La prova inequivocabile che non è Dio a creare l'uomo, ma quest'ultimo a creare Dio ce la fornisce S.R.Chiesa, cioè il cristianesimo concreto, reale, storico. Dio, infatti, se c'è, non può certo assomigliare a quello costruito storicamente da lui cristianesimo e da lei S.R.Chiesa. Gli sono andate bene, a quest'Ultimo, le Crociate contro i movimenti pauperisti; quelle contro gli infedeli; fino ad arrivare a quelle di ieri contro i comunisti. Ha sempre benedetto ricchi, potenti, re, impera= tori ed anche dittatori; ha digerito lo schiavismo, il colonialismo, l'imperialismo, il capitalismo, il mercato e la competizione, E' stato concepito come un superimperatore che si ammantava del titolo di Altissimo) ed esigeva dai suoi sudditi-servi umiltà, ubbidienza ai suoi ministri, rassegnazione. Era la Fotocopia ingrandita dei potenti di questa Terra, che lo hanno sempre usato per sacralizzare sé stessi, rincoglionire i popoli, torturare ed assassinare coloro che mettevano in dìscussione il loro potere coi relativi diritti acquisiti.

Una seconda prova che è stato l'uomo a costruire Dio, e non viceversa, è data dalla logica è data dalla logica del sacrificio. Non aveva ancora appoggiato bene il piede a terra scendendo dall'albero, e subito l'homo virtual-sapiens si costruiva un Dio che si lasciava ingannare dal sacrificio del capro-espiatorio, delegato ad essere sgozzato per riparare alle porcate di coloro che lo sacrificavano per tenersi buono Lui stesso; Dio che essi stessi concepivano in quel modo; che pensavano dì essere stati creati da Lui, e che facevano passare i sorci verdi a coloro che osavano non credere al Dio concepito da loro in quel modo. Veniva benedetta la logica della irresponsabilità personale; quella che uno paga per un altro col beneplacito del creditore, del destinatario del sacrificio; quella di un'Entità che provava gioia per la sofferenza e la morte di una delle sue creature. Mi sa che quell'homo avrebbe fatto meglio a risalire sull'albero e ad aspettare, prima di scendere, di prendere un po’ di sole, per maturare! Una terza prova per confermare le precedenti, é quella di un Dio che faceva all'uomo il grande dono della vita, però lo obbligava a non poter disporre di tale dono. Lo stesso Dio, avendo creato tutto quello che esiste, aveva creato l'uomo e al tempo stesso il bacillo della lebbra per farlo marcire; quello del tetano per fargli sperimentare una morte atroce; quello della tubercolosi per farlo morire affogato nel proprio sangue; quello della poliomielite per fargli passare una vita da ergastolano senza aver ammazzato nessuno. Mi fermo qui perché non reggo più l'assurdità e la blasfemia del concepire Dio nei precedenti termini, che sono poi quelli della religione, inclusa quella cattolica, che, dicendo che Dio ha creato tutto e che tutto è Sua volontà, a parere del sottoscritto, ateo eresiarca certificato, Nostro Signore deve ancora incontrarlo! Mi attacco all'ultimo punto per dare la mia lettura della realtà: Io, nel creato vedo un tale casino, incluse le religioni, che non me la sento di imputare a Dio il titolo di Creatore di tale casino.

La vita poi, che è il miracolo dei miracoli, non è affatto un dono; è un compito che ci viene assegnato da quello strano Dio che vive nella compassione, e che vuole che noi diamo vita a Lui riempiendo il mondo di solidarietà, giustizia, amore, condivisione. Non è quindi Dio a creare l'uomo, ma è compito dell'uomo creare e dare vita a Lui, amando e condividendo. La parola dice che il dio di Dio è l'uomo; il Dio dell'uomo deve essere la Vita, ogni vita, anche la più umile, nascosta, insignificante ma pur sempre miracolosa...