La Globalizzazione del Porno

di Dagoberto Husayn Bellucci - Direttore Responsabile Agenzia di Stampa "Islam Italia"

A partire da questo articolo si potrebbe aprire un dibattito interessante . De Andre’ in effetti da una parte descriveva questi strati di reietti dall’altra ptrotestava contro il perbenismo di chi di questi stessi reietti si serviva per sfogare i propri istinti bestiali, come del resto accade oggi con le povere bambine vittime dei pedofili o con le ragazzine romene che si prostituiscono nell’indifferenza e nella complicità di chi dovrebbe vedere ed e’ cieco, all’angolo delle nostre strade. Certamente la Libertà in Occidente e’ qualcosa di cui tutti si riempiono la booca ma piu’ se ne parla meno esiste.

Tutti sono liberi di fare tutto meno il bene e c’e’ una vera e propria perversione di massa. Per questo e’ necessario riaprire l’Europa e l’Occidente ai valori spirituali delle grandi religioni sconfiggendo il dio-mercato che e’ il vero volto dei soldati di Satana. Non a caso le sette sataniche si badsano proprio su una sete di libertà assoluta per l’uomo sottraendolo a Dio e schiavizzandolo al Maligno con la scusa di renderlo libero. Tutte le industrie della perversione che prosperano nel mondo globalizzato sono altrettante facce di Satana che vuole combattere il bene e distruggere i valori morali e contro cui credenti ed uomini di buona volontà devono combattere una battaglia senza requie fino al giorno del Giudizio.
salam
amina salina (per contatti: aminasalina@libero.it]


LA GLOBALIZZAZIONE DEL PORNO

di Dagoberto Husayn Bellucci
Direttore Responsabile Agenzia di Stampa "Islam Italia"



"Nei quartieri dove il sole del buon dio non da i suoi raggi/ ha già troppi impegni per scaldar la gente d’altri paraggi/ una bimba canta la canzone antica della donnaccia/ quel che ancor non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie braccia./ E se alla sua età le difetterà la competenza/ presto affinerà le capacità con l’esperienza/ dove sono andati i tempi di una volta per Giunone/ quando ci voleva per fare il mestiere anche un pò di vocazione." (Fabrizio De Andrè - "La Città Vecchia" - Album "Canzoni" 1974)

La poetica trasudante rabbia e freddo cinismo della canzone d’autore italiana ha conosciuto, in altre ’stagioni’, anche lo ’stilema’ nichilista di un Fabrizio De Andrè che - da "Bocca di Rosa" a "Delitto di paese" , dal "Cantico dei Drogati" alla "Ballata degli Impiccati" passando per "Nancy" e la struggente "Amico fragile" - ha ’scolpito’ in una forma inarrivabile l’emersione di sub-strati umanoidi rappresentanti quel "quinto stato" informe composto dai reietti e dai vagabondi, ubriaconi e prostitute, presente e deambulante da sempre ai margini delle società capitalistiche borghesi occidentali.

Non ce ne vorranno gli amici iraniani e libanesi - ne siamo certi (anche perchè ’oramai’ si sono ’abituati’ alle nostre ’incursioni’ nella Terra di Nessuno della disperazione occidentale) - se ci adentreremo all’interno della complessata demenzialità contemporanea delle società di massa analizzandone le sgangherate dinamiche di sviluppo sociale, il telaio disorganico e le pulsioni ’infere’ che rappresentano le fondamenta necessarie alla formazione delle cosiddette mode ed opinioni dell’Occidente giudaico-mondialista.

Una società di senza volto ’fondata’ sul mero interesse ha ’suscitato’ l’implosione ontologica di un soggetto umanoide che non conosce altri obiettivi che non siano corrispondenti ai propri personalissimi e egoistici ’appetiti’ materiali.

L’uomo del Mondialismo è lo sradicato , il senza identità delle società di massa contemporanee. E’ lo stereotipo di un "animaletto" ’parlante’ - o, più esattamente, ’sparante’ "cazzate" a ruota libera - quello ’offertoci’ da una vasta filmografia di hooliwoodiana memoria.

