- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (194) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org "Re o Compagno?",di Mario Mariotti

"Re o Compagno?"

di Mario Mariotti

Me ne stavo tranquillo a fare tutte le cose che ci sono da fare in una situazione in cui la moglie è invalida, e uno deve fare l'infermiere, il cuoco e tutto il resto. La moglie stava ascoltando la Messa, ed era la festa di Cristo Re. Mi sono sfuggite alcune riflessioni che mi sembra giusto appuntare, perché, pur nella forma connotata di ironia, purtroppo nella sostanza possono servire. Partiamo dalla regalità: dopo l'exploit di Pipino-il breve sub specie di Vittorio Emanuele III, che, nel 43, scappò da Roma in pantofole con pentole, quadri, tappeti e vasellame dopo aver lasciato alla guazza quei disgraziati dei nostri soldati, che si ritrovarono come alleati i precedenti nemici, e viceversa, è meglio collocare la regalità in qualche convento di clausura spinta, e buttare la chiave!
Passiamo ai presidenti ed ai segretari politici delle repubbliche democratiche popolari e ne usciremo meglio. Venendo però alla sostanza, il sacerdote celebrava la Parola dicendo che Dio ha creato tutto ciò che esiste, che tutte le cose sussistono per mezzo di Lui, che il creato al completo è opera Sua. Vedendo le cose come le vedo io, quel ministro di Dio in perfetta buona fede, stava beatamente bestemmiando. E questo perché? Perché attribuire al Creatore tutto quanto significa caricarlo della responsabilità di aver messo a punto il bacillo della lebbra, quello della tubercolosi, i più svariati virus, le malattie genetiche e tutti gli altri meccanismi che torturano le creature prima di passare a miglior vita. Il sacerdote, se leggesse quanto ho scritto, si metterebbe ad ululare che sono io a bestemmiare, perché tutto il precedente negativo che ho elencato non è stato creato dal Creatore, ma ha avuto origine dal peccato dell’uomo. Si vede che Eva ed Adamo, con la gentile collaborazione della succursale del MIT che è sita all'Inferno, avevano condito il loro peccato con una salsa includente tutto quanto soprannominato. E' Specifico, infatti, della religione, attribuire solo il positivo al Creatore; colpevolizzare la creatura; proporre alla creatura la ricetta per la salvezza, per una salvezza imprecisata; e, se quest'ultima non arriva é per qualche motivo misterioso che noi capiremo quando saremo piovuti nel socialismo fraterno dell'al di là.
Dio ha creato tutto il bello ed il buono; l'uomo ha incancherato tutto; la Chiesa indica la terapia della purificazione per tornare degni di contemplare il trono dell'Altissimo quando noi riusciremo a vedere l'erba solo dalla parte delle radici: umiltà, ubbidienza, rassegnazione, preghiera perpetua, sesterzi a lei per alleggerire noi stessi dallo sterco del demonio e per permettere a lei di passarsela meglio in questa nostra valle di lacrime, che sarebbe messa un po’ meglio sé i latori della precedente favola mettessero le corde vocali in cassa-integrazione...
Povero Signore, imputato di essere alla radice di tutto, colpevole di monarchia aggravata e continuata, di aver creato un bipede che ha guastato tutta la tua opera dimostrando che essa, per quanto riguarda l'uomo, è un perfetto casino che di Tua immagine e somiglianza non ha proprio. niente, anzi, meno di niente! Ma non sarebbe meglio che noi cominciassimo a dire che, indipendentemente dall’origine del creato, esso oggi è un inferno di alienazione, di violenza, di dolore recato e subito; e che Dio,che è Solidarietà, Giustizia, Egualitarismo, Fraternità, condivisione, deve essere incarnato da noi per trasformare il casino, nella casa del Padre? Non faremmo prima a dire che il "credere" fa parte del casino; e che, per uscirne, dovremmo determinarci ad essere, noi stessi, le mani dell'amore di Dio per noi?
Cristo re è stretto parente dell'Altissimo; il laico compagno Gesù di Nazareth, piccolo paese di una secondaria provincia dell'Impero, è un'altra cosa. Lui l'aveva capito che Lui stesso e noi siamo coloro che devono "spezzare il pane", condividere il necessario alla vita con tutti i viventi del creato, i minimi inclusi.
Sono circa 2000 anni che ce lo vorrebbe ripetere, ma noi Lo facciamo Re, e pascoliamo per altri lidi… servendo umilmente mammona....



Domenica 09 Febbraio,2020 Ore: 12:11
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
La parola ci interpella

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info