DOMENICO BUDACI

Rilettura dialogata con l’autore di “Mazzolari: uomo della Misericordia, dei lontani e della pace” (1890-1959). Intervista di Carlo Castellini (seconda parte).


16. L’amico carissimo di don Primo, che viveva a CHAMPOLUC, DON MICYHELE DO, riassume in poche parole il clima di allora…ce lo vuoi riassumere in poche parole?

R. “Questa domanda pone in evidenza un fatto fondamentale: nella vita non si possono servire due padroni: il denaro e Dio. Oggi, mi ripeteva spesso don Michele, i cristiani hanno sostituito al Dio Trino il Dio quattrino! Il cristiano che no si interroga seriamente sull’uso del denaro nella sua vita rimane un mediocre…Nel Vangelo anche gli Apostoli non capiscono il discorso della radicalità dell’affermazione di Gesù. Lui così risponde:”Impossibile agli uomini, possibile a Dio”. Questo è il discorso evangelico…Noi creature purtroppo ci lasciamo affascinare dallo splendore della ricchezza…Anche il PAPA ultimamente ha detto una parola chiara su questo argomento. Per quanto riguarda il potere c’è da dire che, da parte della gerarchia, delle istituzioni, c’è la tendenza ad emarginare, ad escludere chi non è nell’ortodossia. La mia amica “monaco” ADRIANA ZARRI così risponde:”Questo avviene perché è più facile essere assolutisti che democratici. Perché è più facile assommare potere a potere. Invece mettersi all’ascolto degli altri e dare agli altri il riconoscimento dei loro diritti, della loro autonomia significa impoverire il nostro potere”.
17. “E’ possibile avere copia del libro di DON MICHELE DO? Che cosa ha significato per te questo uomo? Come uomo, come prete e come intellettuale?” Trovo piuttosto nuova la ricostruzione del clima culturale dell’epoca di MAZZOLARI: che cosa voleva dire “OSSESSIONE DELL’ORTODOSSIA?”
R. “E’ difficile riassumere in poche parole il pensiero di DON MICHELE DO. Tuttavia cercherò di riportare quanto ha scritto nel suo libro:”AMARE LA CHIESA” (edito dalla COMUNITA’ DI BOSE). l’IMMAGINE di Chiesa che abbiamo incontrato nella nostra giovinezza era quella di una “società perfetta”…Più che sorgente di valori, momento prezioso e sacro della vita, era una dolorosa necessità di salvezza. Realtà subita più che amata. Non ci sentivamo con l’animo al largo…L’umano era sospetto. Il sentimento di fondo della nostra religiosità non era la reverenza ed il rispetto per la grandezza sacra di ogni creatura, ma il senso del proibito e la paura. Le tante paure e, su tutte, la paura di Dio. Un Dio che non benedice e non sorride alla vita. La sua immagine non viveva in noi, come Gesù ci ha insegnato a sentirla e ad amarla, con la stessa gioia con cui il fiore sente ed accoglie la forza creativa della luce. Un ascetismo duro e disumanizzante che troppo spesso calunniava la vita e rinnegava il segno di CANA DI GALILEA, “il VINO DELLA GIOIA NUOVA E GRANDE”. A tratti, come insperati di Dio, s’accendevano piccole luci sulla mia strada: trovavo uomini e pagine, che parlavano un diverso linguaggio. Ma erano pochi. E quei pochi tutti variamente sospetti. Questa chiesa, dopo aver calunniato, attraverso la spiritualità corrente, la bellezza e la vita, attraverso il magistero e le cattedre mortificava l’intelligenza dell’uomo e la coscienza. L’intelligenza era sospetta, come sospetta era la coscienza; illuministica l’una, protestantica l’altra. Tendenzialmente la chiesa era portata a sostituirsi puramente e semplicemente alla coscienza ed alla intelligenza dell’uomo. L’ortodossia era prima della verità. La preoccupazione dell’ortodossia induceva alla paura: paura di leggere, paura di ascoltare, paura di dire e, più profondamente paralizzante paura di pensare. Paura che davano notti insonni. Si temeva sempre di oltrepassare i limiti dell’ortodossia. Preoccupazione ossessiva ed angosciata che finiva in un più o meno cosciente: “mi costringo a credere, mi costringo a vedere”….Credo che questo discorso sia di un’attualità sorprendente”.