L’Uomo del Mondialismo è l’americano-medio immerso nella sua fredda indifferenza, nel suo cinismo cronico che lo rende schiavo dei suoi istinti più bassi e preda di qualsiasi eccitazione materiale. L’Americano è, per eccellenza, il non-uomo; avido, viscido, ipocrita e cinico l’americano è - per ’formazione’ sociale - lo steretipo dell’Indifferenza elevata al quadrato; dell’Egoismo e dell’egocentrismo rappresentazione di un Io complessato e malato che si ’sostiene’, "narcisisticamente" soddisfatto, tra barbiturici e appuntamenti dall’analista, sedute psichiatriche e micidiali cocktail "tranquillanti" nella quotidianità indifferenziata delle metropoli statunitensi.

Ci si accuserà di aver fornito uno stereotipo affatto gratuito dell’americano-medio; è - d’altronde - l’immagine dominante che viene spacciata della società americana e del suo insieme di individualità malate dalla produzione cinematografica, da oltre mezzo secolo di tortura mediatica imposta alle masse occidentaloidi dal "grande schermo" della casta di dominio ebraica denominata Hooliwood la quale ha sapientemente instupidito le masse europee e mondiali utilizzando meccanismi coercitivi del subconscio con ’tecniche’ di assuefazione di massa e ’segnali’ subliminali (ovvero sub-limine sotto la soglia, sotto il limite dell’Io ’cosciente’; messaggi che mirano a ’disinnescare’ qualsiasi resistenza da parte della coscienza di uno spettatore; una tecnica peraltro efficacemente utilizzata nel mondo della musica e non solo di quella cosiddetta "rock") che - film dopo film - hanno modellato un tipo umano assolutamente inconfondibile: l’idiota planetario; l’ebete del Villaggio Globale ovvero la quintessenza dell’Imbecillità.

’Dunque’ anche una ricognizione analitica su quella che abbiamo definito come la "Globalizzazione del Porno" (...poichè non di sesso o sessualità andremo ad occuparci e nemmeno di erotismo ed eros che sono, fuori discussione, una cosa estremamente seria e complessa; rivestendo un ruolo ’cardinale’ dell’esistenza umana e dei rapporti intercorrenti tra la sfera maschile e quella femminile...) risuleterà affatto ’banale’ soprattutto per i nessi di convergenza operativa che ’fuoriusciranno’ dall’intreccio perverso di interessi che unisce gli ambienti pornografici all’Alta Finanza (’ebraica’ e non), alle Multinazionali (’sioniste’ e non) e al mondo della Politica.


Parte seconda


Dopo aver affrontato , alcune settimane or sono, la questione relativa alla "Globalizzazione delle Anime" ovvero dedicato uno ’spazio’ di analisi al fenomeno della New Age è necessario l’affrontamento della questione dell’ondata pornografica che ha investito le società occidentali... e , se ’pensiamo’ a quanto "emerso" sul sottoscritto dalle menti malate dei cerebrolesi ’burloni’ bazzicanti il sito di Indymedia (...Eva Henger e ’dintorni’... per ’capirci’) , crediamo di essere , noblesse oblige, ’idonei’ a "svolgere" il "tema".

Dunque il porno. "Vuoto di senso crolla l’Occidente soffocherà per ingordigia ed assurda sete di potere" canta il ’sulfureo’ Franco Battiato in "Zai Saman"....

E’ rappresentabile come un immensa porcilaia a cielo aperto , una sorta di cloaca multicromatica, quest’Occidente americanocentrico? In effetti gli esiti di decomposizione ontologica e di sfiguramento razziale hanno prodotto una deriva inquietante che non manca di ’accendere’ le pulsioni telluriche dei sottoprodotti umanoidi saturi di imbecillità e deambulanti nell’idiozia cosmica della società dei Nessuno.

Tant’è la pornografia rappresenta l’anormale prassi perversiva di un Sistema che è , da tempo, entrato in crisi. Crisi di identità, di valori, di idee. Viviamo immersi nel deserto del Nichilismo contemporaneo che ha sprigionato un ondata gratuita di imbecillità e di volgarità senza precedenti.

Il disastro occidentale è ’racchiuso’ nella violenza sadomaso dei marines aguzzini statunitensi di Abu Graib; nella barbarie dei delitti di ’cronaca nera’; nella morbosa curiosità che accompagna questi autentici spettacoli dell’horror ( "in quest’epoca di pazzi ci mancavano gli idioti dell’orrore" sottolineava lucidamente lo stesso Battiato) e , ’anche’, dall’ondata di porno più o meno soft che ha investito l’Occidente.

