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www.ildialogo.org Questa Settimana Santa, solo con il Vangelo,di José María Castillo

Questa Settimana Santa, solo con il Vangelo

di José María Castillo

Siamo alla vigilia della Settimana Santa più vuota di tutta la mia vita. Una Settimana Santa senza santi, senza confraternite, senza processioni, senza “uffici” e cerimonie nelle chiese, senza viaggi o vacanze, senza turisti o auto, senza libertà di uscire per le strade, senza salute e traboccanti di paura, minacciati da un economia che vacilla. E tutti a farsi la domanda se i politici potranno farci uscire dalla situazione penosa che ci può minacciare.
Cosa ci resta, oltre alle paure e ai pericoli che ci minacciano? Alle vittime del coronavirus e alle loro famiglie, uscire da questa situazione il prima possibile. Per molte altre persone trascorrere questi giorni il meglio possibile. E per quelli di noi che hanno convinzioni religiose - oltre a ciò che è stato detto - cosa ci resta? Ai credenti ed a tutte le persone di buona volontà ci resta il Vangelo. Questo spiega la ragion d’essere e l’elemento essenziale della Settimana Santa. Perché - lo dico con insistenza e fermezza - una Settimana Santa che non tiene conto del Vangelo della passione di Gesù, è come un banchetto presentato in piatti eleganti, con camerieri in livrea e musica da sogno, ma un banchetto in cui ai commensali non viene offerto nemmeno un cece crudo. O quel che è peggio: approfittare del ricordo della morte di Gesù per trascorrere una settimana di festa, di riposo e di divertimento.
Qualcosa di positivo avrà il coronavirus: costringere tutti noi a pensare seriamente e a fondo a ciò che di più negativo e oscuro ha questa vita.
Il tradimento di Giuda, la vigliaccheria di Pietro, la condanna alla morte peggiore per chi è stato giustiziato perché è passato per la vita facendo del bene, l’ambizione dei sommi sacerdoti, che hanno trasformato la casa di preghiera in un “covo di banditi”, l’agonia di Gesù, che aveva paura della morte e del fallimento, come accade a tutti noi mortali, la presenza di quelle buone donne che sono state vicine alla croce fino alla sepoltura di Gesù...E così tante cose a cui nemmeno pensiamo, perché abbiamo bisogno di qualche giorno di riposo e di svago.
  1. molte cose possiamo riflettere in questa strana Settimana Santa. Oserei suggerire, prima di tutto, al fatto di pensare che “Gesù ha accettato la funzione più bassa che una società possa assegnare: quella di un criminale giustiziato” (G. Theissen). Questo sta a significare che questo mondo si può salvare, non perché trionfiamo sui deboli e ci imponiamo su di loro, ma perché abbiamo volontà e resistenza, indipendentemente dai nostri fallimenti.
  2. è così che in questo mondo in cui ci sembra che Dio sia assente, diventa realtà ciò che Dietrich Bonhoeffer ha lasciato scritto poco prima di essere ucciso alla fine della seconda guerra mondiale: se si vuole parlare di Dio in modo «non religioso», allora si deve parlarne in modo tale che con ciò non venga occultato, ma, al contrario, venga portato alla luce l’esser senza Dio del mondo; e proprio così sul mondo cade una luce stupefacente. Il mondo adulto è senza Dio più del mondo non adulto, e proprio perciò forse più vicino a lui” (Lettera scritta ad Eberhard Bethge il 18 luglio 1944 nella prigione di Tegel in Germania).
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Articolo pubblicato il 29.03.2020 nel Blog dell’Autore in Religión Digital (www.religiondigital.com)
Traduzione a cura di Lorenzo TOMMASELLI



Mercoledì 01 Aprile,2020 Ore: 22:21
 
 
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