Sulle dichiarazioni del vescovo Maggiolini
Adesso basta

di Claudio Giusti

Forlì, 25 agosto 2006
25/08/1944
D Day + 80 liberazione di Parigi

giusticlaudio@aliceposta.it

Adesso basta!
Alessandro Maggiolini (Il Resto del Carlino QN del 22 agosto 2006) non lo sa, ma i beneficiati dall’indulto sarebbero usciti in ogni caso. Anche l’assassina di Chiavenna non avrebbe passato il resto della vita in carcere, ma, fra sei mesi o un anno, sarebbe uscita lo stesso come, prima o poi, sarebbero usciti anche gli altri disgraziati. Maggiolini non è l’unico a fare della scadente demagogia, la fanno anche quelli che parlano della povera mamma disperata per la liberazione del figlio tossico. La Signora in questione non si è chiesta cosa avrebbe fatto fra sei mesi? Pensava che il figlio sarebbe rimasto in galera per sempre o che qualcuno lo avrebbe ammazzato in carcere?
Comunque c’è da chiedersi perché Maggiolini e gli altri non abbiano espresso il loro pensiero al momento giusto. Perché M. non ha detto al suo capo (Giovanni Paolo II) che non era d’accordo? Perché le richieste di clemenza fatte in Parlamento hanno ottenuto solo lodi sperticate e lunghi applausi? "Per non perdere voti?" C’è poi da chiedersi cosa proponga Maggiolini: tenere tutti in galera per sempre? costruire un immenso gulag all’americana? fucilare tutti quanti?
Maggiolini ha inoltre un rapporto veramente suggestivo con i dati: li inventa. Il milione di delinquenti in libertà di cui parla (un delinquente ogni 60 persone!!!) assomiglia alle cifre iperboliche e prive di senso che vengono sparate dai vari Fini e Forbice (i tre milioni di africani che stanno per venire in Italia e i milioni di tedeschi morti sotto i bombardamenti dell’aviazione americana).
Invece che pontificare su argomenti di cui sa poco o nulla Maggiolini farebbe meglio a guardarsi in casa e a pensare ai desaparecidos e alla chiesa argentina, alle suorine ruandesi, condannate all’ergastolo per genocidio e lungamente nascoste nei meandri della chiesa cattolica, gli stessi meandri che hanno, per trent’anni, celato migliaia di preti pedofili americani: uno scandalo immenso che nessun giornale italiano ci ha raccontato.

Claudio Giusti




Claudio Giusti ha 55 anni e una figlia di 20.
Si è laureato, in tempi non sospetti, in storia (Scienze Politiche) con una tesi sul dissenso sovietico.
Appassionato di fumetti e cartoni animati, ama i libri pop-up e la musica scozzese, ma non ha più tempo per i war games e le culture idroponiche.
L’ernia al disco l’ha costretto ad abbandonare sci e alpinismo, ma è riuscito lo stesso ad arrivare alla 127esima donazione di sangue.
Claudio Giusti ha avuto il privilegio e l’onore di partecipare al congresso di fondazione della Sezione Italiana di Amnesty International, nel 1975, ed è stato uno dei fondatori, nel 2002, della World Coalition Against The Death Penalty.
Ha scritto una quantità di articoli e ha tenuto innumerevoli conferenze e seminari sui diritti umani e la pena di morte (ma anche su fumetti e cartoni animati).
Il suo saggio "Cosa sono veramente i diritti umani" (Il Pensiero Mazziniano 3/1998) ha avuto critiche estremamente positive da parte del Prof. Norberto Bobbio e una delle centinaia di lettere che quotidiani sia italiani che stranieri gli hanno pubblicato è stata riprodotta da Focardi nel libro "La guerra della memoria", mentre un’altra ha convinto la Rai a intervistarlo (2001) in quanto esperto dei problemi della sicurezza.
Sta scrivendo un manuale dal titolo "Parlare contro la pena di morte". Uno dei capitoli (Ingiustizia letale) è stato pubblicato da Diario (25/05/2001), altri dal Pensiero Mazziniano e altri ancora sono reperibili su Internet.
Nei ritagli di tempo lavora all’Inps.

DOTT. CLAUDIO GIUSTI
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Giovedì, 24 agosto 2006