Lapproccio biografico, in ambito sociologico, rimanda come scenario allAmerica degli anni 20 e 30 con la Scuola di Chicago, la cui prassi veniva espletata tramite la raccolta di autobiografie relative al disagio urbano, con lo scopo di mettere in comunicazione culture e subculture diverse. La ricerca è supportata da interviste, testimonianze, schede autobiografiche. Lutilizzo delle storie di vita si trasforma in strumento dindagine e di conoscenza autonomo, in una metodologia qualitativa con unautonomia epistemologica di sfida scientifica delluso di storie di vita nellassegnare alla soggettività un valore di conoscenza. La narrazione autoriflessiva racconta vicende che si svolgono nella prassi umana. La vita è praxis di rapporti sociali trasformati in struttura psicologica e narrativa. Il metodo biografico fa scaturire uningente potenzialità relazionale che rivoluziona limpostazione tradizionale dellanalisi epistemologica, come linterazione tra soggetto e ricercatore che si collocano attivamente nel contesto della ricerca e sono implicati nel processo riflessivo e metabletico. Lapproccio autobiografico, nellambito delle scienze delleducazione, diviene strumento di ricerca qualitativa perché si basa sulla soggettività, intesa come unicità e specificità. Con il pensiero della complessità, supportato dallepistemologia sistemica, subentra la “qualità” come categoria significativa nella ricerca del metodo autobiografico, che diviene esperienza euristica ed insieme ermeneutica, in un approccio che si configura quale strumento, non solo di ricerca, ma anche di formazione. Lautoformazione derivante dalle esperienze di vita sono fondamenti del processo formativo. Lautoriflessione biografica è una modalità di apprendimento dallautobiografia, perché permette di riscoprire se stessi tramite lanalisi di aspetti dellesperienza troppo spesso relegati alloblio. La pratica autoformativa del metodo narrativo costituisce un mezzo di autoriflessione e autoconoscenza quale ricostruzione e riedificazione della personale identità nella ricerca dei diversi sé del passato, grazie ad un consapevole ritorno interiore e autoriflessivo, tramite la narrazione di sé, con la possibilità di attribuire significato anche al presente, di esplicitare connessioni e rimandi del testo di una vita, per riformulare un progetto di sé. Il passato del vissuto personale trascorso non è sempre lineare e continuo, ma frammentario e discontinuo, per cui subentra la necessità di cogliere i nessi di interdipendenza o connessione, armonizzando la molteplicità dei diversi tempi di vita. Il sé, la vita, narrati dalla soggettività del narratore si declinano verso la ricerca di senso e significato nelle esperienze personali esplicate durante il rapporto tra uditore-ricercatore e soggetto-narratore, impegnati a ricercare un senso e costruire un significato dellidentità proiettata nelle tracce dei percorsi dellautobiografia che permettono di ristrutturare immagini di sé destinate a mutare e formare, in modalità poliedriche, le polimorfe facce dellidentità personale. Il tentativo di ridefinizione e riconoscimento del sé come istanza dinamica nelle sue poliedriche sfaccettature, si genera nel racconto autobiografico, dando origine ad unidentità polimorfa, molteplice, errante, nomade, priva di stabilità e in grado di presentare svariate dimensioni. La molteplicità dellidentità non è da attribuire ad una istanza frammentaria di tipo patologico, ma ad un Io diviso nelle molteplici parti del suo sé, ovviando al rischio di disgregazione. Pur coesistendo diversi sé allinterno della psiche umana, rientra nei compiti delletà adulta far fronte allesperienza dellincertezza nella difficoltà di identificarsi con le diverse parti, facendole coesistere. Il processo dellautobiografismo tramite lesplicazione narrativa può ingenerare processi cognitivi autoriflessivi che rendono espliciti i percorsi individuali di significazione cognitivo-emotiva della propria esperienza. La modalità di pensiero autocognitiva attiva una riflessione retrospettiva e organizzazionale a cui si combina unattività cognitiva immaginaria e finzionale tramite cui il soggetto sviluppa una dimensione progettuale nel futuro, divenendo capace di costruire ed inventare uno spazio di vita proiettato in una dimensione futuribile. Il nesso indissolubile tra memoria e identità, tra autoriflessione e autobiografia mette in evidenza la memoria come realtà dinamica costruttiva, narrativa, tra oblio e ricordo, censure e rivelazioni, strutturata come un mosaico. Lautoriflessione biografica in età adulta favorisce unarticolazione flessibile della soggettività tramite la produzione narrativa.
Lunedì, 22 marzo 2004
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