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www.ildialogo.org LA PANDEMIA E IL RITORNO DEL QUARTO CAVALIERE DELL'APOCALISSE, DI PIETRO GRECO, GIORNALISTA SCIENTIFICO E SCRITTORE, DA ROCCA 7/8 APRILE,A CURA DI CARLO CASTELLINI

LA PANDEMIA E IL RITORNO DEL QUARTO CAVALIERE DELL'APOCALISSE, DI PIETRO GRECO, GIORNALISTA SCIENTIFICO E SCRITTORE, DA ROCCA 7/8 APRILE

A CURA DI CARLO CASTELLINI

CHI E' PIETRO GRECO?
Lungo l'elenco dei suoi riconoscimenti pubblici e privati; per questo preferiamo parlare di lui in maniera più adeguata a parte, con una pagina a lui dedicata. (Carlo Castellini).
CHI SONO I QUATTRO CAVALIERI DELL'APOCALISSE?
Aggancio all'APOCALISSE DI GIOVANNI.
“Quando l'Agnello aprì il quarto sigillo. Udii la voce del quarto essere vivente che diceva:”Vieni. Ed ecco mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava MORTE e gli veniva dietro l'INFERNO......
Fu dato loro potere sopra la quarta parte della terra per sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra.
MA CHI E' IL QUARTO CAVALIERE?
Il quarto cavaliere è THANATOS, la morte col suo oscuro seguito. Non è di certo una novità, per l'uomo: sin dai tempi più remoti, anche il nostro progenitore dovette affrontarla. E' forse proprio allora che egli cominciò ad essere uomo, ossia quando si rese conto di cosa fosse la morte, di come essa tronca le nostre vite, simile al vento che spezza la fragile spiga o al fulmine che schianta la quercia.
PASCAL diceva:”L'uomo è grande perchè sa di dover morire”. Non ci siamo ancora abituati ad essa: è la morte che si è abituata a noi, dice RILKE. Oggi utilizzeremmo un'altra immagine, un altro terribile corteo: dei germi sconosciuti, forse, o quei virus che non vediamo ma che ci portano alla morte, cercando di entrarci dentro in ogni momento, attraverso tutti i pori e le apErture del nostro corpo, sempre in agguato per colpirci quando siamo senza difese.
La morte non aggiunge e non toglie nulla alla dignità del morente: è come un sipario che si alza per scoprire una ricchezza o un vuoto.
Il testo cita la PESTE, flagello che per secoli ha decimato l'umanità. Nel secolo XIII la Germania perse più della metà della popolazione in un solo anno. TACITO definisce la peste come l'acerrimo nemico dell'Impero.
Poi vengono anche citate le FIERE: questi animali feroci appaiono spesso in punti importanti dell'opera. Ma quando si parla del flagello della morte che si avventa sulla popolazione, come non pensare agli stessi uomini, più efferati delle bestie feroci?
Tremende atrocità sono state commesse su milioni di innocenti, massacrati dai vincitori che, in nome delle proprie idee, li hanno considerati come ostacoli sul loro cammino a causa delle loro opinioni divergenti. Pensiamo a quei brigantini carichi di donne e uomini dellaVANDEA francese, affogati nella LOIRA da quelle stesse persone che proclamavano l'eguaglianza e la libertà per tutti gli uomini. Non si potranno mai contare le vittime della barbarie e della bestialità di tutti i massacri perpetrati nel corso dei secoli, in nome dell'una o dell'altra ideologia. (MANUEL JIMENEZ BONHOMME, Cittadella Editrice, a cura di Carlo Castellini).
NEL CUORE DEL PROBLEMA: IL RITORNO DEL QUARTO CAVALIERE.
Certo non è e non sarà l'Apocalisse. Ma per qusalcuno la COVID-2019, la pandemia scoppiata lo scorso dicembre (o forse ancor prima) nella provincia cinese dello HUBEI, e giunta da noi, in Italia a febbraio (o forse prima) è il segno, l'ennesimo per la verità, che il Quarto cavaliere sta tornando, con il suo verdastrogdestriero dispensatore di ontagio, malattia e morte.
Eppure mezzo secolo fa, sembrava definitivamente scomparso dall'orizzonte dell'umanità, quel cavaliere che GIOVANNI nell'APOCALISSE associa alla pestilenza e al contagio. Non erano ancora iniziati gli anni '70 dello scorso secolo – era il 1969, per la precisione, quando il surgeon general WILLIAM H. STEWART, il responsabile scientifico della più grande strurttura sanitaria del mondo, il Department of Health degli Stati Uniti d'America, annunciava trionfante davanti al Congreso plaudente che l'uomo stava ormai per “chiudere il capitolo delle malattie infettive”.
