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Il murales della chiesa di S.Francesco al Borgo Ferrovia di Avellino |
“La Bibbia dei Poveri” |
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Quando un’opera d’arte si ispira al sacro |
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Giovanni Sarubbi |
"Il murales della pace" ora è anche un libro. All'epoca, si era subito dopo la conclusione del Concilio Vaticano II°, la sua realizzazione diede luogo a feroci polemiche. Don Ferdinando Renzulli, allora parroco della Ferrovia, ed Ettore De Conciliis, il pittore che lo realizzo insieme a Rocco Falciano, furono letteralmente messi in croce.
Ma la loro intuizione, alla lunga, ha avuto ragione.
A
distanza di trentacinque anni quel murales è stato completamento restaurato e
restituito al suo originario splendore. Lo ha voluto,
con grande determinazione, don Luigi Di Blasi, attuale parroco di quella che è
la parrocchia di S. Francesco al borgo Ferrovia di Avellino.
E affinché nulla andasse perso di quanto è stato fatto per il recupero dell'opera di Ettore de Conciliis, è stato realizzato un libro, curato da Maurizio Marini e Marco Falciano che ora è in vendita nelle librerie e presso la Chiesa di San Francesco d'Assisi al borgo Ferrovia.
La fama dell'autore e del dipinto, sono andate sempre crescendo dopo l'impatto che quella nuova figurazione d'arte sacra aveva suscitato nell'opinione pubblica.
"All'epoca le polemiche furono aspre", ricorda don Ferdinando. Ci fu chi negò si trattasse di arte sacra; si misero in discussione soprattutto i volti che costituivano la folla di fedeli in preghiera attorno alla figura di san Francesco. Qualcuno pensò di intravedere volti noti della politica. Qualcun altro affermò che il murales distraeva i fedeli alla preghiera. "Polemiche inutili", sentenzia don Ferdinando. Da sempre egli ha sostenuto che l'arte sacra deve avere lo scopo di trasmettere un messaggio ai fedeli. Arte sacra che lui chiama "la bibbia dei poveri", con l'artista che svolge la funzione di interprete della parola di Dio. Su questa idea di fondo ha proseguito l'attuale parroco e così oggi nella chiesa di San Francesco vi sono solo opere uniche, realizzate da artisti per quella chiesa e solo per essa. Sono così opere uniche il crocifisso di bronzo (ma in realtà è un Gesù risorto perché non c'è dietro la croce) posto al centro dell'affresco; il tabernacolo in ferro battuto; le stazioni della Via Crucis lungo i fianchi della chiesa; i bassorilievi di Giovanni Battista e della Madonna con Bambino; lo stesso altare fatto con la pietra di Fontanarosa. Niente statue di santi dal volto inespressivo, perché fabbricati in serie, e niente altarini laterali che, questi si, distolgono da una effettiva meditazione.
Il murales rimase danneggiato durante il terremoto del 1980 e dalle cattive condizioni ambientali della chiesa. Al restauro, iniziato dopo la visita sul posto del restauratore Gianluigi Colalucci, ha provveduto l'équipe Decores di Roma, diretta dal dott. Nazzareno Gabrielli, responsabile dei Gabinetti di ricerche scientifiche dei Musei Vaticani.
Le spese di tutta l'operazione sono state sostenute dal Comune e dalla Provincia di Avellino, col contributo dei benefattori della Comunità della chiesa di San Francesco di Assisi, guidata dall'attuale parroco don Luigi di Blasi.
Nel libro vi è un'ampia documentazione fotografica sul murales, un'esauriente bibliografia ragionata e due saggi scritti per l'occasione dagli storici dell'arte Maurizio Marini e Marco Falciano. Un libro che vale la pena di possedere, non tanto per contribuire alle spese di restauro, che pure sono state ingenti, ma quanto per stimolare tutti alla realizzazione di opere simili, per far rifiorire un'attività artistica che da sempre è la più profonda interprete della coscienza di una comunità.
«Il Dialogo - Periodico di Monteforte Irpino» - Direttore Responsabile: Giovanni Sarubbi Registrazione Tribunale di Avellino n.337 del 5.3.1996
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