La Bibbia e la fecondazione eterologa, ovvero: La famiglia del Nazareno

di Bruno Gambardella

Ora, circa in quel tempo, spuntò una nuova fonte di disordini con un certo Gesù, un uomo saggio che compiva opere sorprendenti, un maestro per uomini che accettano volentieri cose insolite. Si trascinò dietro molti ebrei, e anche molti pagani. Era il cosiddetto Cristo. Quando Pilato, che agiva in base alle informazioni dategli dai nostri uomini di rilievo, lo condannò alla croce, quelli che prima lo avevano seguito non smisero di provocare disordini, e la tribù dei cristiani, che da lui ha preso questo nome, non è estinta neppure oggi.



Se cerchiamo dati storici su Gesù e sulla sua famiglia non andremo molto più lontano del brano dello storico Giuseppe Flavio sopra citata, il quale non è che ci fornisca molti dati sulla Famiglia Santa. Tuttavia, apprendiamo che i discepoli, quelli che agivano secondo l’esempio di Gesù, si erano organizzati in tribù. Quindi non in strutture di famiglie con 5 bambini, due genitori più nonni, con a capo il patriarca - ma in tribù: In una struttura di convivenza dove vivevano tutti assieme, dove ciascuno lavorava e metteva il suo guadagno in una cassa comune per sopperire al bisogno di tutti, dove quelli che possedevano qualcosa non lo consideravano come proprio, ma tutto quello che avevano lo mettevano insieme. (Atti 4:32) Insomma, ce lo potremmo immaginare come una specie di comune del ’68, o una dei kibbutz come esistono in Israele.

Ma ancora non sono contento. Abbiamo infatti a nostra disposizione altri documenti storici che parlano della famiglia di Gesù.

Lc 1: 26-38 “Sono troppo giovane per far nascere un bambino” (come Elisabetta fu troppo vecchia)

Mt 1: 18-21 Giuseppe che vuole rompere il fidanzamento

la famiglia biblica

Il quadro che si presenta adesso è già molto più ampio:
Abbiamo a che fare con un nucleo famigliare alcuni dicono di tre membri soltanto Madre, padre, figlio, ma come anche i dati demografici rivelano più tardi si sono aggiunti altri fratelli al primogenito, così che possiamo pensare a due genitori + Gesù, il primogenito + 4 fratelli + due sorelle.
Questo primogenito, è figlio illegittimo di una ragazza madre. Maria, una giovane donna, quasi potremmo dire ragazza, perché probabilmente aveva appena passata l’età dell’adolescenza, era rimasta incinta. Stava aspettando un bambino da non sposata, ma da ragazza solamente fidanzata con il suo amico, di nome Giuseppe, apprendista falegname. Che fare?
Si potrebbe abortire? Ma in verità, questo metodo estremo non sembra essere stato considerato dalla giovane coppia. Anche senza gli aiuti e i consigli del consultorio famigliare (non ancora state chiuse dalla CC, perché non erano ancora state inventate) Maria usufruì del diritto di ogni donna di decidere sul proprio corpo e decise di portare la gravidanza a termine. In seguito riuscì persino a convincere suo fidanzato dell’idea e a ricuperare il rapporto che al primo impatto con la notizia shock si era frantumato.

Perché ciò che lui non sapeva era che la gravidanza era programmata. Maria infatti aveva acconsentito ad un contratto divino in cui lei si doveva sottoporre al delicatissimo intervento della fecondazione assistita eterologa.

Qualche spiegazione per i non-biologhi tra di noi:

fecondazione assistita significa che Maria aveva ricevuto il seme maschile in maniera non solita (come solita si intende l’atto della fecondazione che avviene in un incontro ravvicinato tra uomo e donna) ma in un intervento, appunto, con assistenza medica o paramedica.

mentre eterologa vuole dire, che il seme maschile non venne dal legittimo detentore, che sarebbe stato il suo fidanzato e, così la coppia dava per intendere, futuro sposo, Giuseppe, ma ebbe una provenienza extraconiugale in un intervento miracoloso dello Spirito Santo.

