski e Robert Deltete dell’università gesuita di Seattle dicono: ’’i rapporti sessuali omosessuali [come i rapporti sessuali eterosessuali] possono essere morali o immorali’’ (15). La teologa morale Christina Traina dice che ’’la definitiva fertilità e durata di ogni unione - eterosessuale o omosessuale – ha a che fare con la fiducia, l’amicizia, la generosità, il supporto della comunità, l’affetto sessuale e verbale ed il lavoro duro che forma reciprocamente i due partners’’ (16). La sessualità è un dono di cui aver cura. Non abbiamo diritto a negarla a coloro che Dio ha reso gay. Come la teologa Kelly Brown Douglas dice, dobbiamo creare ’’una Chiesa e una Comunità in cui le persone non-eterosessuali possano amarsi e scelgano di amare senza pena sociale, politica o ecclesiastica’’ in modo che possano gioire della vita e del sesso con gratitudine poiché la vita è piena di qualità e arricchente varietà (17).

.


NOTE

(1) John Boswell, Same-Sex Unions in Premodern Europe (New York: Vintage Books, 1995). Boswell scrive che nelle cerimonie omosessuali, vediamo le due persone dello stesso sesso “stando assieme all’altare con le loro mani destre unite (il tradizionale simbolo del matrimonio), venendo benedette dal prete, prendendo la Comunione, e in seguito facendo un banchetto per la famiglia e gli amici... Le unioni omosessuali non erano così né un rimpiazzo né una minaccia per le unioni eterosessuali’’, 191.

(2) Andre Guindon, The Sexual Language: An Essay in Moral Theology (Ottawa: University of Ottawa Press, 1977), 370.

(3) Mary Hunt, ’’Eradicating the Sin of Heterosexism,’’ forthcoming in Heterosexism: Roots and Cures in World Religions, ed. Daniel C. Maguire.

(4) Ibid.

(5) Congregation for the Doctrine of the Faith, ’’Considerations Regarding Proposals to Give Legal Recognition to Unions between Homosexual Persons,’’ June 3, 2003.

(6) Vedi Robert Nugent, ed., Challenge to Love: Catholic Views of Homosexuality (New York: Crossroad, 1983). Daniel C. Maguire, ’’Catholic Ethics in the Post-Infallible Church,’’ in The Moral Revolution: A Christian Humanist Vision (San Francisco: Harper & Row, 1986).

(7) Vedi Challenge to Love: Catholic Views of Homosexuality.

(8) On Probabilism and homosexual marriagae, see Daniel C. Maguire, ’’The Morality of Homosexual Marriage,’’ in The Moral Revolution, 98-102.

(9) Vedi Walter M. Abbott, ed., The Documents of Vatican II (New York: Herder and Herder, 1966), 71, in the ’’Dogmatic Constitution on the Church.’’

(10) Ibid., 71-72.

(11) Alan P. Bell and Martin S. Weinberg, Homosexualities: A Study of Diversity Among Men and Women (New York: Simon & Schuster, 1978) 208. See also Isaiah Crawford and Brian D. Zamboni, ’’Informing the Debate on Homosexuality: The Behavioral Science and the Church,’’ in Patricia Beattie Jung and Joseph Andrew Coray, eds., Sexual Diversity and Catholicism: Toward the Development of Moral Theology (Collegeville, Minn.: The Liturgical Press, 2001), 216-51.

(12) Vedi ’’Lesbian and Gay Parenting: A Resource for Psychologists,’’ http://www.apa.org/pi/parent.hyml Accessed August 15, 2005.

(13) Mary Hunt, ’’Eradicating the Sin of Heterosexism.’’

(14) Bruce Bagemihl, Biological Exuberance: Animal Homosexuality and Natural Diversity (New York: St. Martin’s Press, 1999).

(15) Daniel A. Dombrowski and Robert Deltete, A Brief, Liberal, Catholic Defense of Abortion (Urbana and Chicago: University of Illinois Press, 2000), 86.

(16) Vedi Christina L.H. Traina, ’’Papal Ideals, Marital Realities: One View from the Ground,’’ in Sexual Diversity and Catholicism: Toward the Development of Moral Theology, ed. Patricia Beattie Jung and Joseph Andrew Coray (Collegeville, Minn.: The Liturgical Press, 2001), 269-88.

(17) Kelly Brown Douglas, ’’Heterosexism/Homophobia and the Black Church Community,’’ in Daniel C. Maguire, ed., Heterosexism: Roots and Cures in World Religions, forthcoming.



Martedì, 10 aprile 2007