Dopo il Referendum brasiliano sulle armi
TERRA!, TERRA!: IL BRASILE DA’ UNA ‘LEZIONE’ ALL’EUROPA E ALLE SUE RADICI (2)*.

di Federico La Sala

“Lula, dopo la vittoria nelle elezioni presidenziali del 2002, aveva detto che per una volta «la speranza aveva vinto la paura». Domenica, tre anni dopo, è stata ancora una volta la paura a vincere sulla speranza. Non solo sulle armi da fuoco” (cfr. Maurizio Matteuzzi, “La libertà e la speranza. Le armi in Brasile”, il manifesto, 25.10.2005, p. 1). Il risultato è stato: 64% no, 34% sì. Ma, nonostante questo, si continua a non capire: come Edipo, siamo diventati ciechi, ciechi psichicamente! Intanto peste e devastazione avanzano dappertutto – su tutta la Terra, come avanza la distruzione finale dell’ultima grande foresta, quella amazzonica. Il Brasile non è l’ ‘altro’ mondo, è il nostro stesso mondo allo specchio e non lo vogliamo né lo sappiamo riconoscere. Non abbiamo ancora capito – e continuiamo a non voler capire!
All’inizio, e su tutta la Terra, gli esseri umani sapevano, sapevano che cosa facevano, e che cosa dicevano! La foresta era la foresta, il deserto il deserto, e sia dall’una sia dall’altra, sapevano trarre energie per vivere, vivere – né morire né distruggere tutto. La foresta, come il deserto o la montagna e il mare, era la loro maestra e palestra di vita e di libertà (dopo millenni, J. J. Rousseau – il primo grande maestro del sospetto – aveva cominciato a capire!). Ed Europa non significava quello che si è voluto che significasse: tramonto, notte, occidente … e morte!!!
In origine il nome “Europa” designò un territorio ristretto, forse la regione a nord dell’Egeo; in seguito i geografi indicarono con questo nome tutte le terre a nord del Mediterraneo. E, se ci fidiamo delle parole greche, significava e indicava un “buon” (gr.: “eu”) luogo dove si poteva “far fascine”, “far legna” (gr: “ropeuo”). Lì, i greci impararono a ‘orientarsi’ e a ‘leggere’: a ‘scegliere’, a ‘raccogliere’, a ‘legare’ e a ‘collegare’, cioè a “far legna”, e a “far fasci” … ma non di tutte le erbe, né di tutta la legna!!! Impararono, e impararono presto, divennero saggi (sophòs) e, infine, molto, troppo saggi (sofisti) … e fu l’inizio della fine!. Nietzsche, che ha tentato di chiarire l’enigma, qualcosa aveva capito: se è vero che “la grecità fu la prima grande unificazione e sintesi di tutto il mondo orientale e appunto perciò l’inizio dell’anima europea, la scoperta del nostro ‘mondo nuovo’”, è anche vero che il “nuovo mondo” che abbiamo costruito dimostra quanto presto abbiamo dimenticato la ‘lezione’ delle foreste, dei mari, dei deserti, e dei fiumi e delle montagne!!!
Così Eu-ropa ed Eu-angelo hanno finito per condividere lo stesso ‘destino’ di cecità e di morte, e una sola parola : la volontà di potenza ha finito per accecare l’una e l’altro – e tutti e tutte abbiamo cancellato il “ben” (“eu”) dall’intelletto e dalle nostre Parole!!! E abbiamo esportato solo e sempre e ancora ….. ‘Fascismo’, e ‘Van-gelo’!!! Questo il nostro Logos?! Questo Logos era all’inizio?! Non scherziamo col fuoco: In principio era Eu-ropa…. ed Eu-angelo. Non dimentichiamolo! Sappiamo distinguere e dire quale Logos era in principio?! O no … e non più?!
Federico La Sala
* Per la prima parte, cfr. www.ildialogo.org/editoriali , 22.10.2005)



Domenica, 30 ottobre 2005