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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org LE DONNE RIBELLI INNAMORATE DEI PRETI FRANCESI, BELGHE E TEDESCHE IN VATICANO DAL PAPA PER CHIEDERE L'ABOLIZIONE DEL CELIBATO, DA MARISA FUMAGALLI,A CURA DI CARLO CASTELLINI.

LE DONNE RIBELLI INNAMORATE DEI PRETI FRANCESI, BELGHE E TEDESCHE IN VATICANO DAL PAPA PER CHIEDERE L'ABOLIZIONE DEL CELIBATO, DA MARISA FUMAGALLI

A CURA DI CARLO CASTELLINI.

UNA STORICA PRESA DI POSIZIONE DELLE DONNE
FRANCESI, BELGHE TEDESCHE, CHE HA LASCIATO IL SEGNO NELL'OPINIONE PUBBLICA ITALIANA ED EUROPEA. Alcune delle loro storie che rendono il porblema del celibato, una regola oggi da ridiscutere con chiarezza e coraggio da parte di tutta la Chiesa, senza paura e senza reticenze.
“Santo Padre, noi non rappresentiamo, voi lo sapete, qualche caso isolato, disseminato per il mondo. Ma costituiamo un vero problema di massa, un fatto sociale dentro la Chiesa......Di conseguenza, facciamo appello alla vostra autorità per:
  • riconoscere la nostra esistenza;
  • autorizzare i preti a vivere alla luce del sole, l'amore che sono costretti a vivere segretamente (sovente con l'assenso dei loro responsabili gerarchici);
ammettere che questa disciplina del celibato è problematica, e che non deve essere discussa solamente tra gli uomini, ma con le donne, poiché esse sono egualmente coinvolte...
Comunque, nell'ipotesi che voi decidiate di non prendere in considerazione la nostra richiesta, facciamo appello alla vostra responsabilità di Papa, affinché ce ne comunichiate i motivi.......Vi preghiamo di scusarci se vi interpelliamo pubblicamente, ma è l'unica alternativa che ci lascia la persistente indifferenza dei responsabili della Chiesa cattolica, dopo tanti anni di richieste ripetute di un dialogo più sommesso, serio e realista sulla nostra situazione. Nella speranza che questa lettera susciti la vostra attenzione, vi inviamo i nostri saluti più rispettosi”..
Firmato
JEANNE (settantacinque anni, compagna di un prete, ha passato tutta la sua vita all'ombra del suo compagno prete).
CLAUDINE, (quarantacinque anni, compagna di un prete da cui ha avuto tre bambini, da quando aveva trent'anni costretta d allevarli da sola);
MARIE PIERRE (trent'anni, da dieci compagna di un vescovo di Francia).
ODETTE E NOELLE (quarantaquattro e settantadue anni, sposate con preti dopo molti anni di clandestinità, oggi si battono contro quelle situazioni anonime che esse hanno vissuto affinché non si moltiplichino all'infinito).
Co sì le ribelli di CLAIRE VOIE – l'unica associazione ufficiale in Europa – che rappresenti le donne dei sacerdoti – si appellavano con una lettera aperta, a GIOVANNI PAOLO II nell'ottobre del '93, in occasione di una loro manifestazione pubblica in Vaticano. Era la terza volta che venivano a Roma, nel tentativo di essere ricevute dal Pontefice o almeno da un suo delegato. Invano. Di nuovo furono respinte e perfino “maltrattate” dalla polizia, intervenuta a bloccarle e identificarle. Una ventina di donne – francesi, belghe, svizzere – decise a dae scandalo, far sentire la loro voce, a battersi in nome di chi ha vissuto o continua a vivere situazioni drammatiche.
“La Santa Sede si rifiuta di di considerare i nostri problemi e ci ritiene indesiderate” spiegava ai giornalisti LYVIA, che da vent'anni vive con il rettore un seminario. “Ma noi continueremo a insistere fino a quando le autorità vaticane non ci ascolteranno”.