’Rientrati’ in Occidente abbiamo così preso atto della deriva inquietante del comportamentismo burattinico di massa; dell’incredibile selva di canali erotici ’disponibili’ per i complessati ’pippeggiamenti’ dei soggetti senza volto; delle frustrazioni "sessuali" derivate dai ritmi di vita frenetici di una società che non lascia più spazio ai rapporti sociali ’normali’, al dialogo e alla discussione.

In Occidente l’aumento dei divorzi e delle separazioni è indice di uno sfaldamento inarrestabile dei modelli tradizionali. Le famiglie non esistono neanche più: ci si sposa per poi lasciarsi dopo qualche anno (’purtroppo’ compiendo quel ’misfatto’ , vero e proprio crimine, che è - attualmente - la messa al mondo di esseri umani innocenti) vegetando una vita di individualismo esasperato o di frenetiche compulsioni giovanilistiche ( chissà perchè i quarantenni e i cinquantenni devono , quasi fosse obbligatorio, ’sentirsi’ "giovani"; ...vivete la vostra età e lasciate vivere la loro agli ’altri’; se non siete stati capaci di ’viverla’ al momento giusto almeno non ’atteggiati’ ad adolescenti in ’erba’... un minimo di buon gusto che diamine!).

Il ’ritiro’ nel "privato" dell’uomo massa contemporaneo è spesso l’ingresso nell’antro della pornografia, un ’carozzone’ massmediatico ed un insieme articolato di case cinematografiche, agenzie d’incontri, case di piacere, club privè ecc. ecc.

La pornografia utilizza tutti i principali mezzi di comunicazione: dalla rete Internet (quanti siti porno esistono? probabilmente un numero illimitato , per tutti i gusti e per tutte le età....purtroppo anche quelli che spacciano sesso con bambini ovvero i siti pedofili allucinante deriva di una perversione che da malattia si trasforma in vero e proprio atto di violenza contronatura, crimine commesso contro innocenti e contro sè stessi; barbarie senza appello.... a Teheran i pedofili li appendono giustamente per i lampioni... da noi - Olanda docet - vorrebbero creare un partito politico ’apposito’ per portare le loro ’istanze’ nelle ’sedi’ istituzionali...) alla televisione; dalla musica alle pubblicità, dalle mode ai costumi di massa.

Efficacemente i produttori di pornografia si sono ’infiltrati’ dentro lo showbusiness sistemico edificando la loro rete di nefandezze che si poneva, fino a qualche anno or sono, al ’lato’ di quella "ufficiale"; attualmente questo gigantesco iceberg di immoralità e volgarità sembra aver rotto gli argini avvicinandosi ad una ’legittimazione’ che - del ’resto’ - appariva scontata.

La pornografia viene dagli Stati Uniti. E’ l’America che ha distribuito a destra e a manca materiale pornografico inondando interi continenti (ci diceva a Teheran un carissimo amico iraniano che, durante le controffensive dei basijh-pasdaran che portarono alla riconquista delle cittadine di frontiera occupate dall’esercito iracheno nel settembre 1980 - Ahavaz, Khorramshar, Abadan - che nelle trincee dei militari di Saddam non ’scarseggiavano’ le bottiglie d’alcool e le riviste di Playboy).

L’America è la quintessenza della volgarità. Un paese stupido con una stupidissima morale puritana che ha ’partorito’ - nel nome di un esasperante senso della ’conquista’ e della ’vittoria’ - le derive pornografiche delle metropoli (si ’pensi’ a Jew-York ...non ’casualmente’ , il ’caso’ non esiste, ribattezzata la Grande Mela... metafora biblica che ci ’ricorda’ la storia di Eva , dell’Eden e del serpente ...) dei complessati animaletti parlanti.

L’America è, per ciò, realmente il Grande Satana descritto e designato dal compianto Imam Khomeini. E’ dall’America infatti che, a cominciare dalla seconda metà degli anni cinquanta, vennero esportate le mode dell’imbecillità sistemica occidentale: il rock and roll di un certo Lee Lewis e del mezz’ebreo Elvis Presley; l’erotismo ancora ’patinato’ di una Marilyn Monroe e soprattutto quello di una rivista come Playboy.

Playboy è oggi una potente macchina commerciale e finanziaria che distribuisce nel mondo il suo ’modello’ di porno-soft per adulti.

