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www.ildialogo.org ERNESTO MIRAGOLI, NEL SUO “ESILIO?”, POCO DORATO, RIFLETTE SU STORIE SOFFERTE E NASCOSTE DI PRETI E DONNE INNAMORATI, CON PROPOSTE DI SOLUZIONE, PIU' UMANE E COERENTI, PER UNA CHIESA IN CAMMINO, B&B DI COMUNICARTE,DI CARLO CASTELLINI

ERNESTO MIRAGOLI, NEL SUO “ESILIO?”, POCO DORATO, RIFLETTE SU STORIE SOFFERTE E NASCOSTE DI PRETI E DONNE INNAMORATI, CON PROPOSTE DI SOLUZIONE, PIU' UMANE E COERENTI, PER UNA CHIESA IN CAMMINO, B&B DI COMUNICARTE

DI CARLO CASTELLINI

Non è una raccolta di “Istruzioni per l'uso”, non è un “Libro di meditazioni”, anche se fa pensare, non è un “Libro di storia”, anche se gli episodi ricordati sono per lo più cronache vere, che testimoniano la necessità e l'urgenza di prendere in seria considerazione la condizione esistenziale dei preti sposati, nella Chiesa e società, le riflessioni e proposte che vengono avanzate per una soluzione credibile per i nostri tempi. Che cosa è allora “ESILIO”?
“ESILIO?”, si propone come un libro che tenta di fare chiarezza, su un problema ormai ineludibile, nella Chiesa, cioè quello del SACERDOZIO UXORATO (leggi preti sposati) inteso come accoglienza e valorizzazione, di quei sacerdoti o preti che hanno abbandonato la condizione clericale per vivere lo stato laicale (il linguaggio, non ostante gli sforzi, non è sempre rispettoso e un po' superato), per sposarsi con una donna di cui si sono innamorati e sono stati corrisposti.
L'argomento non è di facile trattazione, ma esige discernimento e rispetto della verità. Non vi sono premesse chiare, idee sviluppate, ben concatenate per giungere a delle conclusioni incontrovertibili. Per questo si può leggere guardando ai fatti, che vengono riferiti, poi alle riflessioni proposte; con chiavi di lettura adeguate per interpretarli e consegnarli ai lettori interessati.
Per certi versi questo libro, fa GIOIRE E SOFFRIRE per lo slancio motivato a voler cercare una soluzione; fa soffrire, perchè non poche storie sono esperienze di sofferenza vissute soprattutto psicologica; fa gioire perchè alimenta la speranza che certe storie spingano a cercare una soluzione più umana e positiva, dentro una società in continuo movimento e una Chiesa che vuole camminare von i tempi dell'uomo.
Per facilitare il lettore, l'Autore, che è titolare di un suo sito WWW.WEBALICE.IT, che ha ormai superato le duecentomila visite, ha diviso il libro testimonianza in tre parti, di cui la prima di occupa il capitolo delle RIFLESSIONI, che seguono dopo un'efficace premessa sul concetto di ESILIO'?, che sigla il titolo del libretto; la seconda invece occupa lo spazio delle TESTIMONIANZE; mentre la terza parte riassume la storia e la cronaca del CONVEGNO, dedicato ai PRETI SPOSATI per una Chiesa in cammino.
Procediamo per gradi.
CHI E' ERNESTO MIRAGOLI?
Per comprendere queste testimonianze scritte è utile conoscere un poco l'Autore per comprendere meglio quanto testimonia e porsi dal suo punto di vista su problemi reali e e soluzioni possibili per il futuro di una società e Chiesa in cammino, che include e non esclude.
Per tutti questi motivi, più che un libro da recensire è un documento da leggere, questo secondo di ERNESTO MIRAGOLI, che aveva già illustrato il problema nel volumetto di NON SIAMO LEBBROSI di alcuni anni or sono, edito da COMUNICARTE B&B, EDIZIONI MOZZATE (COMO).
Sono debitore a GIUSEPPE ZANON che mi ha fatto conoscere l'Autore, e che a suo tempo, aveva espresso dopo una mia lettera di commento, il desiderio di conoscermi. Questa nostra reciprocità a distanza prima e alcuni interessi comuni di formazione remota culturale, pedagogica e teologica, dura felicemente fino ad oggi.
 
