Verso il Bari Pride 2003
In esclusiva l’intervista a Michele Bellomo, portavoce del Gay Pride di Bari 2003

Salerno – Caserta – Napoli: in progetto il coordinamento delle neonate realtà associative di omosessuali


di Pasquale Quaranta

Foto di gruppo scattata a Caserta vicino la reggia, da sinistra: Giuliano, Giusy Falcone, Veniero Fusco, Michele Bellomo, Fabio De Chiara, Pasquale Quaranta e Carmine Urciuol

Foto di gruppo scattata a Caserta vicino la reggia, da sinistra: Giuliano, Giusy Falcone, Veniero Fusco, Michele Bellomo, Fabio De Chiara, Pasquale Quaranta e Carmine Urciuoli


CASERTA - “Verso il Bari Pride 2003”, questo il titolo dell’incontro organizzato dal Circolo di Iniziativa e Cultura Omosessuale “Coming Out” di Caserta capitanato da Veniero Fusco, giorno 2 maggio, in occasione della rassegna cinematografica che ha visto la proiezione del film “Women” nell’ex-canapificio in v.le ellittico. La serata, realizzata in collaborazione con il Laboratorio dei Disobbedienti, è stata arricchita dall’intervento di Michele Bellomo, portavoce nazionale del Gay Pride di Bari 2003. Notevole l’interesse suscitato tra i presenti in sala, oltre sessanta anime, che hanno partecipato fino a notte fonda al dibattito dopo-film intitolato “Libertà, diritti e affettività delle donne che amano le donne”. Composto di tre episodi, “Women” è di fatto un film sulla libertà e la passione di essere lesbiche attraverso tre generazioni, dagli anni ’50 fino ai giorni nostri. Il primo ci presenta una straordinaria Vanessa Redgrave alle prese con la drammatica scomparsa della compagna di tutta una vita. La storia ci propone la questione dei diritti civili. Puntuali le parole di Bellomo che ha commentato:“Il film potrebbe essere un ottimo manifesto per il PACS (Patto Civile di Solidarietà); sono evidenti le ingiustizie di cui la donna è vittima: l’impossibilità di confortare la propria compagna sul letto di morte, l’impietosità con cui viene privata, dagli ’eredi legittimi’ della compagna, della casa acquistata in comune e dei ricordi personali […]”. Il secondo episodio ci porta all’inizio degli anni Settanta, gli anni delle lotte femministe, dei “coming out” per l’appunto, e dei conflitti di genere. Una storia che ci fa riflettere sulle difficoltà che il mondo lesbico ha conosciuto al suo interno, contrapponendo due modi diversi di interpretare e vivere la propria omosessualità e che invita a superare stereotipi dei quali noi stessi rischiamo di restare vittime.


Il terzo episodio è quello probabilmente più noto al grande pubblico e vede protagoniste Sharon Stone ed Ellen De Generes. Il tema di questa storia dei giorni nostri è la maternità e viene affrontata in maniera divertente e divertita, non tralasciando, però di approfondire alcuni aspetti della delicata questione. Sono questi gli argomenti oggetto del dibattito con Bellomo che, ritornando al tema principale dell’incontro, ha parlato dell’organizzazione del Pride, delle reazioni della cittadinanza pugliese (sono note le minacce, ancora in corso, ai danni dello stesso Bellomo) dei bisogni e delle esigenze delle persone GLBT soprattutto qui al Sud Italia. Scortato dalla polizia, Bellomo è arrivato a Caserta intorno alle 21:00, insieme a Giuliano, collaboratore di fiducia in questo “viaggio/tour pride 2003”. “Ci tenevo ad essere qui con voi – ha affermato Bellomo – per conoscere le emergenti realtà associative campane che si occupano dei problemi relativi al panorama GLBT e prendere atto che si sta parlando di omosessualità nel Mezzogiorno, in una terra storicamente restia a questo tipo di discorso”. All’incontro infatti era presente anche una rappresentanza della neonata Associazione di Cultura Omosessuale “F. G. Lorca” di Salerno capitanata da Fabio De Chiara, Presidente, che ha sottolineato l’importanza di un coordinamento regionale tra le realtà associative di omosessuali presenti sul territorio. “Spero che in futuro – ha continuato Bellomo – non ci debba essere più il bisogno di organizzare una giornata dell’orgoglio omosessuale, ma è importante, oggi, per questioni politiche e sociali, non mancare all’appuntamento del 7 giugno”. Come sta rispondendo Bari a questi cambiamenti culturali? “La cittadinanza – risponde Bellomo – dopo un mese e mezzo di lavoro, ci aiuta e ci supporta nel nostro impegno nonostante i continui episodi omofobi di forze politiche di estrema destra. Non mancano scritte sui muri di discriminazione verso le persone GLBT e incitamenti alla violenza. La grande soddisfazione è notare i cambiamenti di mentalità delle persone che vengono a conoscerci; il loro punto di vista muta velocemente e vengono in tal modo scardinati quei pregiudizi radicati nel senso comune. E’ questo un aspetto che ci inorgoglisce tanto. Anche quando vado a parlare in università mi accorgo di quanto sia forte la disinformazione sull’argomento. Mi si chiede:’Perché devi dire a tutti di essere gay?’. A questa domanda rispondo semplicemente che a ogni persona che nasce eterosessuale ’tutto è dato’. Ad un ragazzo gay no. Alla fine il discorso si riduce ad una sola parola:’diritti’. Abbiamo una Costituzione che garantisce pari dignità e uguaglianza; questa legge va applicata”. Bellomo, cosa ne pensa della cosiddetta “migrazione sessuale” dal sud verso il nord italia? “In questi giorni ho ricevuto diverse telefonate di ragazzi, nello specifico palermitani, che mi hanno chiesto come poter rimanere nella propria terra conciliando la propria omosessualità con il lavoro. Non sono le uniche voci ’controcorrente’. Oggi l’omosessuale si trasferisce al nord più per il problema ’lavoro’, che è il tema del pride di quest’anno, che non per le proprie tendenze affettive. E’ un cambiamento dei tempi. L’attuale governo deve investire nel Mezzogiorno così come il Pride sta cercando di fare, pur non avendone i mezzi economici. Spero che la sinistra sia compatta e lungimirante”. Un’ultima domanda, cosa sarà di Bari dopo la giornata conclusiva del 7 giugno? “Il vero pride per i pugliesi e per il sud inizierà l’8 di giugno. L’importante è aver lanciato un messaggio e un pensiero importante di liberazione”.



Lunedì, 05 maggio 2003