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www.ildialogo.org SULLA PEDOFILIA NELLA CHIESA CATTOLICA,di Franco Barbero

SULLA PEDOFILIA NELLA CHIESA CATTOLICA

di Franco Barbero

Non è facile da capire, ma bisogna agire
Ciò che in questi giorni è successo in Vaticano nell'assemblea dei vescovi sulla tragica realtà degli abusi sui minori, a mio avviso, è un quadro molto complesso.
1.  Da una parte mi sembra che siamo un po' tutti incapaci di ascoltare fino in fondo – qualora sia possibile – il dolore delle vittime. Nascondere gli abusatori e non ascoltare le vittime è stata la pratica seguita per secoli dalle gerarchie cattoliche. Per questo il grido delle vittime va ascoltato con sincerità, rispetto, partecipazione.
2.  E' probabile che papa Francesco non abbia osato rimuovere alcuni vescovi, cardinali e religiosi coinvolti o complici di episodi di pedofilia. In questo senso posso condividere la protesta di alcune associazioni delle vittime. Così pure sono fuori luogo i suoi richiami alla presenza e all'opera di Satana.
3.  Mi rendo anche conto del contesto in cui tutta la vicenda si svolge: alle spalle c'è anche una manovra, nemmeno tanto occulta, che mira a scaricare tutto sulle spalle di Francesco, screditarlo e "spaccare" la chiesa. Molti "apostoli delle denunce" sono oppositori di papa Francesco e non si sono fatti vivi sotto altri pontificati. Sembrano voler approfittare di questa tragedia per liberarsi di un papa scomodo.
4.  Mi ha molto preoccupato il fatto che vescovi e anche qualche giornalista abbiano usato linguaggi ambigui, come se omosessualità e pedofilia fossero due realtà "parenti" o contigue. A molti pastori manca ogni riflessione antropologica al riguardo; così danno segnali di spiccata ignoranza dello stesso vocabolario, ingenerando una imperdonabile confusione nella catechesi e nella predicazione.
5.  Dato corso alle denunce alla giustizia e allo sconto della pena, la chiesa istituzionale – quando gli abusi sono emersi – abbandona questi preti o prelati alla solitudine e alla disperazione. Questo significa l'antiumana e l'antievangelica prassi dell'abbandono. No: un malato grave va curato. Anche un pedofilo resta una persona che, pagato il conto con la giustizia, va amata, accompagnata a livello psicologico, medico, spirituale. La catena dei preti suicidi è lunghissima.
6.  C'è dell'altro: Filippo di Giacomo su Venerdì di tre settimane fa documentava questa realtà e ricordava, come in questa lotta del "tu denunci me" e "io denuncio te" cadono nella rete molti innocenti, a loro volta vittime di confusioni e di vendette.
7.  Va anche detto che la pedofilia nella chiesa è solo un aspetto, particolarmente grave, degli abusi sui minori che fanno parte di ogni ambito della società. Né voglio creare connessioni meccaniche tra celibato imposto e pedofilia. Però, come ho scritto su Rocca 5 del 1 marzo 2019, ora in diffusione, l'istituzione ecclesiastica non sa accogliere come dono di Dio la sessualità e le relazioni amorose e rende la vita di molti presbiteri meno felice e più esposta a "squilibri" di ogni genere.
8.  Mi auguro che il prossimo Motu proprio di Francesco, cioè la sua prossima lettera di decisioni e di intenti, indichi chiaramente la strada dei diritti, dei doveri e del Vangelo.
Franco Barbero



Martedì 05 Marzo,2019 Ore: 22:44
 
 
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La questione dei preti pedofili

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