Un tamburo maggiore per la rettitudine

di Martin Luther King

[Ringraziamo Fulvio Cesare Manara (per contatti: philosophe0@tin.it) per averci messo a disposizione l’antologia di scritti e discorsi di Martin Luther King da lui curata, Memoria di un volto: Martin Luther King, Dipartimento per l’educazione alla nonviolenza delle Acli di Bergamo, Bergamo 2002, che reca sue traduzioni di discorsi e scritti del grande maestro della nonviolenza.

Il testo seguente é la traduzione di "The Drum Major Instinct", sermone pronunciato nella chiesa battista di Ebenezer, Atlanta, il 4 febbraio 1968.]


Ogni tanto, immagino, tutti noi pensiamo in modo realistico al giorno in cui resteremo vittime di quello che é il definitivo comune denominatore della vita: quella cosa che chiamiamo morte.

Tutti noi ci pensiamo.

E di tanto in tanto io penso alla mia morte, e penso al mio funerale.

Non ci penso in maniera morbosa.

Di tanto in tanto mi domando: "Che cosa vorrei che di­cessero?".

E stamani lascio a voi la parola.

Quel giorno mi piacerebbe che si dicesse: Martin Luther King junior ha cercato di dedicare la vita a servire gli altri.

Quel giorno mi piacerebbe che si dicesse: Martin Luther King junior ha cercato di amare qualcuno.

Vorrei che diceste, quel giorno, che ho cercato di essere giusto sulla questione della guerra.

Quel giorno vorrei che poteste dire che ho davvero cercato di dar da man­giare agli affamati.

E vorrei che poteste dire, quel giorno, che nella mia vita ho davvero cercato di vestire gli ignudi.

Vorrei che diceste, quel giorno, che ho davvero cercato, nella mia vita, di visitare i carcerati.

Vorrei che diceste che ho cercato di amare e servire l’umanità.

Sì, se volete dire che sono stato un tamburo maggiore, dite che sono stato un tamburo maggiore per la giustizia.

Dite che sono stato un tamburo maggiore per la pace.

Sono stato un tamburo maggiore per la rettitudine.

E tutte le altre cose di superficie non conteranno.

Non avrò denaro da lasciare dietro di me.

Non avrò le cose belle e lussuose della vita da lasciare dietro di me.

Ma io voglio avere soltanto una vita impegnata da lasciarmi alle spalle.

Ed é tutto quel che volevo dire.

Se riesco ad aiutare qualcuno mentre passo, se riesco a rallegrare qualcu­no con una parola o con un canto, se riesco a mostrare a qualcuno che sta andando nella direzione sbagliata, allora non sarò vissuto invano.

Se riesco a fare il mio dovere come dovrebbe un cristiano, se riesco a portare la salvez­za a un mondo che é stato plasmato, se riesco a diffondere il messaggio come il Maestro ha insegnato, allora la mia vita non sarà stata invano.

Tratto da
LA NONVIOLENZA E’ IN CAMMINO

Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini.
Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

Numero 969 del 22 giugno 2005



Martedì, 05 luglio 2005