- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (227) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org MA QUANTI SONO IFIGLI DEI PRETI?,A CURA DI CARLO CASTELLINI.

MA QUANTI SONO IFIGLI DEI PRETI?

IN ITALIA NON CI SONO CIFRE. NE' UFFICIALI, NE' UFFICIOSE. ALTROVE L'ARGOMENTO E' STATO STUDIATO DA VICINO PRENDIAMO LA GERMANIA. L'INCHIESTA DI KARIN JAECKEL


A CURA DI CARLO CASTELLINI.

KARIN JAECKEL ha condotto un'indagine dalla quale risulta che in quel paese (Germania) esistono seimila figli di sacerdoti “ celibatari” i quali continuano ad esercitare il loro ministero. E nel suo libro NON DIRE A NESSUNO CHI E' TUO PADRE, ha intervistato ottanta donne che hanno avuto figli da preti (cinque, tra l'altro, hanno dichiarato di aver ricevuto danaro dalla Chiesa per stare zitte e tre hanno confessato di avere abortito). Inoltre ha raccolto quaranta lettere di questi figli. Leggiamone alcuni passi.
ESTER, tredici anni:”A volte mi chiedo se non era meglio essere morta”.
CORINA, sedici anni:”Mia madre mi ha parlato per non dirmi niente di questo argomento. Se lo facesse il demonio salirebbe dall'inferno per divorare mio padre”.
ANITA, dodici anni:”Mio padre ha la veste nera. E' una pecora nera”.
MIRIAM, diciassette anni:”Mia madre è una donna nubile di sacerdote. Mio padre è sacerdote in attività. Desidereremmo molto, essere una famiglia”.
UN RAGAZZO DI DODICI ANNI:”Durante le ferie abbiamo paura a viaggiare in posti dove ci sono tedeschi per paura di essere riconosciuti”.
INFINE UNA TESTIAMONIANZA D'OLTREOCEANO: E' una lettera scritta da MARIA TERESA VILLARANDA, nata nelle FILIPPINE nel1967. Figlia di un prete celibe, si è laureata in arte e ora lavora in un ufficio governativo. Venuta a contatto con la rivista THR MARRIED PRIEST, per la prima volta ha potuto parlare con i preti sposati e i loro figli. Ecco un ampio stralcio dello scritto che nel settembre 1992 MARIA TERESA ha inviato al direttore della pubblicazione:
“Caro Signor KELLY, un mio collega del servizio governativo, ex seminarista domenicano, mi ha dato una copia del vostro giornale. Sono stata molto contenta di conoscerlo. Io, infatti, sono il “ prodotto” di un “prete celibe”. Nostro padre non è riuscito a vivere con noi per il resto della sua vita, come gli altri padri, perchè è morto con l'abito. Lui e nostra madre, non erano sposati, ma sono vissuti come marito e moglie, fino al 7 febbraio 1983, data della sua morte. Triste da dire, ma finora ho ricevuto solo docce fredde dal fatto di essere figlia di un prete. Anche se ho avuto successo nella professione, e mia sorella più giovane è una brava infermiera...L'essere considerata la figlia del prete mi ha fatto versare molte lacrime durante la mia giovinezza. Soprattutto nel periodo scolastico. Ero sempre etichettata come “bastarda”. Se dicevo parolacce o litigavo con un compagno, mi sentivo apostrofare:”La figlia del prete non deve dire parolacce! E' disgustoso che la figlia del prete litighi”. E tutte le volte che esprimevo un'opinione, mi sentivo dire:”Queste frasi da dove vengono? Dall'omelia di tuo padre?” Alle elementari mi ero scelta amici fidati, perchè tutti mi trattavano come diversa. Non perchè non ero normale, ma perchè ero figlia del prete...Lentamente sono diventata una donna razionale......Ma oggi vorrei rivolgere un appello a tutti i preti che si trovano in certe situazioni affinchè evitino ai loro figli ciò che ho dovuto soffrire io”.
LA STORIA DI PIPPI E DON GREGORIO.