CLAIRE VOIE – fondata a LIONE da ODETTE DESFONDS – fin dalla nascita fu sommersa da lettere e telefonate, via via sempre più numerose, di amanti clandestine dei preti di vari Paesi.
Donne che chiedevano aiuto all'associazione; o, più semplicemente, si sfogavano, liberandosi dal peso di segreti tenuti per troppo tempo; testimonianze di vite vissute, nei casi più gravi, in bilico tra la disperazione e la voglia di farla finita: Segnate dall'umiliazione e dall'ansia. Perchè non è facile convivere con ecclesiastici in preda al rimorso, nevrotizzati da una permanente doppiezza di vita.
“Sono dodici anni che conosco il mio compagno”, racconta BRIGITTE. “Ci siamo incontrati in un'associazione aParigi. E' un prete semplice, ci siamo piaciuti subito. Avevamo molte cose in comune. Ci piaceva la musica, il cinema, la pittura. In effetti ci siamo conosciuti a poco a poco. Abbiamo cominciato a uscire, poi siamo andati in vacanza: otto, quindici giorni. Una vita clandestina. Per visitare i musei assieme siamo costretti ad andare all'estero. Così nessuno ci riconosce. Ora vivo più o meno con lui. Dico più o meno perchè lui viene la sera a casa mia molto tardi e se ne va la mattina molto presto.Sua madre non mi vuole vedere, i miei sanno. All'inizio è stata dura con loro, poi hanno capito. Ma io sono stanca di vivere così. E lui ha paura che i suoi parrocchiani vengano a sapere della nostra relazione. Se scoppiasse lo scandalo, il vescovo gli chiederebbe di lasciare o me o la Chiesa. Ma il mio uomo non vuole lasciare la Chiesa...”.
“E' una vecchia storia la mia”, confida PAULINE, “non ho più vent'anni e lui è morto. Ci incontrammo per caso e simpatizzammo subito. In realtà credo, che ci siamo amati fin dai primi giorni. Lui era un benedettino che aveva lasciato la sua abbazia perché non andava d'accordo con i suoi superiori.. Per tredici anni la nostra relazione è stata segreta. Abitavamo in un piccolo paese della Francia. Un giorno, sono partita per l'Africa, perchè volevo rompere con quell'ambiente ipocrita. YVES, dopo qualche mese, mi ha raggiunto là e ci siamo sposati. Ha lasciato la Chiesa, ma se avesse voluto restare, penso che io avrei fatto come fanno molte donne oggi: avrei continuato a vivere nella sua ombra”.
Quante storie come queste ha ascoltatola fondatrice di CLAIRE VOIE? ODETTE DESFONDS, dopo aver creato l'associazione, ha scritto un libro testimonianza. Partendo dall'esperienza personale e facendo tesoro delle altrui confidenze, ha pubblicato RIVALES DE DIEU (ED. ALBIN MICHEL, 1993), Rapporto in PRESA DIRETTA, una lucida analisi i una condizione sommersa. Odette accusa. E racconta storie di signore e signorine francesi, che, come lei, si sono lacerate nel loro amore. Parole di donne ancora giovani, piene di speranza e di rabbia, o parole di donne al tramonto della vita, ormai stanche.....
Il libro si chiude con una lettera inviata all'autrice dall'ultraottantenne ABBE' PIERRE: nome di battaglia del sacerdote più popolare di Francia (e forse anche del mondo), al secolo HENRY GROUES, fondatore della Comunità di Emmaus. Eroe della Resistenza, fu anche deputato democristiano. Una vita spesa per aiutare i bisognosi, l'ABBE' PIERRE è un temerario, un provocatore. Uomo di chiesa che sa andare controcorrente, raccoglie ilgrido di dolore di CLAIRE VOIE. Del resto, in un'intervista, lui stesso, rivelò come la mancanza di tenerezza, cioè di amore, gli fosse costata parecchio; e come dei tre voti religiosi, - povertà obbedienza, castità -l'ultimo fosse stato per lui il più duro da rispettare.