Tramite questo intervento doveva nascere uno che era stato scelto da Dio, un salvatore per la specie umana e tutto il pianeta; doveva venire Dio stesso in terra.

Ecco che abbiamo raccolto delle informazioni dettagliate sulla coppia di Maria e Giuseppe. E ciò che si presenta è una famiglia insolita e di un costume morale e spirituale - a dir poco – abbastanza spinto.

Questo comportamento decisamente poco ortodosso ebbe le sue conseguenze. Per suddette anomalie nella struttura della Famiglia Santa,
la famiglia di Giuseppe non poté accedere alla casa dell’edilizia pubblica, le cosi dette case popolari;
non poté nemmeno usufruire degli assegni familiari, essendo Gesù nato in maniera illegittima.
E siccome erano una famiglia di monoreddito, solamente Giuseppe aveva trovato un lavoro,
furono costretti all’emigrazione in Egitto dove sperarono di trovare leggi che consentissero lo sviluppo della propria vita e famiglia anche ad una coppia piuttosto insolita come la loro.

Questo quanto ci basta sapere sulla nostra prima famiglia biblica, la famiglia di Gesù. Una famiglia tanto insolita, quanto importante.
La famiglia di Gesù, come tutte le famiglie che cadono fuori dal codice morale vigente, aveva molti problemi da risolvere. Al suo esterno doveva lottare per la sua immagine e reputazione, di fronte ai parenti e genitori sembravano traditori dell’onore della famiglia e al suo interno ci voleva parecchia fatica per riconquistare la fiducia di Giuseppe che si sentiva ingannato e poi per consolare Maria che era stata abbandonata.

Dio con lo scandalo

E’ sempre stato facile gridare “scandalo” per coloro la cui vita percorre le strade consuete. E’ sempre stato facile gridare “scandalo” quando ci si fa portare dalla corrente. E facile additare quelli che sono fuori e si vedono costretti - per scelta o loro malgrado - di trovare un loro modo di essere, di scoprire da se le vie della vita.

Ma è a loro che Dio si rivela. Dio sceglie una stirpe di furbi e truffatori per dare origine al suo popolo (Abramo – Giuseppe), Dio accoglie coloro che hanno abusato delle strutture d’amore (figlio prodigo), Dio si associa con dei scapoli pieni di guai (Marta, Maria, Lazzaro), Dio propone in Gesù nuovi modi di essere famiglia (amici e amiche che viaggiano insieme). Dio si rivela a coloro che sono fuori dalla corrente – secondo me perché sa che sono molto più ricettivi per ciò che vuole dire. dio si rivela a dei personaggi e delle famiglie insolite.
A molte di loro daremo uno sguardo più dettagliato nelle prossime mattine.

Mentre gli altri gridano “scandalo”, mi sembra di sentire la Bibbia rispondere “sostegno”. Mentre gli altri si arroccano nell’ortodossia e nella conformità morale, mi sembra che la Bibbia si apra a nuove forme di famiglia. Famiglie che nella crisi delle strutture e dei valori lottano per trovare il loro significato, per trovare il loro modo di stare insieme.
Un’ultima battuta:
L’ideogramma di crisi nella lingua cinese è in realtà la composizione di due ideogrammi insieme: uno che significa pericolo e l’altro che significa opportunità

Perché non si può fare la guerra!

Essendo diventata inevitabile una guerra da due paesi vicini, i capi delle due nazioni inviarono alcuni esploratori per individuare il luogo dove avrebbero potuto invadere più facilmente il territorio nemico. I messaggeri ritornarono, dalle due parti, facendo grosso modo un’identica relazione:
c’era un solo punto della frontiera attraverso il quale si poteva facilmente entrare nel paese vicino,
“ma – essi dissero – in quel punto abita un bravo contadino, con la moglie, nella loro piccola casetta. Si amano tanto e sono le persone più felici della terra. Essi hanno un bambino. Se noi attraversiamo la loro proprietà per invadere il territorio nemico, noi distruggeremo la loro felicità. Per questa ragione non è possibile fare la guerra…”



Mercoledì, 01 settembre 2004