18. “Hai fatto qualche riferimento al libro di DON MICHELE DO: E CHE COSA CONTIENE L’ARCHIVIO BUDACI?”
R. “L’Archivio BUDACI non esiste. Non possiedo nemmeno il computer. Ci sono articoli che danni scrivo sul CORRIERE DELLA VALLE (il giornale della diocesi). Ho infatti, curato e curo, una rubrica dal titolo significativo di “LUCERNARIO”. Il CONCILIO VATICANO II ci ha ricordato che la nostra fede e d il nostro cuore deve costantemente rivolgersi al Cristo. Questo è il mio cammino interiore… Sono professore di LETTERE E DI STORIA. La mia TESI LAUREA si intitolava “PLURALISMO IDEOLOGICO E POLITICO NEL CONCILIO VATICANO II”. I miei autori preferiti sono stati PADRE ERNESTO BALDUCCI, PADRE DAVIDE MARIA TUROLDO, CARLO MARIA MARTINI E L’ESEGESI BIBLICA. Ho una vasta biblioteca che mi fa compagnia e mi permette ogni giorno di aprire il mio cuore verso orizzonti più ampi e di operare sovente “squarci nella mente”.
19. “Hai accennato al libro di DON MICHELE DO? Di quale si tratta? Ce ne puoi parlare brevemente?”
R. “Il libro di don MICHELE DO:”PER UN ‘ IMMAGINE CREATIVA DEL CRISTIANESIMO”, non si trova nelle librerie. Circola tra amici. Gli amici hanno scritto all’interno del libro:”I curatori ricordano che va rispettato in modo assoluto la volontà di DON MICHELE DO che questi test i non siano stampati da qualsivoglia casa editrice o riprodotti senza autorizzazione, ma circolino solo “pro manuscripto” tra amici”. Per averlo è necessario telefonare a CLARA A BANCHETTE (IVREA)”.
20. 21. 22. Cosa diceva DUCHESNE di CERTI TEOLOGI? e SULL’ORTODOSSIA?
R. “Alla domanda sull’ortodossia ho già risposto precedentemente. Tuttavia riporto ancora quanto scrive don MICHELE DO:”L’ossessione dell’ortodossia, oltre che alla paura, induce alla disonestà intellettuale, l’una figlia dell’altra. In nome dell’ortodossia si compivano acrobazie e contorsioni impossibili nella interpretazione dei testi sacri. Vere auto torture, “pii suicidi intellettuali” DUCHESNE diceva di certi teologi: “Piuttosto che dubitare della permanenza di GIONA nel ventre della balena, sono disposti ad ammettere che GIONA abbia mangiato la balena”….E’ doloroso dover ammettere che integrità e verità non erano talvolta né sulle labbra e neppure nel cuore….Questo autoritarismo dottrinale con il suo clima di intimidazioni e di paure, di sospetti e di calunnie ha avuto in PIO X il papato più espressivo. Fu un tempo di calvario per l’intelligenza religiosa”.
23.  Per quanto concerne la QUESTIONE SOCIALE E IL MODERNISMO cosa  diceva di eterodosso? Perchè il modernismo costituisce un problema? Che cosa accetta MAZZOLARI di questo movimento?Nel suo DIARIO  MAZZOLARI  confida di avere pianto piu’ volte: quale fu il suo rapporto con PIETRO GAZZOLA?”