Nella lettera a ODETTE DESFONDS, tra l'altro, scrive:”......Non ho trovato nulla che dia fondamento divino al costume (in vigore solamente in una parte della Chiesa Cattolica) di considerare sacro, ordinato per una chiara volontà divina, il vincolo sancito tra sacerdote e celibato......Ho conosciuto molti papi, ho scambiato qualche parola con PIO XI; PIO XII mi ha ricevuto ogni anno durante i sette anni in cui ero deputato; con GIOVANNI XXIII fui legato da amicizia quando eli era nunzio apostolico a Parigi; incontrai sovente PAOLO VI, allorchè era Sostituto alla Segreteria di Stato; infine il nostro papa attuale Giovanni Paolo II.
“Secondo la diversità delle loro personalità e della loro grazia particolare, ogni papa segna la propria epoca. Giovanni Paolo II e Paolo VI non hanno mai, peer quanto ne so, distolto il loro orecchio, davanti ad appelli come i vostri, attraverso i quali domandate equità, umanità e bontà. Adesso la situazione è diversa”.
Nel mondo, e anche in Francia, molti vescovi mi hanno detto:”Se voi avete l'occasione, affrontate l'argomento col nostro ammirato e amato papa, noi ci abbiamo rinunciato!......”. Il momento storico – e l'ABBE' PIERRE , non è l'unico a pensarla così – è particolarmente sfavorevole. Ma CLAIRE VOIE non si arrende.
“Cristo scelse uomini sposati per fondare la su Chiesa”, insiste ODETTE DESFONDS . “Se poi si èvoluto introdurre un regolamento che sancisce il celibato, ciò non mi pare in linea col Fondatore. E comunque, il celibato va contro i diritti umani. Il diritto di amare è scritto nell'art. 16 della ConvenziOne dei diritti umani. Noi quindi continueremo a batterci perché il celibato venga abolito. E con noi anche molti preti di Francia. Nel mio Paese un sacerdote su quattro è sposato. In OLANDA, uno su due lascia la Chiesa per sposarsi. E il numero dei preti che restano nell'ambra è ancora più alto.
2Quando mi sono unita in matrimonio con un prete cattolico, dopo quattro anni di amore segreto, l'o fatto pubblicamente. E da allora ho ricevuto lettere di donne che mi dicevano “beata lei”, anch'io amo un sacerdote, ma lui non vuole lasciare la Chiesa. Mi aiuti. E' la Chiesa che ci chiama RIVALI DI DIO. E' la Chiesa che dice Odio o la donna. Mio marito ha lasciato il suo ministero e ha deciso di sposarmi perchè non soportava più la l'ipocrisia dei superiori che accettavano la nostra relazione purché restasse segreta, purché non se ne parlasse. Noi di CLAIRE VOIE siamo andate davanti a SAN PIETRO perchè riteniamo che la regola del celibato non riguardi solo i preti. La loro richiesta di sentimenti e di affettività riguarda anche le donne”.
Dalla Francia alla GERMANIA. Dove non esiste un movimento come CLAIRE VOIE. Tuttavia, la presa di coscienza del problema, è diffusa. I fermenti sono vivaci. Già nel 1985 URSULA GOLDMAM-POSCH, giornalista tedesca di MONACO, raccolse in un volume varie testimonianze di donne sposate, con ecclesiastici. Il libro si intitola MATRIMONI NON SANTI, EDITORE KINDLER VERLAG GRUBH. Più recentemente KARIN JAECKEL ha scritto NON DIRE A NESSUNO CHE E' TUO PADRE, indagine testimonianza sui figli dei sacerdoti “celibatari”. Nel 1994 un sondaggio dell'autorevole DER SPIEGEL ha rivelato che l'87 per cento dei Tedeschi è per l'abolizione del celibato ecclesiastico.