“Ci tenevo che Gregorio riconoscesse il bambino. L'ha fatto e ne sono felice. Sposarci? Non so, vederemo. Lui non ha ancora scelto la sua strada futura: se diventare mio marito o se restare sacerdote. Io sono qui ad aspettarlo, se lo vorrà, aveva detto “la ragazza del parroco” Dopo lo “scandalo” - clamoroso – soprattutto per la notorietà di lui – GIUSEPPINA (PIPPI) SALERNO, ha trascorso molti mesi rintanata nella sua casa di Mondello, al riparo da occhi indiscreti. Matteo è nato il 12 dicembre del '95, e lei, aiutata dai genitori, ha preso ad accudirlo con amore. GREGORIO è lontano, ma si fa sentire spesso per avere notizie del bambino”, aveva confidato agli intimi.
E' stata ragazza madre solo per poco. Trascorso qualche mese, il papà prete è tornato da lei. PIPPI E GREGORIO però, hanno preferito andarsene dalla Sicilia. Ed è comprensibile. Hanno preso Matteo, i completini azzurri, il biberon e la carrozzina, e sono saliti al nord. In Piemonte. Dove il piccolo ha ricevuto il battesimo., dove i genitori hanno cominciato la vita assieme.
PIPPI, ventiquattro anni, figli di stimati commercianti. Studentessa universitaria, è una biondina con gli occhi chiari, appena velati dagli occhialetti tondi, il sorriso dolce dietro cui nasconde un carattere determinato. Per questa ragazza DON GREGORIO PORCARO, Parroco dell'Acquasanta, erede, nella lotta alla mafia, di padre Pino Puglisi, (assassinato da Cosa Nostra nel 1993) è finito nella bufera. Per lei, e per una creatura forse non desiderata, è fuggito precipitosamente dalla sua parrocchia, dalla sua città. Seguito, nell'esilio volontario in un convento, dai commenti non certo benevoli di Palermo e dell'Italia intera): il prete-coraggio che la gente più volte aveva visto e apprezzato in tv, è stato impietosamente bollato come “parrino fimminaro”, “parroco donnaiolo”.....
(GIUSEPPE ZANON, che ha fatto parte del gruppo di VOCATIO, e che per tanti anni segue le vicende di sacerdoti in crisi e in cerca di identità, chiarisce come nella vicenda di don Gregorio, sia stata utile la solidarietà offerta da Don Luigi Ciotti, che lo aveva invitato a lavorare nel suo gruppo per un anno dopo il quale avrebbe potuto prendere una decisione risolutiva. Invece che rinchiudersi per un anno in un convento che probabilmente non lo avrebbe aiutato più di tanto a uscire dalla sua crisi.....Così avvenne. Questo però era stato il consiglio del card. Pappalardo, allora vescovo di Palermo....N.d.R.).
La notizia della gravidanza di PIPPI (“aspetto un figlio da don Porcaro”) appare nella prima pagina di un quotidiano di Palermo, i primi di settembre del '95. Un fulmine a ciel sereno. Che brucia tutta la stima e la simpatia che il sacerdote trentacinquenne – dinamico, sportivo, un faccione illuminato da grandi occhi azzurri - si è guadagnato in poco tempo, durante il movimentato ministero ecclesiastico, prima nel quartiere Brancaccio accanto a Padre Pino Puglisi, poi all'Acquasanta. E' giusto che la trasgressione, è giusto che una storia sentimentale cancelli, in un sol colpo, l'impegno, lo spirito di servizio, le importanti battaglie combattute da un prete in prima linea?
Intendiamoci, don Porcaro ha ricevuto anche molti attestati di solidarietà. Dagli amici, ma anche alla gente comune. E da alcuni preti che, prendendo spunto dal clamore suscitato dal suo caso, hanno rilanciato la questione spinosa del celibato ecclesiastico. “La Chiesa potrebbe scegliere tra i sacerdoti uomini già sposati, capaci di reggere la comunità parrocchiale, auspicava padre Giacomo Ribaudo, parroco palermitano. Qualcuno ha persino fantasticato per don Gregorio si potesse fare un'eccezione alla regola....Ma la curia di Palermo ha smorzato subito gli entusiasmi. Diffondendo un breve comunicato per annunciare le accolte dimissioni di Porcaro dal servizio pastorale. Proprio come aveva fatto, pochi mesi prima, il Vaticano nei riguardi del vescovo di Basilea, monsignor Vogel. Ma a differenza dell'alto prelato svizzero, don Gregorio, non ha avuto il coraggio di esporsi pubblicamente. Di raccontare ai parrocchiani che aspettava un figlio e che aveva deciso di lasciare l'Acquasanta. A cominciare da quei giovani del quartiere marinaro, con i quali il parroco si intratteneva spesso a discutere, a fare progetti. Perchè non ha parlato? Perchè è fuggito come un delinquente, senza un cenno di congedo? Si sono chiesti con amarezza. I misteri dell'animo umano, certo, sono insondabili. Tuttavia molti non perdonano ad un prete-coraggio di non aver trovato la forza di affrontare a viso aperto anche la sua questione personale. Per non dire poi, di coloro, che, hanno cercato addirittura di infangare l'impegno antimafia del sacerdote.