R. “C’è stata nella vita di DON PRIMO MAZZOLARI un momento particolare all’età di 19 anni. Aveva pensato di abbandonare il sacerdozio.  Sono quei momenti che ogni uomo prova nei quali deve fare una scelta difficile e coraggiosa. Era stato fermato da quella decisione, come scrisse, “dalla volontà di un santo”. Si riferiva all’incontro con PIETRO GAZZOLA . Così rievocava l’episodio:”Ben più ribelli furono le mie lacrime: né così pronta e serena la mia accettazione. So – lo confesso a mia confusione –di avere buttato il mio sì ai piedi del Superiore come  un guanto. Eppure tu lo sai come il Signore m’à aiutato lo stesso, non tenendo conto dell’asprezza interiore provocata dallo schianto. Purchè gli si vada dietro; purchè ci si attacchi disperatamente alla sua mano (…)per noi, per il nostro povero cuore di carne ci penserà il Signore” (DIARIO, 28 MAGGIO). E’ l’incontro con un amico che gli confermerà la scelta del sacerdozio. Ho sempre sostenuto che l’amicizia è il momento più alto dell’esperienza religiosa. Dio, mi ripeteva sovente DON MICHELE DO, oltre l’amicizia non può andare: è l’ottavo sacramento. L’amore di Dio e la testimonianza della fede passano attraverso il volto accogliente, fiducioso dell’amico. “Non c’è amore più grande che dare la propria vita per i propri amici”, scrive SAN GIOVANNI nel suo VANGELO. Per chiarire il vero senso irrinunciabile dell’amicizia (cosa difficilissima all’interno della chiesa) riporto quanto scrive DON MICHELE DO:….”basta alle volte un incontro, un volto dove traluce un insieme di valori amati, inseguiti forse nel nostro sogno, nella nostra attesa profonda (…) che ne andiamo consolati. Le grazie ci vengono incontro nella concretezza di un volto, nell’accento di una voce, in una mano che si tende, in un dialogo dove emerge il profondo di noi (….) e mentre portiamo grovigli di domande senza risposte, ritroviamo illuminate sui loro volti le alte risposte alle alte domande e ce ne andiamo consolati, benedetti da questi incontri…
Credo che ognuno di noi abbia incontrato uomini veri, che portano nello sguardo, nell’intensità del loro essere quell’essenzialità e luminosità da chi è abitato dalla verità. Questi uomini sono benedizione e portano il segno della bellezza. Sono uomini liberi, della libertà essenziale, della verità realizzata dentro di loro”. (Trascrizione dell’”OMELIA DI DON MICHELE DO NELL’ASSUNTA DEL 1984-PELLEGRINAGGIO ALLE SORGENTI”). Non stupiscono allora le parole con cui FRANCOIS MAURIAC, commentava una sua visita a VENEZIA alla camera di PAPA SARTO:”Ognuno ha i suoi santi. Non è un santo della mia parrocchia. San PIO X prega per gli altri”…..(“AMARE LA CHIESA” – EDIZIONI BOSE).
24-25. “Come matura la sua convinzione contro la guerra? “TU NON UCCIDERE”,dovrebbe essere un testo molto diffuso; invece le curie ecclesiali e la chiesa del potere pubblicano tutt’altro; come può la chiesa avere appoggiato o anche solo formulato l’idea di una “GUERRA GIUSTA”?
R. “C’è sempre stata all’interno della Chiesa, la tensione (mai risolta) tra istituzione e profezia. DON MICHELE DO mi ha insegnato a cercare ed a sapere distinguere tra il necessario e l’essenziale. Il necessario è l’istituzione, l’essenziale è la scoperta del Cristo nella propria vita come senso assoluto, irrinunciabile. DON MICHELE DO mi raccontava di una sua discussione avuta con un Vescovo. Dopo avergli detto quello che pensava così gli disse:”Monsignore, vede questa noce: a lei lascio il guscio, io prendo il gheriglio”. Era un sacerdote che amava e possedeva la forza della verità”. Questo discorso vale anche per la guerra. Sarebbe bello discuter e leggere insieme il libro di ERASMO di ROTTERDAM:”CONTRO LA GUERRA”. Cattivi cristiani chiama coloro che in nome di Dio accettano la guerra. L’istituzione, come diceva il mio amico ROBERTO CHARRERE, è purtroppo abituata a spaccare la pulce in quattro e a non parlare chiaramente. Mi ha molto addolorato vedere il papa con BUSH a passeggio nei giardini vaticani. Non gli ha fatto nessun rimprovero nei confronti della guerra….A proposito degli idoli che il cristiano ama ENZO BIANCHI così scrive:”L’uomo diventa idolatra quando lascia che domini su di lui un bisogno con la pretesa di immediata soddisfazione, e non accetta il desiderio e la logica di distanza e differimento che esso implica. Una volta entrato in questa logica, i bisogni diventano dei, falsi dei utili e strumentali che esigono l’immediatezza della soddisfazione: si entra così nel regime dell’harpagmòs, della rapina, del possesso, e questa è la logica contraria a quella della croce vissuta da Cristo (Cfr. Fil. 2, 5-9). Le scienze umane ci hanno insegnato che ogni uomo si costruisce e si umanizza, cresce e matura attraverso i rapporti con sé stesso, con gli altri, con le cose. Ma proprio in questi rapporti noi scopriamo le tr dominanti, le tre libido, che, se sono arginate, arrivano ad invaderci, a possederci e a devastarci. Questa è la mondanità secondo l’Evangelo”. (ENZO BIANCHI “- “DA FORESTIERO”, EDIZIONI PIEMME)”.