IN SPAGNA, PEPE RODRIGUEZ, ha pubblicato nel 1994 LA VIDA SEXUAL DEL CLERO,: saggio sociologico che esplora tutti gli aspetti della sessualità del sacerdote. Un ampio capitolo è dedicato alle donne segrete dei preti. Anche in GRAN BRETAGNA, dove la Chiesa cattolica è minoritaria, non mancano testimonianze di mogli e amanti di sacerdoti. In qualche caso si tratta di vere e proprie denunce pubbliche. Come quelle emerse da una recente inchiesta televisiva tradotta in italiano e e trasmessa dalla TV svizzera di LUGANO. E' un documento interessante. Vale la pena di riportare alcuni stralci. Ecco qui di eseguito il resoconto stenografico delle confessioni femminili:
M A R Y:
Lui apparteneva all'ordine francescano, Lo incontrai nel 1959, divenne un caro amico di famiglia. Mio marito morì proprio il giorno di Natale. Un anno dopo io fui sottoposta a mastectomia: quando venne a trovarmi, mi sentivo estremamente debole. Si mostrò molto premuroso. Si chinò a baciare la fasciatura e io trovai quel gesto adorabile. Fu allora che facemmo l'amore per la prima volta. Ne rimasi sconvolta, pensavo che lui la domenica avrebbe dovuto celebrare la messa e che avremmo dovuto confessarci. Per penitenza recitammo sei Ave Maria. Poi lui ritornò in convento, e il nostro amore divenne platonico. La sua vita era profondamente triste e io ne ero consapevole. La sua infelicità era tale che l'impulso sessuale emerse un'altra volta. Poi però, per quindi anni, fino alla sua morte, nel 1981, il nostro rapporto fu esclusivamente platonico. Sentivo che il suo voto a Dio aveva un grande valore, e che qualunque casa avessi fatto per sfidare quel voto sarebbe stato come fargli commettere un adulterio. E' un'esperienza che ricordo con rimpianto e che ha un grande valore per me.
L I N D A, E LA SUA STORIA.
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Lo avevo incontrato un anno prima dell'inizio della nostra relazione. Lui conosceva il mio ragazzo Avevamo ottimi rapporti.Credo di essermi resa conto subito di essere innamorata, ma sapendo che era un prete pensai che la cosa non sarebbe stata possibile. Poi ebbi un incidente stradale, e da quel giorno lui si mostrò sempre più premuroso nei niei confronti. Desideravo avere un rapporto sessuale con quel sacerdote, e quando avvenne mi sentii turbata, ma contenta. Anche il mio prete era tormentato. Tuttavia lui non condivideva l'idea del celibato. Riteneva che fosse n errore, diceva sempre che esistevano tre tipi di sacerdoti: quelli in grado di vivere, senza rapporti sessuali perchè sorretti da una vocazione autentica, quelli che si danno all'alcool perchè soffrono di troppa solitudine, e quelli che hanno rapporti sessuali.
Comunque all'inizio, tutto era molto eccitante; poi però la clandestinità e l'illiceità del nostro rapporto cominciò a pesare. Situazioni del genere possono rovinare una vita: e la mia è stata rovinata. Eravamo infelici. E la nostra relazione degenerò completamente; non riuscivamo ad avere un rapporto vero, sensato, soddisfacente. Non facevamo altro che correre di qua e di là, alla ricerca di un posto dove fare l'amore. E se quella divenne l'unica dimensione del nostro stare insieme,, dobbiamo ringraziare soprattutto la Chiesa. Se poi penso ai suoi sensi di colpa- aveva ricevuto un'educazione rigida, era prete da molti anni. - mi tormento ancora adesso. Oggi capisco che in un certo senso, il nostro rappporto, era un abuso nei miei confronti. Lui era più anziano di me, aveva delle responsabilità, ma non si preoccupava troppo del mio turbamento. Veniva a casa mia,, facevamo l'amore e basta. Si alzava e se ne andava. Se ne doveva andare, e io rimanevo lì, seduta – come – so bene che si tratta di un luogo comune – la vergine e la puttana. Mi sentivo proprio come una prostituta. Se glielo avessi detto si sarebbe scandalizzato, ma era proprio così. Non ha mai ammesso di essere stato lui a cercarmi, sicuramente ha semre pensato di essere stato indotto in tentazione. Ecco qual è il contributo della Chiesa cattolica: noi siamo le tentatrici. Siamo tutto fuorchè degli esseri umani completi.