L’impero della pornografia made in USA è da decenni nelle mani dell’ebreo Hugh Hefner - recentemente ’pare’ sia sbarcato a Roma con il suo codazzo di starlett per ’festeggiare’ i suoi ottant’anni - un nome che ritroveremo in quasi tutte le campagne propagandistiche per i diritti delle cosiddette "minoranze" escluse (omosessuali, lesbiche, transessuali e chi più ne ha più ne metta).

Hefner è il patron della rivista e dell’omonima Fondazione. Premiato nel 1980 dall’Anti-Defamation League per la sua attività di spacciatore di sesso quest’ebreo non manca di far valere i suoi legami di ’sangue’ patrocinando e finanziando le organizzazioni sioniste statunitensi.

L’A.D.L. , ricordiamolo, è il braccio operativo creato nel 1913 dalla Loggia Massonica esclusivista ebraica del B’nai B’rith.

Le attività di Hefner sono innumerevoli: è nel consiglio direttivo del NORML, l’Organizzazione Nazionale americana per la Riforma delle Leggi sulla Marijuana; patrocina le organizzazioni che si battono per i diritti omosessuali e quelle che favoriscono la libertà sessuale.

La Fondazione Playboy ha sempre svolto un ruolo significativo nelle campagne dei cosiddetti movimenti per i diritti civili a favore dell’aborto, dell’omosessualità, della libertà di avere rapporti sessuali con animali e della liberalizzazione delle droghe.

Tra l’altro la Fondazione che fa capo al patinato mensile porno-erotico statunitense ha stanziato decine di migliaia di dollari per organizzazioni come la National Gay Task Force (la Forza d’Intervento Nazionale a favore degli omosessuali) e sovvenzionato il National College of Criminal Defense Lawyers and Public Defenders per una raccolta di studi relativa a "Cocaina: difese legali e tecniche contro i perseguimenti in rapporto con la cocaina".

Playboy effettua donazioni di circa 100mila dollari all’anno per organizzazioni come la NORML e altre associazioni che si battono giuridicamente per scardinare il sistema normativo americano.


Parte terza


Vicepresidente della Fondazione è l’altro ebreo, Adelman, patron della serata celebrativa organizzata dall’A.D.L. in occasione dei 25 anni di attività di Hefner.

Adelman pare si occupi di gestire anche un impero immobiliare a Chicago e non manca di finanziare l’A.D.L. di cui è fervente sostenitore.

In Europa Playboy è sbarcata fin dagli anni settanta. L’edizione francese, la più importante, è edita dal Gruppo Filippacchi organizzazione dietro la quale si celano nomi di spicco dell’Alta Finanza ebraica d’oltralpre: dal ’barone’ Edmund de Rothschild (erede degli strozzini di Trafalgar , per dirla con Napoleone Bonaparte che non amava le intrusioni della ’dinastia’ di sciacalli proveniente dal Reno; i Rothschild - capostipite Mayer Amschel - erano originari di Francoforte), già uomo della Commissione Trilaterale e dell’Alleanza Israelitica Universale al magnate ebreo Rupert Murdoch , scomparso un decennio or sono, che con il suo impero della carta stampata aveva ’accumulato’ fortune per oltre 3 miliardi di dollari, editando in tre continenti un qualcosa come oltre ottanta testate tra quotidiani e settimanali.

In Italia la fondazione opera in maniera più discreta anche per la concorrenza oppostale da diverse società ’autoctone’. Il principale referente del cinema hard italiano è il gruppo "Diva Futura" che fa capo a Riccardo Schicchi e ha sede a Roma. Recentemente accusato e condannato per favoreggiamento della prostituzione e per aver raggirato le leggi sull’immigrazione, Schicchi, ha edificato un impero che si basa su numerosi locali dedicati all’hard, sulla televisione satellitare DivaFutura Channel e sulla produzione cinematografica.