26. “Come matura la sua convinzione contro la guerra? “TU NON UCCIDERE”, dovrebbe essere un libro molto più letto e diffuso; il cristiano è un uomo di pace, non un uomo in pace; cosa dici di questo?
R. “A questa domanda ho già risposto precedentemente. Personalmente debbo dire che Gesù’ Cristo è venuto nel mondo per insegnare agli uomini ad abbattere il muro dell’inimicizia, come dice l’apostolo Paolo. Ha abbattuto attraverso la sua morte l’odio, la menzogna, la divisione presenti nel cuore dell’uomo. La croce per me è il segno più grande, più alto e più puro dell’Amore Misericordioso nei confronti di ogni uomo. Mi piacerebbe discutere e a lungo su questo argomento. La croce, purtroppo, attraverso i secoli, è stata male interpretata. Anch’io, da giovane, sono stato influenzato da una certa visione negativa. L’uomo costruttore di pace tra gli uomini, deve assolutamente riscoprire il senso della croce. Lì è presente tutto il discorso della non violenza”.
27-28. “Quando giunge ad una visione della NON VIOLENZA Evangelica, alla OBIEZIONE DI COSCIENZA, ad una resistenza evangelica alla guerra? Cosa ci dici?
R. “ PADRE ALEX ZANOTELLI ha scoperto dopo anni che la violenza non è nella linea del VANGELO. Lui oggi sostiene che la NON VIOLENZA è l’insegnamento fondamentale del Cristo. Sostiene che il LIBRO DELL’APOCALISSE (se ben compreso) è un messaggio che insegna a praticare alla comunità cristiana la non violenza nei confronti del potere costituito. IL LIBRO DELL’APOCALISSE è difficile perché è necessario scoprirne il senso profondo. Anche su questo ci sarebbero tante cose da approfondire…”.
29. “Preoccupazione prima, diffidenza poi, infine opposizione seria e continua al fascismo: le incursioni delle squadracce fasciste di ROBERTO FARINACCI:come mai la chiesa è stata amica e collaboratrice del fascismo?
R. “Si sa che la chiesa ha combattuto storicamente il comunismo, mentre è stata tollerante nei confronti del fascismo e dei vari poteri costituiti. Sarebbe interessante fare una serata di riflessione su questo. Per quanto riguarda DON PRIMO MAZZOLARI c’è da dire che grande è stata l’amarezza provata dopo l’approvazione dei PATTI LATERANENSI che sancivano l’unione tra STATO E CHIESA. Sai, come ho scritto, che è stato l’unico sacerdote che no ha partecipato al referendum. Qualcuno aveva scritto dopo l’approvazione della RINCONCILIAZIONE:” E IL GALLO CANTO’ PER LA TERZA VOLTA”.
30-31 .“Anche i gesti sono efficaci: non espone il tricolore; non vota il listone unico; non canta il TE DEUM; perché la chiesa di oggi non ha il coraggio di avere un colloquio chiaro con il governo di destra? La morte del fratello PEPPINO sul monte SABOTINO e l’esperienza di CAPPELLANO MILITARE AL FRONTE,incidono sulla sua visione della pace?”
R. “ERASMO DA ROTTERDAM dice che chi ama la guerra non l’ha vista in faccia. MAZZOLARI l’ha vista ed ha visto morire i giovani ingannati dal potere. Dopo la guerra, come ho scritto, DON PRIMO MAZZOLARI si dedica alla sepoltura dei morti. E’ lì, credo, che matura le sue dolorose e sofferte convinzioni contro la guerra. Com’è possibile finita la guerra che gli stessi uomini di prima, siano nuovamente al potere, mentre è morta “la migliore gioventù”.
