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www.ildialogo.org "Niente miracolo, solo Modello".,di Mario Mariotti

"Niente miracolo, solo Modello".

di Mario Mariotti

In questi giorni é stato proclamato "beato" un ragazzo di 15 anni morto di leucemia fulminante. Sicuramente avrà testimoniato delle virtù cristiane, in modo tale da motivarne la beatificazione. Fin qui tutto bene, perché il ragazzo ha incarnato le virtù, e deve essere preso come modello. Il negativo, però, si presenta nel secondo momento: per essere proclamato "beato", è necessario che lui abbia operato un miracolo, una guarigione miracolosa. Ecco che, a questo punto, si rivela l'alienazione e la perversione della religione; per essere beati ci vuole il miracolo. Preghiera e miracolo sono indispensabili; la sequela al modello diventa accessoria, dipendente dalle prime due.
Questa, in sintesi, la visione religiosa della realtà; visione che ha accompagnato secoli e secoli di fede tradotta in religione e non in Incarnazione; secoli e secoli che arrivano fin dentro alla nostra giornata, e si fondano sulla preghiera e sulla speranza nel miracolo. Il primo negativo che dovrebbe saltare davanti agli occhi é la concezione ingiusta e meschina di un Dio che concede il miracolo a qualcuno, e lo nega a qualcun'altro che vive la condizione del primo. Qui ci troviamo ancora prima dell'Ant. Testamento, che era già arrivato a concepire Dio come Yavé il Giusto. Poi, arrivati al Nuovo, lo abbiamo fatto rientrare nell'Antico: il Signore, da Paradigma, da Modello, viene trasformato in Salvatore, che va pregato perché conceda il miracolo, risolva i problemi inclusi nell'esperienza storica, salvi le nostre anime che hanno paura dell'inferno e sperano nel miracolo.
Questa visione religiosa della realtà può sembrare innoqua, come il mandare i bambini al catechismo, ma non é affatto così: la preghiera nasconde il nostro "essere mani di Dio" per intervenire e soccorrere coloro per i quali preghiamo; il miracolo delega a Dio, all'intervento di Dio, quello che rientra nei nostri compiti e che passa solo per le nostre mani.
Il Signore ci dice tutto l'opposto: noi preghiamo quando amiamo e condivi diamo, il che corrisponde alla volontà del Padre; ed il miracolo é laico, (antibiotici, chemioterapici, cure palliative, anestetici, eparina, trapianti ec.), e Lui stesso ci dice che, quando amiamo e condividiamo, noi facciamo dei miracoli più grandi dei Suoi.
La traduzione del Signore nella concezione religiosa della preghiera e del miracolo ha avuto ed ha effetti micidiali: il fedele-credente delega a Dio quello che dovrebbe fare lui stesso; e aspetta che la Provvidenza faccia il miracolo. Si affida alla Provvidenza nell'alto dei Cieli, ed agli uomini della Provvidenza qui nella terra dei viventi; ed a compiere i miracoli quaggiù vengono delegati e votati i vari Beniti, Brlusca, Salvini ec.. Ecco che il cristiano, che dovrebbe trasformare il mondo secondo la Parola di Dio che gli viene mandata ogni domenica nella "messa", diventa paradigma di conservazione di quell'esistente che bestemmia la Parola stessa. Io sono un insegnante, ed anche a me é capitato che morisse un mio scolaretto di dieci annidi meningite fulminante. Il suo dolore innocente l'ho trasformato in impegno per fare un mondo senza dolore. Continuo a sostenere Medici Senza Frontiere che vaccina i piccini del Sud dal pericolo della meningite e delle altre malattie ancora endemiche nei Paesi poveri.
Ho capito che il miracolo è laico; che passa per le nostre mani; che la preghiera, in questo caso, si sostanzia nello “spezzare il pane” con i piccini del Sud, cui le vaccinazioni fanno risparmiare sterminati oceani di sofferenza. Tornando all’inizio, e per concludere: niente beatificazione da miracolo, e niente preghiera: imitazione invece, del modello, se è alla sequela del Paradigma Gesù di Nazareth. Il mo dello vive se lo facciamo vivere noi, e questo vale per quel ragazzo, vittima di leucemia e per il mio scolaretto che continua a togliere dolore.



Lunedì 30 Novembre,2020 Ore: 22:06
 
 
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