E l'annuncio non era davverp privo di fondamenta. La VITA MEDIA era vistosamente aumentata in tutto il pianeta. I morti per malattie infettive erano diminuite drassticamente. Antiche patologie, come la TUBERCOLOSI, sembravano eradicate almeno in Occidente.
Altre come il VAIOLO, lo erano effettivamente e dappertutto. I medici disponevano di una gamma sempre più ampia ed efficace di ANTIBIOTICI, antivirali e vaccini. Di fronte a queste armi, BATTERI E VIRUS, gli agenti infattivi, sembravano in ritirata, se non addirittura in rotta.
Negli Stati Uniti i morti annuali per malattie infettive eano passati dai 797 ogni 100.000 abitanti del 1.900 ai 36 ogni 100.000 abitanti del 1980. La diminuzione sra stata dratica d rapida grazie, anche, agli ANTIBIOTICI: con i nuovifarmaci efficaci contro i batteri (ma non contro i virus) tra il 1938 e il 1952 le MORTI per nalattie infettive erano diminuite al ritmo velocissimo dell'8% annuo. Lo stesso era successoqualche anno dopo, in EUROPA.
Cosa vrebbe mai potuto impedire che il quartocavaliere fosse sconfitto in tutto il mondo?
La messa a punto di vaccini efficaci nella prevenzione di moltissime malattie virali ha alimentato, non senza fondamento, l'ottimismo. In realtà, ancor agli inizi degli anni '90 le tre principali causedi malattia al mondo erano tutte di origine infettiva: POLMONITE E SINDROMI RESPIRATORIE, DISSENTERIA, MALATTIE PERINATALI. Il fatto è che il QUARTO CAVALIERE, aveva sì abbandonato i Paesi del Primo Mondo, ma scarrozzava, e (scarrozza) ancora nel Terzo Mondo.
Tuttavia in prospettiva sembrava proprio che molto presto sarebbe stato costretto al ritiro anche dalle zone più povere del pianeta. Tutte le proiezioni dicevano che entro quest'anno, il 2020, le tre principali cause di morte al mondo sarebbero diventate le patologie cardiovascolari, le sindromi depressive, e gli incidenti stradali.
Oggi sappiamo che le principali cause di morte nel mondo sono, effettivamente le MALATTIE CARDIOVASCOLARI, seguite dal CANCRO e, al terzo posto, dalle MALATTIE INFETTIVE. Che non sono state sgominate. Anzi, uccidono ancora ogni anno oltre 7 MILIONI di persone: sono così responsabili di oltre il 12% delle morti.
IL PREMIO NOBEL DELLA MEDICINA.
Qualcosa non stava fUnzionando nella battaglia contro il QUARTO CAVALIERE DELL'APOCALISSE. E la comunità scientifica lo ha rilevato subito. Ecco cosa scriveva nel 1988 il Premio Nobel per la medicina JOSHUA LEDERBERG, guardando alle malattie infettive con l'occhio darwiniano del biologo evoluzionista:”Il progresso delle scienze mediche nel corso dell'ultimo secolo ha oscurato la continua vulnerabilità della specie umana alla infezione su larga scala.
Noi siamo incapaci di riconoscere che la nostra relazione con i MICROBI rappresenta un processo evolutivo ininterrotto, lontano dall'equilibrio, e non possiamo dare per scontati i prossimi esiti evolutivi, non sapendo se risulteranno ottimali secondo la nostra prospettiva o secondo la prospettiva dei nostri PARASSITI.
Abbiamo un ragionevole margine di controllo sugli intrusi di carattere BATTERICO; trascuriamo in modo grossolano i parassiti PROTOZOICI che colpiscono principalmente il Terzo Mondo; siamo in uno stato di pericolosa ignoranza circa la modalità con cui far fronte ai virus”. Parole profetiche, parole inutili.
Perchè SARS- CoV-2 ci ha trovato ancora del tutto impreparati?
Perché? Perché dopo la grande illusione questa drammatica disillusione? Perchè dopo aver salutato la sconditta del Quarto Cavaliere, ce lo ritroviamo di fronte più minaccioso che mai?
Per tre motivi, come da mezzosecolo ci spiegano gliscienziati.
1)Perchè gli agenti infettivi evolvono.
2)L'ambiente evolve.
