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www.ildialogo.org "Sacrificio o assassinio?",di Mario Mariotti

"Sacrificio o assassinio?"

di Mario Mariotti

Gli annunci del Signore che Dio ci è padre, e che Lui stesso era venuto non per essere servito, ma per servire, erano una novità dirompente in rapporto alla cultura religiosa della società in cui essi venivano dati. Gli scribi ed i farisei, (in altri termini la religione) capirono subito la novità rivoluzionaria di tali messaggi; ma capirono anche che essi li avrebbero messi fuori gioco, perché fra padre e Figlio, non c’è bisogno di mediazione, e perché l'accezione di Dio come Padre demoliva quella di Dio-Altissimo del quale essi stessi erano mediatori in rapporto al popolo. Gesù quindi bestemmiava, e andava messo a tacere. La Verità incarnata veniva considerata una bestemmia della Verità, e chi bestemmiava l'Altissimo era reo di morte, come colui che non rispettava il riposo del Sabato.(anche Mosè, andato in cielo, avrà faticato un bel po’ a spiegare il perché, in nome di Dio, veniva lapidata una Sua creatura).
A questo punto allora io mi domando: è plausibile che gli scribi ed i farisei avessero in mente di fare del Figlio di Giuseppe il falegname un Figlio di Dio da usare come capro espiatorio dei peccati passati, presenti e futuri di tutti? Questa ipotesi è del tutto improbabile: loro vedevano in Lui un laico casinista che li denunciava per non essere al servizio della Verità, ma di servirsi di Lei presso il popolo per ricavare prestigio, ricchezza e potere.
Ecco allora l'assassinio del bestemmiatore della Verità. L'idea del sacrificio, di uno che paga per tutti, di Uno che viene caricato dei peccati dì tutti, ed assassinato per ottenere il perdono dell'Altissimo però, faceva, costituiva parte integrante della logica religiosa della società di quel tempo. I testimoni della tragica esperienza di Nostro Signore inclusi gli estensori dei Vangeli e le loro prime comunità, non sfuggivano alla regola, ed ecco la logica religiosa del "sacrificio" applicata anche alla suddetta tragica esperienza. Questo, però, ne falsava purtroppo la sostanza: la novità del meccanismo dell'Incarnazione veniva oscurata, e con la gentile collaborazione di San Paolo, che immaginava l'Altissimo godere al soave odore del sacrificio del Figlio, l'assassinio diventava un suicidio, veniva transustanziato in "sacrificio", ed ecco Colui che era venuto per liberarci dalla religione. impacchettato e confezionato in una nuova religione, che però, nella sostanza, restava religione, e rimaneva cieca rispetto al Nuovo di Dio costituito dal Signore.
Il fenomeno in un certo senso è anche spiegabile: le lenti a contatto religiose facevano parte anche degli occhi degli estensori dei Vangeli, per cui le interferenze fra religione ed incarnazione sono numerose e bisogna mettere a punto un criterio per distinguere, negli stessi Vangeli, ciò che è Antico e ciò che è Nuovo testamento,
La difficoltà maggiore, però, è un'altra: il messaggio che noi siamo le mani laiche di un Dio laico, che ci genera nel Signore nel momento in cui noi amiamo e condividiamo implica una conversione profonda che ci fa vedere nuove tutte le cose, mette in discussione tutte le nostre certezze, ci carica di enormi responsabilità.
Meglio allora rimanere nella religione approfittare dell'Uno che ha già pagato e pagherà anche per i nostri futuri peccati delegare a Dio le nostre responsabilità di mani di Lui e sperare nella Sua protezione in questo casino-mondo ed anche nell'altro. Quindi niente assassinio, ma suicidio assistito di Uno che pagherà per noi.



Sabato 21 Dicembre,2019 Ore: 18:31
 
 
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