www.ildialogo.org Comune di Pistoia: è diventato una filiale periferica di una impresa nazionale che produce politiche neofasciste,di Samuele Bertinelli (ex Sindaco di Pistoia)

Il comune di Pistoia è ormai diventato una filiale periferica di una impresa nazionale che produce politiche neofasciste.

Gli amministratori pistoiesi non esistono, neanche da questo punto di vista. Eseguono quello che viene disposto da una galassia di sigle apertamente nostalgiche del fascismo, o intese a far “tornare grande” l’Italia imperiale, dominatrice, romana.

Le iniziative più “istituzionali” che sono riusciti a promuovere derivano dalla produzione di format seriali del ‘Comitato 10 febbraio’, che nasce - a livello nazionale - “per la salvaguardia della cultura italiana nell’Adriatico Orientale”.

Tale ‘Comitato’ risulta pressoché indistinguibile, a Pistoia, da Azione Studentesca e Fratelli d’Italia, e ha già prodotto iniziative qualificate con la presenza di intellettuali raffinati, dotati di rimarchevoli competenze storiche, come Ignazio La Russa.

Domani, invece, si inaugura, nell’atrio del Palazzo comunale, una mostra che di “istituzionale” non ha nemmeno la parvenza.
Nonostante tutti i sigilli istituzionali.

Nell’ambito delle celebrazioni della Giornata del Ricordo, si rievoca la figura di Norma Cossetto, una giovane studentessa istriana, seviziata, violentata e gettata infine in una foiba dai partigiani slavi.

Giustissimo. Norma (Medaglia d’oro al merito civile, per volontà del Presidente Ciampi) merita assoluto rispetto, e di essere ricordata, a imperitura memoria della vergogna - troppo a lungo taciuta - che furono le foibe.

Proprio l’importanza della tragedia rievocata dovrebbe impedire un approccio propagandistico e fazioso.

La mostra consiste nella rappresentazione di pagine tratte da un fumetto: ‘Foiba Rossa’, di Beniamino Delvecchio e Emanuele Merlino, pubblicato nel 2018 da un editore che porta il nome di Ferrogallico.

Ferrogallico, aka Signs Publishing S.r.l., è una casa editrice di fumetti espressione diretta dell’estrema destra italiana.

Basti dire che nel consiglio d’amministrazione di Ferrogallico siedono, tra gli altri, i dirigenti di Forza Nuova Alfredo Durantini (segretario provinciale a Milano) e Marco Carucci (responsabile della comunicazione, già noto alle cronache per aver annunciato un rogo di libri “inneggianti all’omosessualità”).

Ferrogallico è unita da
un’accordo di collaborazione con un’altra casa editrice, Altaforte, impresa (celebre per il libro-intervista a Salvini) fondata da Francesco Polacchi, dirigente di Casapound, orgogliosamente fascista.

Non è difficile immaginare il “punto di vista” del racconto contenuto nel fumetto. Non a caso il Presidente dell’Anpi di Pavia, città nella quale è stato replicato il medesimo “format”, ha parlato di un’iniziativa “che va definita senza mezzi termini neofascista”.

È normale? È accettabile?
Non è proprio possibile proporre riflessioni che traggano alimento dalla ricerca di storici veri, rispettosi del metodo storico e - soprattutto - autenticamente democratici, quale che sia il loro orientamento culturale?

Non mi sorprende il sindaco. Come sorprendersi di qualcuno che, per fare lo spiritoso (voglio sperare) non disdegna di farsi ritrarre con gli amici nell’atto di fare il saluto romano?

Non mi sorprendono nemmeno i cosiddetti moderati, o i “concreti”, della coalizione, che dovrebbero provare un profondo imbarazzo per iniziative di questo genere. Politicamente non esistono, infatti. La coalizione pistoiese è di destra. E la moderazione non sa dove stia di casa.

Mi sorprende, ancora una volta, il silenzio della Pistoia democratica. Dov’è? Che cosa è diventato il Cudir (comitato unitario per la difesa delle istituzioni repubblicane)?

Non è maturo il tempo affinché sia intrapresa, da tutti i democratici pistoiesi, una battaglia culturale a viso aperto, nel nome dei valori e dei principi della Costituzione repubblicana? Che cos’altro si deve attendere?

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Lunedì 10 Febbraio,2020 Ore: 08:57