Io ce l'avevo già col Dio dell'Ant.Testamento, che aveva bisogno di sangue sacrificato di animali, penso agli agnellini, miracoli semoventi della natura, per placarsi e ridedicarsi alla protezione dei peccatori pentiti, e salta fuori San Paolo a dirci che Lui gode del sacrificio del Fig1io, assasinato per procura dagli scribi e farisei, cioè dalla religione, per riconciliarsi con coloro che credono in Lui, ma hanno ingannato, rapinato, usato il prossimo per fare i loro porci comodi! Può, questo dio, essere Dio? E può questo dio, benedire la ricchezza e darla in dono a coloro che Lo temono, mentre il Signore ci dice che essa è idolatria ed omissione di solidarietà e condivisione?

E come fa, il Dio-papà di Gesù, ad andare d'accordo con la Sua gestione fatta da una casta che si è nutrita sulla paura dell'inferno, indotta in coloro che già l'inferno lo vivevano nell'al di qua; sul rincoglionimento del prossimo che, per andare in Paradiso, doveva praticare le virtù delle pecore, imputabili del reato colposo di umiltà, ubbidienza e rassegnazione; sulla collusione con quei ricchi e potenti che erano responsabili del trasferimento dell'inferno sulla terra, valle di lacrime per i poveri e paradiso perpetuo per chi li sta fottendo da quando i costruttori delle piramidi andavano ancora all'asilo nido?

Cosa c'entra tutto questo con Dio-Verbo, e Verbo-Condividere? Cari fratelli, non c'è niente da fare, purtroppo per noi Gesù è anticapitalista molto prima di Santo Carlo Marx; e ce l'ha anche con il mercato e soprattutto con la competizione. Noi siamo riusciti ad imbrog1iare le carte presentando Gesù amico di tutti, dei ricchi e dei poveri. Le cose però non sta4no così. E' evidente che, sul piano soggettivo, Lui e amico di tutti, dato che le teste di cavolo ed i buoni sono equamente distribuiti in tutte e due le categorie. Ma, sul piano strutturale la differenza e radicale la ricchezza é omissione di condivisione, e rifiuto di spezzare il pane fra noi,e condizione maligna che rende ciechi sulla sofferenza dei poveri, mentre il progetto di Dio per noi è il "Beati i poveri per scelta", che allude a quella cultura del necessario che, qualora venisse incarnata, riuscirebbe a farci uscire dal liquame del pensiero unico neoliberista ed anche a farci ripulire e rigenerare un e consiste ma che noi stiamo portando al collasso.

Ecco poi un'altra riflessione che potrebbe favorire l'uscita da quella nostra ipocrisia aggravata e continuata che vuoi farci credere che noi possiamo fare tutte le porcate che vogliamo perché siamo già stati tutti perdonati e lavati nel sangue dell'Agnello che toglie i peccati del mondo! Forse ci accorgeremo solo all'inferno che questa è una bufala micidiale, chiedendo scusa alla bufala ; perché nel Vangelo sta scritto invece che il peccato contro lo Spirito non sarà perdonato.

Siccome lo Spirito é il Verbo, e il Verbo: Spezzare il pane, condividere il necessario alla vita, quello che non sarà perdonato sarà proprio l'accumulare il pane, il capitalismo, la ricchezza, il fare in modo che i doni di Dio siano accessibili solo ai competitivi e non agli scarti del mercato, del sistema che dà a chi ha, e toglie a chi già è povero di tutto. Per non ricadere poi, in quella pastorale medioevale che presentava sempre un dio giudice incavolato con noi dal tempo di Adamo ed Eva, va detta un'altra cosa: Noi possiamo stare tranquilli la Geenna, l'inferno, è l'inceneritore dei rifiuti di Gerusalemme: verremo cotti, strinati, vaporizzati e ci disperderemo nel nulla, nell'aria, dopo essere passati in quei filtri che la, devono purificare da noi… Non ci saremo più, quindi)niente paura.....