La fama del parroco dell'Acquasanta, infatti, era cresciuta quando, nel giugno del '95, fu oggetto di un avvertimento sinistro. La sua auto fu incendiata. Puntavano a far fuori anche il prete? E lui per risposta, inviò un toccante messaggio pubblico al suo “persecutore”: sei un vigliacco, ma ti amerò. Forse non ti ho amato abbastanza....
Altro che vandalismo dei mafiosi! Forse sotto c'era dell'altro”, hanno insinuato, dopo la fuga, i più maligni. Una botta durissima per don Gregorio, già profondamente ferito. Ma torniamo alla storia d'amore con PIPPI. Da quanto tempo la ragazza e il sacerdote di frequentavano? Non è difficile immaginare, alla luce delle notizie raccolte, che se Matteo non fosse nato, quella di Pippi e don Gregorio, come altre relazioni clandestine, si sarebbe trascinata nell'ombra chissà per quanto tempo.
Del resto, don Porcaro, così impegnato nella sua missione di sacerdote, sapeva bene che per sposare la ragazza avrebbe dovuto lasciare la chiesa. Non c'era altra via d'uscita. PIPPI E GREGORIO, cresciuti entrambi a Mondello, si conoscevano da molto tempo. La loro relazione, riferiscono gli amici, andava avanti da almeno sei, sette anni. Una storia cominciata quando lui era già prete. GREGORIO PORCARO, giovane cattolico praticante, prima dell'ordinazione sacerdotale, avvenuta in seguito ad una crisi mistica, coincisa con l'incontro con padre Puglisi, lavorava come assicuratore e fu anche sul punto di sposarsi. Non con PIPPI, che allora era poco più che una bambina. Con un'altra ragazza. Il matrimonio, tuttavia, andò a monte. Ma nessuno a quel tempo avrebbe immaginato che il giovanotto, poi, avrebbe seguito la via del sacerdozio. Dunque, a sorpresa, Gregorio si fa prete. E PIPPI cresciuta, è una ragazza simpatica e riflessiva. I due a Mondello, hanno amici comuni. Si frequentano nel gruppo, ma tra la studentessa e il giovane sacerdote sboccia una forte simpatia. Prima sotterranea, poi dichiarata. Continuano a vedersi anche quando il sacerdote va ad affiancare come vice parroco don Puglisi, al quartiere Brancaccio. La ragazza è affascinata dalla sua spiccata personalità. Lui è un gran trascinatore di giovani, lei lo segue da vicino. Da innamorata, però. E don Gregorio? Ricambia. “Non resiste alla tentazione, per dirla con la Chiesa. Anche perchè, a quanto si sa, PIPPI mette a dura prova le prime incertezze del prete, scrivendogli lettere appassionate. Forse in cuor so spera di averlo un giorno tutto per sé. O forse, pur di non perderlo, si rassegna a dividere il suo uomo con la Chiesa Fatto sta che la relazione va avanti diventando sempre più intima. Difficile mantenere il segreto. Persino le rispettive famiglie, ad un certo punto, vengono a saperlo. E ne sono al corrente anche un gruppo di fidatissimi amici. Ma all'Acquasanta, dove nel frattempo don Porcaro è diventato parroco, nessuno sospetta della “doppia vita” del sacerdote. Per tutti, Gregorio, è il prete antimafia,, il fondatore di “Quartiere Nuovo”, giornale attorno a cui si raccolgono le forze giovani e impegnate della città.
