Ancora frecce tricolori

cioè....meglio brindare a Tocai !


di Lidia Menapace

[nota di Lucianio Martocchia] E’ di oggi su tutta la stampa nazionale ( cito per tutti "Repubblica" ) l’argomento del presente articolo ripreso con spazi rilevanti, soprattutto sulla presa di posizione polemica sulle dichiarazioni di Lidia da parte del Senatore di AN, Giovanni Collino, strenuo difensore degli arei da parata . Noi , ovviamente, siamo d’accordo con Lidia e brinderemo a Tocai , ottimo vino friulano: non inquina e non fa rumore.lm


Come è difficile farsi capire e semplicemente ottenere che le cose dette vengano trasmesse: la comunicazione dovrebbe avere per fondamento l’informazione, ma non succede.
Mancano svariate attitudini: innanzitutto sembra che l’informazione sia un di più, e viene subito sostituita dalla propaganda e dal proselitismo, in genere poi se non c’è qualcosa di eclatante, sembra che non valga nulla. L’ìdea che ci si può incontrare per uno scambio di idee e propositi, alla fine dei quali le opinioni possono ancora essere differenti, non esiste.
Tutto questo per la "missione" (non basterebbe dire: visita?) della commissione Difesa a Rivolto alla base delle Frecce Tricolori. Luogo di tutti gli scandali che mi riguardano e luogo di un mio possibile (sperato?) rinsavimento. Mi spiace: continuo a credere che a uno stato non si addicono le acrobazie e che il patriottismo espresso dalle Frecce Tricolori, così di immagine e di propaganda, non sia il migliore possibile, anzi sia molto di cattiva lega. Credo sia un’ opinioone di minoranza: è così impossibile che venga tollerata?
E’ tanto difficile ammettere che si possano avere opinioni diverse su questo argomento? pare di sì. Nel corso della visita, che è stata molto confortevole e ospitale e ha visto una esposizione di mezzi davvero esorbitante, mi è stato chiesto di continuo se le Frecce erano belle e se ne ero orgogliosa (lo spreco di orgoglio è a fiumi, tutti sono orgogliosi di questo e di quello) e se mi ero commossa.
Le Frecce sono "belle": ma anche le piramidi sono bellissime, tuttavia a me quando le ho viste, è venuto subito da chiedermi quanti schiavi sono morti per costruire delle tombe a dei re, e lo stesso mi viene in mente quando vedo il Colosseo: vorrei che sviluppassimo un gusto del bello meno legato al potere e alla sua magnificazione: ho una idea di bello diversa, mi piace di più un bello fondato sulle parole lievi di una lirica, sui pensieri consolanti di un testo di meditazione, sulle linee e colori di una pittura, insomma dove la materia impegnata è abile e lieve e mi piacerebbe che avviassimo il gusto ad essere meno preso dalle cose che fanno rumore e occupano spazio, esprimono prepotenza. E’ una questione di gusto e secondo me anche di etica. Quanto all’orgoglio, mi viene spesso chiesto se sono orgogliosa di essere italiana: risponderò come Biagi che non ho fatto niente per esserlo, ci sono nata, è posso dire che sì, sono contante di essere nata qui piuttosto che altrove, ma tendo a trovarmi bene ovunque ci siano persone umane e natura da vedere.
Ripeto fino alla noia che ho un’altra idea di patriottismo, che non sia quella delle esibizioni delle Frecce Tricolori, che possono anche divertirmi, ma certo non mi commuovono: vorrei che l’Italia primeggiasse nella ricerca scientifica, nella frequenza scolastica, nei servizi sociali, nella lotta alle varie mafie ecc.ecc.: certe forme di patriottismo mi sembrano un po’ alienanti.
Dalla pregevole illustrazione che il comandante della base ci ha fatto, è venuto fuori che le Frecce sono composte di piloti che debbono mostrare inclinazione al combattimento e che sono una esibizione di tecnologia, che viene venduta all’estero. Chi non ha subito il mitragliamento da aereo (come è capitato a me a Milano e a migliaiaa di donne ragazze bambini anziani, insomma alla popolazione civile) non sa che cosa è l’orrore e il panico puro, l’idea di essere odiati fino alla morte da uno che non vedi nemmeno in faccia. Mi è già capitato inoltre alla Commissione di sentire che la Finmeccanica considera la Difesa un ottimo strumento per vendere armi nel mondo e francamente non credo che la Difesa consista in ciò.
Insomma ripeto: non credo che l’acrobazia sia un buon attributo per uno stato. Sono favorevole a che le forze armate si dedichino anche a favorire la prestanza fisica e l’allenamento dei giovani e delle ragazze, addestrando atleti per le Olimpiadi e i Mondiali, ma appunto Olimpiadi e Mondiali non includono gli sport estremi, che mettono il rischio sopra tutto, e si vede che guai nascono se gli affari si mescolano al calcio o il tifo è violento e bellicoso. Non vorrei proprio che questa specie di accordo sui valori sportivi venga buttato via dalla corsa a ciò che è sensazionale ed estremo.
Credo che sia lecito avere una opinione di patriottismo non così esaltata e che rifiuta qualsiasi critica. Ho chiesto se non considerano possibili danni o fastidi arrecati alla popolazione col rumore (l’inquinamento acustico è oggi considerato anche da autostrade e ferrovie e i paesi che stanno vicino ad aeroporti lamentano questo inconveniente). Non mi si può rispondere che non volano sui paesi e che non è vero che c’è chi protesta per il rumore, e qualunque critica viene subito rintuzzata senza confronto con chi la fa. Appena eletta quando scoppiò lo scandalo delle Frecce, mi capitò di andare a Trieste per una festa di Liberazione e in quell’occasione avevo appuntamento con alcuni giornalisti: sopra di noi si esibivano le Frecce e non fu materialmente possibile fare alcuna intervista.
Insomma continuo a pensare che il simbolico che le Frecce esprimono piace a molti, a me no e lo considero alquanto retorico e dannunziano, poco utile.
Visto che dopo gli addestramenti fanno un debriefing nel quale si criticano in modo democratico tra loro, chiedo di essere io pure sottoposta a debriefing e che non succeda che ogni volta che esprimo una critica alle Frecce mi arrivino delibere di comuni che chiedono a tutti dal presidente della repubblica fino al prefetto di esprimermi la loro disapprovazione, come se non sapessero che un parlamentare non può essere ripreso per ciò che dice, e sulla scorta di campagne di stampa alquanto strumentali io venga investita da una serie di lettere talora anonime, talaltra no, di insulti (da puttana in là), invio di mie foto deturpate, anche insulti (scema, demente senile), e minacce anche di morte, che rivelano quanto una informazione tendente all’esagerazione e al sensazionalismo, invece che al ragjonare produca un incarognimento culturale del quale certo non abbiamo bisogno.
Poichè mi sono ripromessa di fare come Catone, a questo punto dirò:" Ceterum censeo" che una legge elettorale non sia democratica se non prende in considerazione prioritariamente una equilibrata rappresentanza dei generi. Inoltre ricordo al caro compagno Giordano che tra le persone da mettere in cima alla formazione di una sinistra del terzo millennio non può mancare Anna Maria Mozzoni o Anna Kuliscioff o Camilla Ravera, tanto per avere una equilibrata citazione dei generi.



Marted́, 20 marzo 2007