Quando gli dissi che lo amavo, fu preso dal panico e mi confessò che c'era un'altra donna Ne rimasi sconvolta anche perchè mi chiedevo come potesse mantenere due relazioni illecite. Alla fine , abbandonò il sacerdozio e si sposò. Per una volta aveva fatto una scelta ragionevole.
LA S T O R I A DI E L I S A B E T H.
Disse che avrebbe rinunciato al sacerdozio e che mi avrebbe sposato. Che voleva avere un figlio, che lo desiderava da sempre. All'inizio era molto riluttante, ma quando un uomo si mostra così deciso,quando lo ami come lo amavo io, e credi di esserne ricambiata non puoi andare contro la sua volontà; e va a finire che la sua volontà diventa la tua. Così decisi di non interrompere la gravidanza, in fondo ero felice di avere un figlio da lui. Tra il quinto e settimo mese di gravidanza andai in vacanze da sola. Due mesi dopo tornai. Lui venne a prendermi all'aeroporto di HEATHROW. Rimase letteralmente sconvolto dal mo stato avanzato di gravidanza. Disse: ma sei orrenda, per me sei diventata solo un peso. Questa frase mi spezzò il cuore Disse che aveva cambiato idea. Che non poteva essere il padre di mio figlio, espressione che trovai altamente offensiva.. Perchè dici “mio figlio”? E' nostro figlio Ma fu irremovibile. Mi ammalai gravemente, nel giro di una settimana mi vennero le doglie, e il bambino nacque con due mesi di anticipo.
Quando andai a registrarlo. Mi comunicarono che non era possibile mettere il cognome del padre sul certificato, ma soltanto il mio.Lui stesso mi comunicò che il suo nome non poteva risultare. Fu un grosso trauma. Per cinque anni cercai di convincerlo, invano.Poi lo avvertii che avrei trovato un avvocato disposto a difendere la mia causa in tribunale.....
Ci fu il processo, e quando il sacerdote fu accusato di esere il padre del bambino, lo ammise. Solo allora, ottenni il riconoscimento della paternità
IL CORAGGIODI RACCONTARSI.
Ma se le parole sono sconvolgenti, ancora di più lo sono i volti delle donne inglesi che hanno accettato di mostrarsi in Tivù. Così come è forte la sfida di ODETTE DESFONDS e delle amiche francesci di CLAIRE VOIE, che hanno osato rompere il muro del silenzio., manifestando davanti a San Pietro.
E LE ITALIANE?
Io so bene quanta fatica ho dovuto fare per convincere le donne dei preti (in particolare le canndestine) ad affidarmi la loro testimonianza. Nel nostro Paese la nascita di un movimento femminile anti-celibato è ancora una speranza. Eppure, qualche segnale di mutamento già si intravvede. Tanto per cominciare si va rafforzando il movimento dei PRETI SPOSATI. VOCATIO l'associazione più rappresentativa in Italia, non solo èuscia da ani dalla clandestinità,ma la suo interno, la presenza delle donne sta deiventandovia via più visibile.Ormai, ai congressi, la partecipazione delle mogli dei preti, è sempre più numerosa e attiva. E non si esclude che un giorno o l'altrodentro l'associazione, si formi un movimento autonomo femminile. (LE DONNE DEI PRETI, STORIE VERE DI AMORI IN VATICANO, BALDINI §CASTOLDI, a cura di Carlo Castellini).



Giovedì 07 Novembre,2019 Ore: 21:41
 
 
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