32-33. “Come e perché nasce “LA PIU’ BELLA AVVENTURA”, di DON PRIMO MAZZOLARI? Che cosa dice? Che cosa provoca nei lettori e nelle autorità della chiesa?
R. “Ho saputo che a papa GIOVANNI PAOLO II chiedere scusa per gli errori commessi dalla chiesa nei secoli passati è costato moltissimo. E’ stata una grande sofferenza. D’altronde senza purificazione interiore non c’è verità alcuna. Ultimamente la mia amica teologa ADRIANA ZARRI, mi ha rilasciato una breve intervista su questo argomento che ti riporto integralmente”.
BUDACI: “Nel CONVEGNO DI VERONA è stato affermato in modo chiaro che i laici hanno difficoltà ad essere persone autonome e responsabili all’interno della chiesa. Come mai? Cosa ne pensi?
ZARRI :”E’ più facile essere bambini che adulti perché essere adulti significa assumersi tutte le responsabilità, giudicare….”.
BUDACI:”Mi ha sempre affascinato questo richiamo alla responsabilità come capacità di rispondere a Dio e ai fratelli delle proprie azioni. Nel libro di don MICHELE DO si legge:”Il primo ecumenismo non è la riconciliazione tra le chiese, ma con la chiesa, perché oggi il problema tocca la chiesa in sé stessa, come istituzione, e non solo le sue sbavature ed errori”.
ZARRI :”Si! In fondo anche lei così imperfetta: è più facile prendersela con la sua imperfezione ed amare solo le cose belle, invece bisogna amare tutto”. 
BUDACI:”Qui è in gioco, secondo me. la vera identità della chiesa. L’ha espressa molto bene GIANCARLO BRUNI della COMUNITA’ DI BOSE:”Da dove arriva la sua identità? Da sé o da Dio? Da Dio. Perché vive? Per sé o per il Vangelo? Per il Vangelo. Presso chi?Per sé o per gli uomini? Per gli uomini. Questo vuol dire che la chiesa non ha consistenza propria. E’ da un altro per gli altri, secondo il contenuto e lo stile che gli viene dettato dall’Altro (da Cristo). E’ lui l’IO della Chiesa; io nego l’ecclesiocentrismo. La chiesa è un assoluto relativo. E’ relate ad. E’ da un ALTRO, per gli altri, secondo l’ALTRO. Dice GIOVANNI BATTISTA:”e’ NECESSARIO CHE IO DIMINUISCA E Lui cresca”. Tanto è vero che la chiesa finisce con l’avvento del Regno (Discorso tenuto al St. Jacques in occasione del ricordo di don MICHELE DO).
ZARRI :”Certo! Invece è più facile dare spazio a chi è sempre in ginocchio. un tale invece diceva:”Io sono in adorazione, ma in piedi”.
BUDACI :”E’ chiaro che oggi è difficile con i tempi che corrono, raggiungere questa fede matura….”.
ZARRI :”Certo è più difficile che stare in ginocchio. Così come essere bambini, lasciarsi prendere per mano è più facile che essere maturi e stare in piedi da soli”.
BUDACI :”Allora il vero problema è come accettare e rispettare l’altro nella sua diversità. Anche noi a volte diventiamo intolleranti verso le altre persone….”.
ZARRI :”Si’, è così; perché noi vorremmo che tutti fossimo uguali”.
