Lettera
Voi date loro da mangiare

di Renato Pierri

Gentile direttore,
il cardinale Angelo Bagnasco, riguardo al rifiuto della Chiesa di concedere l’eucaristia ai divorziati, ha dichiarato che si tratta di "una decisione intrinseca, che nasce dall’interno del sacramento stesso dell’Eucarestia". Io non mi illudo di poter far cambiare opinione ai fedeli che reputano vangelo le parole della Chiesa; però ho la speranza che il cardinale un piccolo segretissimo ripensamento possa averlo. Un’occhiata al Vangelo, infatti, ci fa capire che Cristo qui e ora non rifiuterebbe l’ueucaristia a nessuno. Solo qualche esempio: nella parabola del grande convito (Lc 14,15s) Gesù fa dire dal padrone al servo: «Va’ per le strade e lungo le siepi e forzali ad entrare, affinché la mia casa sia piena». Non dice: «Non invitare i peccatori al mio banchetto». Nel miracolo della moltiplicazione dei pani, Gesù, dando incarico agli apostoli di distribuire alla folla pane e pesci, disse loro: «Voi date loro da mangiare» ( cf Mt 14,16). Non disse: «Date da mangiare solo "ai puri senza peccato"». E ancora: "Gesù...durante una cena...si alza da tavola e depone il mantello e, preso un panno, se ne cinse. Versa quindi dell’acqua nel catino e incominciò a lavare i piedi dei discepoli" (cf Gv 13, 1ss). Il peccatore Giuda non fu escluso, come si evince dal seguito: "Sapeva infatti chi stava per tradirlo; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe dunque lavato loro i piedi...«Se dunque io, il Signore e il maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri». La Chiesa lava i piedi solo ai "puri e senza peccato" (parole di Benedetto XVI), e così facendo si mette in una posizione ben diversa dal Cristo.

Renato Pierri



Giovedì, 26 giugno 2008