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23/05/2006 - 16:00 Sui Pacs lOsservatore Romano e la Curia fanno acrobazie. Ma, soprattutto, con un atteggiamento simile si entra nel campo dell intolleranza religiosa, perche le religioni non devono dire al fedele come devono vivere e votare. In unintervista al quotidiano online Affariitaliani.it, don Andrea Gallo risponde allOsservatore Romano che ieri ha attaccato le posizioni del ministro della famiglia Rosy Bindi definendole acrobazie dialettiche a danno della famiglia. Se vuole qualificarsi, la maggioranza deve rispettare i diritti delle minoranze. Quindi, stando soprattutto alla Magna Charta che e lart. 2 della Costituzione che sfocia nellart. 3, devono essere affrontati i diritti di quelli che oggi chiamano Pacs - dice - chi fa la scelta per i piu poveri, per i diritti, non sbaglia mai: intanto li ascolta, e non li caccia. Lamore, prosegue, non ha bisogno di registri civili, religiosi, o, come nel matrimonio cattolico, la presenza particolare del prete o le note dellorgano. E un impegno veramente grande, di liberazione, di annuncio per tutti. Dunque i Pacs non minano la famiglia. Ammesso e non concesso che ci sia lattacco al matrimonio - spiega Don Gallo - la coerenza dei cristiani non viene toccata, perche devono rispondere con dei si agli impegni presi davanti allaltare. Il messaggio alla Curia e chiaro. Siete voi a fare acrobazie, qua ce solo sofferenza. Io la penso come lAbbe Pierre, vecchio ma sempre lucido, mi piace la definizione che ho letto in un suo libro: alleanza civile. Le religioni, prosegue il sacerdote genovese, non devono dire al fedele come devono vivere o come votare al referendum. Questa e intolleranza religiosa, quando si parla di fondamentalismi si parla solo di quello islamico, che e falso. Qui ce bisogno invece di moderazione religiosa, bisogna bacchettare quelli che vogliono imporre come si adora Dio. La difesa dei principi cristiani, conclude Don Gallo, non deve preoccuparsi di essere aggredita: piuttosto, i cristiani devono impegnarsi a testimoniare nella realta politica e sociale la loro coerenza. Solo cosi potranno dare un messaggio di buona novella, nel rispetto tuttavia di altre scelte laiche
Mercoledì, 24 maggio 2006
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