33. “Ho scritto che “LA PIU’ BELLA AVVENTURA” , nasce dal confronto con DON MAZZOLARI e la PAROLA DI DIO. Non dimentichiamoci mai che la Parola di Dio non è solo consolazione o pio desiderio per anime bisognose di affetto. E’ una parola a doppio taglio, che divide, giudica e provoca quotidianamente alla conversione del cuore. Nel vangelo ci sono i “GUAI A VOI…” (certo bisogna interpretarli nella giusta maniera: non debbono mai generare sensi di colpa, ma assunzione di responsabilità verso sé stessi verso Dio e i fratelli). DON MAZZOLARI, leggendo, durante l’eucaristia, il passo del vangelo del PADRE MISERICORDIOSO, si era posto questa fondamentale domanda (visto che in chiesa c’erano soltanto poche persone vecchie):”Dove sono gli esclusi? E i poveri? Perché i poveri non partecipano alla mensa eucaristica?” Capisci che il suo cuore di sacerdote si allargava e comprendeva ogni uomo, soprattutto i piu’lontani dalla chiesa. Se PAPA GIOVANNI XXIII ha avuto tanto consenso, ciò è dovuto principalmente al suo cuore misericordioso. Non dimentichiamoci mai che l’amore di Dio deve passare necessariamente attraverso l’amore agli uomini. E’ questo che ha ricordato prima GIANCARLO BRUNI. E’ chiaro allora, quanta fatica, sofferenza a volte, chiarezza interiore, il cristiano deve compiere ogni giorno. “Questa è l’avventura più bella ed esaltante per ogni discepolo di Cristo. Qui si trova il senso e l’opera di Gesu’ Cristo….”
34. “Ha condannato la guerra civile in Spagna….cosa dire?
R. “E’ chiaro da quanto detto, che don PRIMO MAZZOLARI, dopo avere visto le atrocità della guerra e dopo la morte del fratello PEPPINO, faceva chiarezza dentro di sé riguardo alle guerre. Aveva capito cheopgni guerra porta in sé stessa distruzione e morte. E diceva:”Se i teologi ci avessero detto prima quello che sappiamo oggi, tutti ci dobbiamo sentire in peccato. La condanna della guerra civile spagnola è su questa linea”.
35. “Il Libro “TEMPO DI CREDERE” è del 1941. Per capire quanto ha scritto ti riporto integralmente quello che lo storico CARLO BELLO’  dice nella sua biografia: “TEMPO DI CREDERE” che si stabilisce nel commento all’episodio dei Pellegrini di EMMAUS, narra anche la fatica del credere contemporaneo mediante una profonda proposta critica contro la cultura “nazionale” diffusa in Italia e un’implicita diffida contro la guerra. Il silenzio eloquente sugli eventi italiani era riempito da un continuo incalzare dell’appello allo SPIRITO SANTO contro l’economia, la forza, la struttura dello stato, opera d’arte, senza trascurare alcuni riferimenti puntuali alle coreografie e ai tentativi di sopraffazione, che potevano applicarsi a tutti i regimi, ma specialmente a quello piu’ noto e prossimo. Si capisce perciò il motivo di un ordine del Ministero  della Cultura Popolare che impose il sequestro dell’opera in tipografia (5 marzo 1941). L’edizione venne diffusa clandestinamente….La sua era quindi una voce calmante contro la mediocre insipienza di un mondo senza cuore” (CARLO BELLO’ :”PRIMO MAZZOLARI”, QUERINIANA, PAG. 102).
36. “E l’obiezione di coscienza? Cosa significa per noi oggi?”
R. “Padre ERNESTO BALDUCCI, padre DAVIDE MARIA TUROLDO, e tanti altri cristiani, si riunivano presso don PRIMO MAZZOLARI per discutere ed affrontare i problemi ecclesiali. Era un vero cenacolo dove si rifletteva, alla luce della Parola, sull’impegno da prendere quotidianamente nella storia degli uomini. Quando nascerà “ADESSO”, scriveranno tanti cristiani (tra i quali DON LORENZO MILANI E UMBERTO VIVARELLI). E’ lì che si riflette sull’OBIEZIONE DI COSCIENZA, che porterà sia BALDUCCI CHE DON MILANI ad essere processati. “LA LETTERA AD UNA PROFESSORESSA”, nasce dal fatto che era necessario conoscere gli errori e gli orrori della guerra. E’ quanto ho cercato di dire attraverso queste domande che mi hai posto….”.
(DOMENICO BUDACI – FINE DELLA SECONDA PARTE DELL’INTERVISTA – A CURA DI CARLO CASTELLINI.( CARLO   CASTELLINI )
Il libro “Mazzolari:uomo della misericordia, dei lontani e della pace. (1890-1959)" è edito da Le Chateau Edizioni Aosta, via Trottechien, 51, 11100 – aosta. e.mail: chateau@libero.it


Mercoledì 04 Marzo,2009 Ore: 11:04