  1. E perchè l'uomo stesso evolve nei suoi stili di vita molto più velocemente che nella sua biologia.
    E' questa triplice evoluzione, anzi è questa co-evoluzione , che ci ha precipitato in pochi anni nella quartafase di transizione del nostro antico rapporto con gli agenti infettivi.
Insomma, tra gli anni '60 e '70 del XX secolo anche la medicina sul campo “scopre” il concetto BIOLOGICO E CULTURALE di evoluzione. Ed è a questa SCOPERTA che dobbiamo guardare per cercare di capire le cause remote del RISCHIOASSOCIATO a quelle che l'Organizzazione mondiale di sanità (OMS) chiamava già venti anni fa le “emerging and re-emerging infectious diseases” le MALATTIE INFETTIVE emergenti e riemergenti.
Non abbiamo lo spazio per approfondire il discorso sulla “medicina darwiniana”. Diciamo solo, in modo rozzo, che quella tra agenti patogeni e uomo, è una continua “corsa della Regina Rossa”: tutti si muovono per rimanere al loro posto. Tutti evolvono per cercare di vincere o, almeno, di non perdere.
LA TRANSIZIONE TRA UOMO E VIRUS.
Questa corsa ha avuto inizio molto tempo fa e ha attraversato varie fasi. Le MALATTIE INFETTIVE del'uomo nascono con l'uomo stesso. Il mondo è pieno di MICROBI. E l'uomo, come ogni animale, e come ogni pianta, è un luogo comodo di riproduzione per VIRUS E BATTERI. Il nostro DNA porta i segni del reciproco adattamento tra organismi superiori e virus. Il nostro organismo pullula di BATTERI e anche di VIRUS che hanno imparato a vivere in simbiosi con noi. Tuttavia non c'è dubbio che un antico eq uilibrio coevolutivo si rompe quanto le australopitecine scendono dagli alberi e iniziano a camminare erette per foreste e savane.
Quei nostri progenitori incontrano, per sempio il batterio del tetano che annida nel terreno e le zanzare dal volo radente che sono portatrici dell'agente infettivo della malaria. Il genere HOMO che nasce 2,5 milioni di anni fa dalle australopitecine soffre per malattie sconosciute alle scimmie arboricole.
La PRIMA GRANDE TRANSIZIONE nel rapporto tra un nuovo venuto HOMO SAPIENS (apparso in Africa 200.000 anni fa) e i MICROBI, avvien però molto tempo dopo. Circa 10.000 anni fa, quando l'uomo inzia a coltivare la terra e a domesticare gli animali. Vivdre in villaggi e città crea problemi di igiene. Vivere in continguità con quella “centrale di mutazione” dei microbi che sono gli animali(uomo compreso), espone tutti (uomo compreso) a un'alta probabilità di contagio interspecifico.
VIRUS E BATTERI che vivono e si modificano negli altri animali, vengono a contatto con l'uomo. E' il caso di un VIRUS BOVINO, che nell'uomo provoca il VAIOLO. E' il caso del VIRUS dell'influenza, ospite dei maiali. E' il caso del batterio della tubercolosi. La contiguità tra specie diverse favorisce la mutazione dei microbi. E impedisce spesso, che venga raggiunto uno stabile equilibrio.
Se alcuni microbi “imparano” a conviverre “pacificamente” con l'uomo, altri cominciano un percorso co-evolutivo molto conflittuale. L'evoluzione delle specie segue strade diverse.
LA SECONDA GRANDE TRANSIZIONE.
La seconda grande tranzsizione si verifica 2.500 anni fa quando grandi città umane entrano in stretto contatto tra di loro. La peste che sconvolge Atene nel V secolo a.C. è nata probabilmente tra i roditori delle colline dell'HIMALAYA. E la peste che convolge Roma e la Cina nel secondo secolo d.C. Si è diffusa grazie ai reciproci scambi mercantili.
LA TERZA GRANDE TRANSIZIONE
infine, si verifica a partire dal 1492, quando Cristoforo Colombo, sbarca in America con i suoi uomini e le malattie portate dai suoi uomini. Privi di difese immunitarie gli INDIGENI vengono decimati da patologie sconosciute. Le Americhe perdono in pochi anni il 90% della loro popolazione.
LA QUARTA GRANDE TRANSIZION.
Ora viviamo nel pieno della QUARTA TRANSIZIONE.
