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www.ildialogo.org Buon Natale dall'Uganda,di P. Giuseppe Franzelli, Vescovo

Buon Natale dall'Uganda

di P. Giuseppe Franzelli, Vescovo

Carissimi, 21 Dicembre 2018
Buon Natale e, in anticipo, un Felice Anno Nuovo, colmo dell’amore e della pace che solo il Signore può dare! Stavolta a farvi gli auguri è un vescovo emerito. Sì, perché come molti di voi già sanno, il 23 Novembre Papa Francesco ha accettato la mia lettera di rinuncia al governo della diocesi, scritta da me nel marzo del 2017, poco prima del mio 75mo compleanno secondo la legge stabilita da Papa Paolo VI che chiede ad ogni vescovo, compiuti i 75 anni, di rassegnare le proprie dimissioni. Questo per lasciar libero il Papa di provvedere un pastore più giovane ed in grado di dedicare tutte le sue forze alla guida e sviluppo di una diocesi. Ricevuta la mia lettera, da Roma mi hanno chiesto di continuare il mio servizio fino a quando il Papa avrebbe nominato il mio successore. Così ho fatto fino al 23 Novembre, quando è giunto l’annuncio che il Papa ha accettato la mia rinuncia e ha nominato come quarto vescovo di Lira Monsignor Santus Lino Wanok, finora vescovo di Nebbi, nella stessa provincia ecclesiastica cui appartiene Lira. Al tempo stesso il Papa mi ha nominato Amministratore Apostolico di Lira, incaricato di continuare a reggere a nome suo la diocesi fino al giorno in cui il nuovo vescovo prenderà ufficialmente possesso della diocesi. Questo avverrà il 9 Febbraio 2019. Il nuovo vescovo non è un Lango, ma proviene dalla tribù degli Alur. Indubbiamente questo fatto lascia un po’ di delusione nel cuore di una parte del nostro clero e laici locali, ma – date le circostanze attuali – penso che tale scelta sia stata davvero opportuna ed ho motivo di credere che Mons. Wanok farà molto bene. A voi chiedo il favore di una preghiera per lui.
E dopo il 9 Febbraio? Molti mi chiedono cosa farò e dove andrò. Il codice di diritto canonico prevede che il vescovo emerito possa scegliere dove risiedere e cosa fare. Attualmente, senza precludere altre soluzioni in futuro, se e fino a quando il Signore mi conserva salute e forze sufficienti per fare ancora un po’ di lavoro senza diventare di peso o di impiccio agli altri, ho pensato di rimanere in missione, cioè in Uganda. Naturalmente non dove risiedo ora, per lasciare spazio e mano libera al mio successore, ma in una casa non troppo lontana da dove muovermi con maggior libertà e senza più impegni, doveri e responsabilità ufficiali. Potrò così dare una mano se, dove e quando mi verrà richiesto all’interno della diocesi di Lira, fra la gente che il Signore mi ha donato oltre 13 anni fa e che e’ diventata in modo diverso ma profondo la mia famiglia. Questa nuova situazione mi permetterà inoltre di continuare a servire la Chiesa a livello nazionale, dato che la Conferenza Episcopale mi ha nuovamente incaricato dei mezzi di comunicazione sociale (radio, stampa, ecc.) e in particolare di far partire il progetto di una Televisione Cattolica Nazionale. Insomma, sembra proprio che il lavoro non mi dovrebbe mancare… e che per il momento non passerò il mio tempo come un pensionato alla ricerca di qualcosa da fare! Prevedo che avrò anche la possibilità di assentarmi dall’Uganda più liberamente, per visite a parenti ed amici, esercizi spirituali, periodi di riposo ed eventuali controlli medici fatti senza l’ansia di dover tornare a Lira il più in fretta possibile.
E’ comunque evidente che l’inizio di questa nuova tappa della mia vita, nel tratto finale che si fa sempre più corto, è anche un invito del Signore a rallentare il ritmo e ridurre il numero delle cose da fare. A privilegiare uno stile di vita più calmo che dia maggior spazio alla preghiera e alla riflessione, a vivere cioe’ in profondità e in intimità con Lui. Giorno per giorno, fino alla chiamata e all’incontro finale. E’ questo l’aspetto più delicato e difficile di questo periodo di transizione, per cui chiedo davvero più che mai l’aiuto della vostra preghiera.
Intanto, in attesa del nuovo vescovo e nel mio nuovo ruolo di Amministratore Apostolico, non mi manca certo il lavoro! Il mio calendario è zeppo di visite ed impegni pastorali nelle varie parrocchie, spesso in cappelle lontane, dove finora nei 50 anni della diocesi nessun vescovo si era mai recato. Sono quasi due settimane che ogni giorno mi vede in un posto diverso. In questi ultimi tre giorni ho amministrato 1.375 cresime: 347 a Okwor, 501 ad Agwet e 527 a Acokara, tre zone della parrocchia di Aboke. E non è che ora mi sia messo a fare gli straordinari, cercando di fare in due mesi quello che non sono riuscito a fare in 13 anni. Si tratta di impegni già presi in precedenza, prima dell’annuncio del mio successore.
Certo, in questo periodo mi rendo sempre più conto di quanto resti ancora da fare. Di ciò che avrei dovuto fare ma non sono riuscito a realizzare, delle cose che andavano fatte meglio... Ci sono sogni rimasti nel cassetto, progetti avviati e non compiuti, a cominciare dall’ampliamento della cattedrale. Ora i lavori proseguono a buon ritmo, fino a sera tardi. Se non avessimo perso alcuni mesi per il ritiro della prima ditta e dell’architetto, avremmo potuto celebrare il 50mo della diocesi nella cattedrale rinnovata per la festa di Cristo Re. Adesso invece occorreranno altri quattro mesi, senza contare il fatto che mancano ancora un bel po’ di soldi!.