Attrici note al grande pubblico sono passate dalla scuderia di Schicchi: dall’ebrea ungherese Ilona Staller alias Ciccioliona (sdoganata dal Partito Radicale - transnazionale, transessuale, trans-formista e , domani, con una Emma Bonino così tanto filo-americana anche trans-militarista - ad occupare un seggio alla Camera dei Deputati durante la Legislatura 1987/92) a Moana Pozzi (oramai ’icona’ intoccabile ; ’santa’ Moana dei poveri ’pirla’) ; da Luana Borgia (ce la ricordiamo con Padre Fedele Bisceglie , il frate-ultrà del Cosenza, a raccogliere fondi per l’Africa) a Milly D’Abbraccio (nota per una boccaccesca storiaccia con l’ex deputato, ex sottosegretario alla Cultura e soprattutto ex guitto televisivo Vittorio Sgarbi di Forza Italia); da Eva Orlowsky alle più recenti , ma non per questo meno ’sensuali’ , Eva Henger e Mercedes Ambrus.

Il ’punto’ ora è: di cosa dovremmo ’scandalizzarci’ - ammesso e non concesso che ci sia ancora qualcosa di cui scandalizzarsi dopo le ultime vicende che hanno investito il ’principe’ Vittorio Emanuele IV° e alcune ’showgirl’ della Televisione Pubblica italiana?

Evidentemente non si considera che importanza può aver raggiunto il mondo dell’hard nei paesi occidentali se ci si dimentica che Playboy negli Stati Uniti finanzia le campagne presidenziali del Partito Democratico ; che regolarmente i candidati alla Presidenza degli Stati Uniti rilasciano interviste a questo mensile ’per adulti’ dove , tranquillamente, espongono i loro programmi in fatto di liberalizzazione delle droghe, dei diritti civili, dell’omosessualità; dove un presidente , Bill Clinton il sassofonista di Little Rock ( ’membro’ C.F.R. ) venne ’sapientemente’ pizzicato e politicamente irretito dopo l’affaire Lewinsky , orchestrato ad arte dagli ambienti sionisti per far naufragare i negoziati di pace tra palestinesi e israeliani e la politica di riconoscimento dell’A.N.P. perseguita dall’amministrazione democratica negli anni Novanta.

Nè ci si può onestamente dimenticare come , anche in Italia, venne presentato , durante la campagna elettorale del 1992 che segnò il tracollo dei partiti tradizionali, un Partito dell’Amore con la Orlowsky, Moana Pozzi e ’tal’ Barbarella quali ’candidate’ ad hoc.

E non dimentichiamoci che un pornoattore noto come Roberto Malone è stato candidato in lista alle amministrative del 2005 dal partito di Alternativa Sociale di Alessandra Mussolini (che peraltro avevano cominciato la propria carriera di attricetta senza veli ’recitando’ qualche anno or sono prima di sbarcare alla politica attiva e presentarsi candidata nel novembre 92 quale sindaco di Napoli per il Msi poi AN) mentre Rocco ’Tano’ Siffreddi ci invita ’sornione’ ad acquistare le ’patatine’ in una nota pubblicità televisiva...

Al di là delle complessate attitudini pippettare di massa (per le quali ’bastano’ e ’avanzano’ le starlette televisive dei canali satellitari hard e le ’estroversioni’ clitoridali di una Lea Di Leo che, ci ’dicono’, irretisce i ’maschietti’ assatanati e nottambuli dal canale erotico "Sexy Italia".... sarà ’sempre’ meglio che ’ascoltare’ un intervista di Marzullo!) Noi affermiamo che la pornografia è arma di sottomissione giudaica; rappresentazione deformante dell’individualità irretita dei soggetti-massa (l’uomo ad una dimensione di marcusiana memoria) dell’Occidente mondialista e , ’purtroppo’ , nauseante deriva di una società che ha perso la bussola e naviga a ’vista’ ....

Non negheremo, per ’inciso’, un ennesimo apprezzamento alle grazie giunoniche della Signora Eva Henger ma - al di là di ogni moralismo più o meno formalistico - bastino a avanzino le parole di un Cecco Angiolieri per rappresentare l’attitudine comportamentale che distingue la nostra impersonale ’apparizione’ terrena rispetto ai demenziali comportamenti saturi di imbecillità degli animaletti ’deambulanti’ occidentali:

"S’ii fossi foco arderei ’l mondo/ sii fossi vento lo tempesterei/ sii fossi acqua io l’annegherei/ sii fossi dio manderei nel profondo!"

Il ’resto’ è Noia!



DAGOBERTO HUSAYN BELLUCCI
Dir. Resp. Agenzia di Stampa "Islam Italia"





Martedì, 04 luglio 2006