Nuove fonti di microbi o fonti di “nuovi microbi” espongono l'uomo a pericoli enormi. E' quanto sta succedendo in questa nuova fase dell'antico rapporto, quella che si consuma nella nostra epoca. E che rende probabile la DIFFUSIONE PANDEMICA di microbi virulenti e contagiosi.
Una serie di cause ecologiche, ambientali e demografiche concorrono alla quarta transizione.
Negli ultimi trent'anni per esempio, gli epidemiologici hanno ampliato e modificato l'elenco di queste cause, che si combinano e si intrecciano tra loro. La popolazione umana è cresciuta. Ma soprattutto è cresciuta la MOBILITA'. Nell'era della GLOBALIZZAZIONE non ci sono più barriere naturali o politiche in grado di arrestare la diffusione dei microbi. Centinaia di milioni di TURISTI E PROFUGHI per necessità che si spostano per il pianeta contribuiscono a creare una rete fittissima di interconnessione tra ambienti diversi. E ormai, il tempo necessaario a spostarsi da un ambiente all'altro, è inferiore a quello di incubazione di un'eventuale infezione.
Cresce l'URBANIZZAZIONE. Centinaia di milioni di persone si sono spostate dalla CAMPAGNA ALLA CITTA'. Con stili di vita nuovi e, talvolta, molto pericolosi (si pensi per esempio, all'assunzione di droghe per via endovenosa o a costumi sessuali più liberi ma non ancora protetti).
Ma con stili di vita tradizionali (per esempio l'acquisto di carni di animali macellati al momento) trasferiti da villaggi isolati a metropoli con milioni di abitanti. E' la combinazione di una elevata DENSITA' DEMOGRAFICA, di un recente fenomeno di grande urbanizzazione e la PROMISCUITA' dei contadini con animali domestici e da allevamento che rende l'ASIA ORIENTALE una delle aree del mondo dove “nascono” più frequentemente nuove malattie.
Cresce, per estremo paradosso, il PERICOLO SANITARIO. Gli ospedali non sono solo luogo di cura, talvolta sono anche luoghi di contagio. E così le tecnologie mediche quando non vengono usate in modo opportuno (dai trapianti, alle trasfusioni, agli antibiotici, al più banale riutilizzo delle siringhe nei paesi poveri, ai climatizzatori nel caso della SARS).
Aumentano le pratiche pericolose associate alla liberalizzazione del commercio, alle coltivazioni intensive, alle irrigazioni massive. Lo scambio di merci, di piante, di animali, favorisce la facile rottura di equilibri ecologici attraverso l'introduzione di specie esotiche negli ecosistemi di tutto il mondo.
Aumenta la pressione sugli ecosistemi (deforestazione, riduzione della biodiversità, eutrofizzazione delle acque). Gli uomini vengono in contatto frequentemente con specie animali e quindi, con microbi con cui erano venuti significativamente in contatto in passato. E' questo il caso per es. del virus di EBOLA e del virus HIVdell'AIDS. Cambia il CLIMA a livello globale e regionale.
CONSAPEVOLEZZAE CAPACITA' DI INTERVENTO.
Tutte queste cause ed altre ancora, come sosteneva il medico australiano TONY MC MICHAEL già al tempo della SARS (2002), spiegano perchè il QUARTO CAVALIERE sta ritornando sui suoi passi. Tuttavia in questo elenco c'è anche l'assoluta novità che caratterizza la quarta delle tre precedenti fasi di transizione del rapporto tra uomo e agenti infaettivi. Questa volta l'uomo ne è consapevole.
Questa volta l'uomo ne ha una coiscienza enorme. Sappiamo che stiamo dando una brusca accelerazione alla nostra antica e ineliminabile coevoluzione coi microbi. E possiamo porvi rimedio. Come? Agendo su due grandi leve.
A) Aumentando il nostro grado di consapevolezza e le nostre capacità di intervento. Ovvero incrementando la ricerca scientifica.
B) E cercando di minimizzare l'impatto di tutte le cause di contagio che abbiamo appena citato. In altri termini, aumentando la nostra prudenza ecologica.
Purtroppo questa enorme coscienza non è riuscita a superare i limiti della comunità scientifica. Da almeno quarant'anni CASSANDRA avverte i concittadini dei pericoli che minacciano Troia. Ma da almeno quarant'anni, noi, ciyttadini della città minacciata, non le diamo ascolto. E puntualmente spalanchiamo le porte al cavallo costruito dall'astuto e invisibile Ulisse. (PIETRO GRECO, a cura di Carlo Castellini).



Venerdì 01 Maggio,2020 Ore: 18:21
 
 
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