PIPPI resta incinta. E verso la fine di giugno del '95, a Mondello, dodici chilometri dalla chiesa di Santa Maria Sanissima della lEttera, la parrocchia di don Gregorio, cominciano a circolare le prime voci. Un tam-tam insistente, che un mese dopo, attraverso un misterioso informatore arriva alle orecchie di una giornalista:”In giro si dice che don Gregorio stia per diventare papà”.....”. Sorpresa, sbalordimento. E, mentre il sacerdote tace, pur nella morsa dei tormenti, (“si vedeva che era provato, spesso andava via di testa, e lui che è sempre stato robusto, dimagriva a vista d'occhio”, ricorda una giovane della redazione del “Quartiere”), la clamorosa notizia viene confermata. E non è neppure difficile scoprire il nome della futura mamma: PIPPI SALERNO. Don Porcaro, messo alle strette, lascia furtivamente Palermo, mentre “Il Mediterraneo” dà a tutta pagina l'annuncio. L'indomani, i quotidiani nazionali, rilanciano la clamorosa notizia.
“Non sono scappato, il mio andare via non è stata una fuga, ma il bisogno di ritrovarmi,”, confiderà il sacerdote, all'amico ANTONIO ORTOLEVA, del “Giornale di Sicilia”nell'intervista concessa l'indomani della nascita di Matteo.
“Dovevo rivedere la mia vita, era necessario farlo. Dovevo presentarmi a questo bambino nella veste più vera. Sono stati mesi di tormento e di lacerazione, ma anche di luce improvvisa, mesi che sono serviti. E non ho mai perso di vista ciò per cui ho lottato in questi anni”. E ancora:”Riconoscerò il mio bambino, è chiaro. Il desiderio naturale è che possa vivere accanto a me. Come, non so; per ora è un problema. Mi appello a chi ha speculato sulla mia storia. Non vorrei che vi trovaste nella mia condizione, lasciate fuori mio figlio da ogni maldicenza. Il mio interesse principale è che nessuno gli faccia del male. E' sangue del mio sangue”.
E DELLA MADRE DI TUO FIGLIO COSA DICI? NON SEI INNAMORATO? LA SPOSERAI?
R. RISPONDE GREGORIO:”E' stato amore, oggi non so. Non è chiaro per nessuno dei due. Io non sono di quelli da “sedotta e abbandonata”, ma non basta un figlio per fare una coppia. Stiamo verificando, stiamo facendo due cammini diversi, se ci incontreremo in futuro, si vedrà”.
Fin qui la sua confessione. Mi piacerebbe porre un'altra domanda a don Gregorio, una domanda che l'amico-intervistatore del Giornale di Sicilia, non gli ha posto: come si sarebbe regolato il sacerdote se Pippi non fosse rimasta incinta? O se quel figlio, da lui generato, fosse nato e cresciuto segretamente? In altre parole, se non fosse scoppiato lo scandalo? Nessun moralismo nei confronti di don Porcaro. E neppure la minima intenzione di scalfire di sacerdote generosamente svolta a Palermo. Tuttavia c'è qualcosa che stride nella storia privata. Qualcosa che non convince nel suo comportamento di uomo. Sei, sette anni di amore (sia pure clandestino) con una ragazza non sono uno scherzo. E neppure una sbandata. Certo, una paternità imprevista, anche se accettata, è inevitabile che rimetta in discussione un rapporto. Tanto più se esso è già segnato da un “peccato d'origine”. Le testimonianze femminili che ho raccolto, però, la dicono lunga sul “contraddittorio” senso di responsabilità di molti sacerdoti “innamorati”.
In una lettera aperta a Gregorio Porcaro (pubblicata da SETTE, settimanale del Corriere della sera), MAURO DEL NEVO, sacerdote sposato ha scritto “......dici che non sei scappato, sei andato via. Ritorna, Gregorio! Dici che il tuo impegno non finisce qui.....Ritorna, Gregorio! Anche se non sai in quale veste, in quale città.....Ritorna, per parlare, per chiarire, definire con Pippi....”E' stato amore....Oggi non so”.
Se ti accorgessi di amarla, liberato da una legge, dalla paura di perdere un ruolo, sposala! Sappi che troppe donne vivono ingiustamente all'ombra dei preti..... Ritorna Gregorio, il tuo bellissimo Matteo ti aspetta alla luce del sole!”
Don Gregorio Porcaro è tornato. Ma forse è soltanto una coincidenza. (MARISA FUMAGALLI, a cura di Carlo Castellini).



Giovedì 31 Ottobre,2019 Ore: 15:43
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Pretisposati si' grazie!

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info