Non mi riferisco solo a progetti e lavori materiali. C’e’ tutto un lavoro di evangelizzazione e catechesi, di formazione cristiana e missionaria sia personale che comunitaria da portare avanti e consolidare. In questi anni, con l’aiuto di Dio, molto e’ stato fatto, ma va rafforzato e non puo’ essere dato per scontato. Certi valori hanno bisogno di radici piu’ profonde e solide. Penso in questo momento alla pace. La pace che ci augureremo fra pochi giorni celebrando il Natale.
Lira si prepara ad ospitare dal 21 al 25 Gennaio prossimo la 14ma edizione della Peace Week, una settimana di preghiera, riflessione sul messaggio del Papa per la Giornata mondiale della pace e di attivita’ che mirano ad unire e riconciliare le popolazioni del Nord Uganda, appartenenti a diverse tribu’ che per decenni a turno si sono combattute, alternando violenza e poi vendetta per i torti subiti. L’accoglienza di migliaia di persone provenienti dalle diocesi di Arua, Nebbi, Gulu e naturalmente Lira oltre a numerosi partecipanti da varie parti dell’Uganda, sarà il mio penultimo grosso impegno pastorale e organizzativo, seguito due settimane più tardi da quello per l’ingresso del nuovo vescovo. Quando nel 2006 noi vescovi delle quattro diocesi di Gulu, Arua Nebbi e Lira abbiamo iniziato a celebrare la prima Peace Week, non si era ancora spento del tutto l’eco degli spari dei ribelli di Joseph Kony. Le ferite erano ancora aperte, paura, tensioni e risentimenti reciproci tra i vari gruppi etnici della nostra regione erano molto forti. A distanza di 14 anni, possiamo certo dire che ora i rapporti fra la nostra gente sono migliorati. Viviamo in pace. Eppure, un mese e mezzo fa, è bastato l’episodio della morte di un bambino nella nostra parrocchia di Alito, apparentemente causata da due giovani indiani in circostanze ancora non del tutto chiarite, per scatenare un’ondata di violenza che è esploisa nell’assalto e saccheggio dei negozi gestiti dagli indiani nella citta’ di Lira, con furti, macchine incendiate e strade bloccate da parte di una folla inferocita. Gli spari della polizia e dei militari durante tutta la giornata sembravano averci riportati ai tempi di Kony…
“Pace in terra agli uomini di buona volontà!”, canteremo a Natale, riecheggiando l’annuncio degli angeli a Betlemme. Oggi sono più che mai cosciente che il dono della pace non possiamo darlo per scontato. E’ un dono prezioso e fragile, che puo’ saltare per aria in ogni momento. Costruire e custodire la pace è un lavoro che non è mai finito. Lo stesso si può dire di tanti altri aspetti del mio compito di pastore e vescovo nella guida e formazione della comunità cristiana, la Chiesa-Famiglia di Dio nella diocesi di Lira. Per molti versi, resta un lavoro incompiuto… L’accettazione realistica e umile dei propri limiti ed insuccessi vale per tutti noi: per me vescovo come per un padre di famiglia, un professionista o altro. In una visione di fede, il rammarico per gli sbagli fatti e le lacune del proprio servizio cede il posto alla consapevolezza che solo Dio e’ onnipotente. Comboni mi ricorda che noi siamo “servi inutili”. Facciamo quello che possiamo, la nostra piccola parte. Altri continueranno e faranno la loro. Coscienti che a condurre la storia, a costruire la sua Chiesa e a salvare il mondo è solo Lui. Io, noi tutti ci affidiamo alla Sua misericordia.
E’ quanto mi mi sono sentito dire all’inizio del mio servizio episcopale, smarrito di fronte all’enorme responsabilità del compito che mi era stato affidato: “Non aver paura. Il tuo compito è quello di portare Gesù alla gente e di far avvicinare la gente a Gesù. Il resto lo farà Lui”. Forse per questo ho scelto come motto: “Nelle tue mani!” E’ quello che sto facendo in questi giorni, viaggiando continuamente su strade e sentieri dissestati: portare Gesù alla gente. Fare in modo che lo incontrino e conoscano, che sentano che Dio è un Padre buono che li ama, e che nessuno mai potrà voler loro bene più di Gesù che ha dato la sua vita per me e per ognuno di loro. Il resto… lo farà Lui. Ieri sera a tavola un mio prete, guardando la lista dei miei impegni pastorali mi ha sorpreso dicendo: “Tu stai facendo Natale ogni giorno!” Ma è Lui, il Signore, che viene ogni giorno.
Il Signore viene in modo diverso nella vita di ciascuno di noi. Per questo, Natale è uguale per tutti e al tempo stesso diverso per ognuno di noi. Per me quest’anno il Signore viene e, nella continuità della stessa vocazione missionaria che ha segnato la mia vita, mi chiama a ri-nascere e seguirlo sino alla fine ma in modo e ruolo diverso. E tu? E ciascuno di voi? Come è che il Signore vuole ri-nascere nella vostra vita? Per rispondere abbiamo bisogno di silenzio, di ascolto. Di preghiera. L’importante è capire e dirgli di sì, come Maria. Facciamolo insieme, io in Uganda e voi nelle vostre famiglie. “Vieni, Signore Gesù!” Buon Natale! P. Giuseppe



Lunedì 24 Dicembre,2018 Ore: 08:39
 
 
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