Questa nostra amicizia periodicamente alimentata da brevi pause conviviali, ci permette di vederci e di parlarci in tranquillità.
Per questo, alcune storie e documenti qui raccolti sono da me già stati conosciuti nella sostanza, ma raccolti in questa maniera organizzata, diventano un punto di riferimento e di documentazione fruibile e di riflessioni efficaci, come documentano anche altri contributi ricordati nella BIBLIOGRAFIA di riferimento allegata.
Per capire questo LIBRO DOCUMENTO, sarebbe opportunno conoscere l'Autore; per me è stato utile soprattutto attraverso le domande dirette di tante interviste che l'Autore, mi ha concesso e alle quali non si è mai sottratto; sia per la sua disponibilità personale di tempo, ma anche per la personalità e originalità delle sue risposte, che in non pochi casi mi hanno felicemente spiazzato.
“CHI SONO GLI UOMINI SENZA COLLARE?” (PRETI SENZA MINISTERO), DI GIUSEPPE NADIR PERIN.
Questo titolo mi aveva colpito fin dall'inizio, posto sulla ricerca documentata di GIUSEPPE NADIR PERIN. Giustamente l'autore lo pone quasi all'inizio del suo libro, perchè entra subito nel problema senza retorica e ti consegna un po' le chiavi di lettura idee orientanti per capire il senso delle esperienze raccolte.
L'autore è presbitero sposato, con moglie e figli che ha riflettuto molto sul tema in questione, e che offre chiavi di lettura alle quali non ci si può sottrarre. Egli testimonia come “forse, il dato che più determina la crisi in tanti preti, è quello della solitudine esistenziale e l'esigenza di avere delle “relazioni affettive umane”.
Infatti molti preti “lasciano”, perchè come ogni essere umano, si innamorano e desiderano formarsi una famiglia. Si sa che il celibato, (cioè la scelta di non sposarsi), imposto per legge canonica dalla Chiesa, (cioè da chi ha responsabilità del ministero per la comunità ecclesiale a tutti coloro che anche se non appartenenti ad un ordine religioso sono chiamati da Dio a svolgere il ministero presbiterale, come preti “diocesani”) ha prodotto in molti più sofferenza che felicità.........”.
Per cui diversi preti, per paura delle difficoltà economiche, che si devono affrontare quando si decide di “uscire dal Tempio” o per paura di “perdere la propria reputazione” o il prestigio legato allo “stato clericale”, pur avendo maturato nella propria coscienza la convinzione di essere veramente “innamorati” della donna che hanno conosciuto, non hanno però, il coraggio di raccogliere l'invito di Dio:”ESCI DALLA TUA TERRA E VA DOVE TI MOSTRERO” (Gen 12, 1).
Preferiscono continuare ad “annegare” la loro vita e la loro dignità nella menzogna, incuranti della devastazione morale e psicologica che tale atteggiamento causa sia in loro stessi che nelle donne che si sono sinceramente, “innamorate” di loro. Questo CELIBATO imposto per LEGGE CANONICA, ma mai pienamente accettato da molti preti, ha contribuito a distruggere nel tempo la loro stessa identità di uomini e di cristiani, rendendo la loro vita”un inferno”........una terra arida e deserta, senza frutti. Dove tutto quello che viene seminato: sentimenti, emozioni, sensibilità, amore, condivisione.....muore e dove più nulla riesce a nascere, crescere e svilupparsi nella maturità del pensiero e nella coerenza dell'agire; dove la stessa dignità dell'uomo e della donna viene continuamente “deturpata” e “stuprata”.
Preferiscono continuare a vivere i loro rapporti occasionali di “amore”, nella “CLANDESTINITA', illudendosi, in tal modo, di avere la coscienza a posto, perchè alla fine, ragionando in punta di diritto canonico, si sono convinti che “un prete viola la legge del celibato, inteso come scelta di non sposarsi, non quando va a letto con una donna, ma quando sposa la donna con cui “va a letto”.
MA GLI ALTRI CHE COSA DICONO?
A lettura finita ho voluto fare un confronto con un libro di differente impostazione e orientamento. Per questo motivo ho scelto IL CELIBATO DEI PRETI, editrice VELAR, a firma di VITTORIO MORETTO, da me conosciuto a Roma, nella casa generalizia dei Comboniani, di via Luigi Lilio, 80.
E mi sono accorto, che, l'autore di origine veneta, è preoccupato di difendere il valore del celibato, operando una ricca silloge di testimonianze, documenti, affermazioni a favore dello stesso. Mi ha dato però l'impressione che questa disciplina canonica imposta per legge, dal nostro autore fosse difesa un po' in maniera fondamentalista.
Per questo vengono poco indagate le motivazioni a favore di un sacerdozio uxorato. Alla fine si ha quasi l'impressione che i preti sposati, siano considerati delle persone che non sono all'altezza della situazione, e quindi persone non di pari dignità.
Mentre a mio parere, l'aspetto da approfondire è sempre quello: se cioè il celibato sia solo una disciplina ecclesiastica oppure un dono che il Signore non dispensa a tutti, una verità da non discutere, perchè verità di fede.
Mentre Miragoli fa scaturire le riflessioni pro e contro il celibato, senza irrigidinenti dottrinali, aprendosi ad esperienze di preti in crisi (che lui aiuta ancora oggi aiutato dalla moglie PAOLA CASARTELLI) e donne innamorate che hanno sofferto fisicamente e psicologicamente, la loro relazione amorosa in modo da facilitare una scelta libera e liberante che li aveva chiusi in una gabbia giuridica per nulla includente.
 
UNA RIFLESSIONE A MARGINE?
Ci sono altri significativi contributi da prendere in considerazione come le testimonianze di ADRIANA VALERIO, Docente universitaria al Federico II di Napoli), ma anche il libro di UMBERTO RADICE, edito dai Gabrielli di Verona a suo tempo dal titolo MATRIMONIO O CELIBATO? “Non tutti comprendono questo discorso” (MT, 19, 11).
Ma il contributo dell'ESILIO? di Miragoli, non si sofferma sugli aspetti teorici, che lui ha già bene chiari, ma si fa carico delle testimonianze sofferte di coloro uomini e donne innamorati, che subiscono dalle legge sul celibato una menomazione di dignità e una chiusura nei confronti dell'amore, che per sua natura e liberatore e umanizzante.
Infine da non dimenticare come impostazione generale e introduzione al problema, del contributo di LOBINGER PRETI DOMANI, ed i commenti di MAURO CASTAGNARO, sui carismi e servizio nella Chiesa di oggi. Tali contributi costringono noi oggi ad affrontare il problema in maniera meno provinciale ma più attuale ed autenticamente collegato alla realtà e ai problemi che viviamo oggi. (CARLO CASTELLINI).



Domenica 20 Gennaio,2019 Ore: 10:24
 
 
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