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www.ildialogo.org …un…“seguimi” che si ripete,di Claudio Coppini

…un…“seguimi” che si ripete

La testimonianza di un amico impegnato in Radio Voce della Speranza


di Claudio Coppini

In questi giorni ho provato più volte a mettermi nei panni di Matteo prima della sua chiamata o meglio più che nei panni mi sono concentrato sulla sua postura e sul suo stato prima e dopo l’effetto Gesù. E due sere fa ero con un amico a casa ho provato a replicare con lui quella scena incredibile e formidabile di 2000 anni fa. Prendendo io il posto di Matteo, la sua postura. dove poteva essere la sua mente e quale il suo stato d’animo. E Giovanni, l’amico che interpreta Gesù che passa, che viene. Io Matteo (ma anche Claudio) seduto statico, lui (Gesù) in movimento, ha chiara la direzione, dinamico. Gesù sta passando io sono inchiodato davanti al mio telefonino, lui mi nota, vede che anche io come Matteo non lo guardo, non siamo interessati a lui. Cosa fa allora Gesù con Matteo, prende completamente l’iniziativa , lo vede seduto al banco delle imposte e interviene in modo diretto: “seguimi” utilizza un verbo all’imperativo per trasformarlo Più diretto di così non poteva essere : nessun particolare, nessun aggettivo, nessuna descrizione, tutto ridotto a verbi, il minimo indispensabile. 4 verbi di movimento nei confronti di una persona seduta, ferma, alla quale è rivolto un invito al limite del comando. Matteo non è il popolo nelle tenebre e neppure paralizzato su un lettino dei versetti precedenti, è una persona, un individuo seduto al banco delle imposte. Eppure la situazione è analoga. La sua condizione è delineata, come un blocco, è la condizione di un peccatore legato ad una società corrotta e ha degli interessi molto forti . E’ quindi una persona inserita in un ingranaggio sociale ed economico corrotto e tirar fuori una persona da un ingranaggio simile è estremamente difficile.; ecco che ciò che ha compiuto Gesù ha del miracoloso. E’ bastata una parola con la scossa che ti elettrizza dal capo ai piedi. Ascoltare quella parola e la Parola con il cuore aperto, in profondità cambia la vita. Quella di Gesù è un a parola che alza, direi di più, che solleva il publicano seduto. Tra le pochissime cose che vengono dette ci sono queste due azioni: “era seduto e poi si alzò”. Matteo era una persona, adagiata, bloccata ferma nel suo interesse. L’incontro con Gesù o meglio con l’ascolto della parola pronunciata da Gesù lo fa alzare. Avviene una specie di resurrezion E’ come se Gesù gli aprisse le porte del suo inferno, della sua prigione esistenziale e lo libera ad una nuova vita. Si potrebbe quasi azzardare, che investito dalla forza dirompente della parola di Gesù , Matteo risuscitò, risorse, si alzò dall’incarceramento, dalla morte. Matteo smette di contare i soldi e riconosce che deve entrare dentro di sé, riconosce che quella luce e quella parola lo invadono e lo trasformano. Questo formidabile racconto è un racconto di creazione, avviene qualcosa di nuovo che prima non c’era. La vocazione è un evento di creazione, Dio crea una relazione nuova, fa nascere qualcosa che prima non c’era e la persona che accoglie la chiamata diventa nuova., diventa una nuova persona, un altro ed è chiamato per tutta la vita a rinnovarsi in questa novità. E’ stata per me un’occasione, davvero peculiare quella di mettermi allo specchio con la chiamata di Matteo e ringrazio Raffaele per aver pensato in questo suo format anche a me perché mi ha dato l’opportunità di leggere per la prima volta questa sincronicità tra l’ incontro di Matteo con Gesù e di chi vi parla. Era il 2004, settembre era agli inizi, frequentavo la chiesa da più di un anno e in quei giorni bazzicavo sempre più spesso la radio, anche se del tutto ignaro di quello che sarebbe successo di lì a poco. La radio allora si trovava al primo piano nell’edificio della scuola. Ricordo come fosse ora che c’era Roberto, indaffarato a sistemare il palinsesto dei programmi, io ero seduto in un angolino dello studio di registrazione e stavo leggendo alcune pagine del libro La via migliore di Ellen White, quando arriva in radio il pastore Davide Mozzato per effettuare delle registrazioni. Io non lo vedo sono concentrato sulle pagine del libro che stavo leggendo. Lui mi vede e con un invito simile a un comando mi dice “seguimi”prendi il microfono e vienimi dietro. Mi alzo di scatto come se avessi ricevuto una scarica di corrente ed esclamod’istinto, Chi io? E intanto mi volto per vedere se c’è un altro dietro di me. Non c’è nessuno. Sono proprio io ad esser chiamato. Mi sposto accanto a Davide posiziono il microfono e inizio a seguirlo nel modo più incredibile e naturale possibile. 10 giorni dopo, il 15 di settembre del 2004 nasceva il primo programma in diretta pensato e ideato da me, del quale sono anche conduttore insieme al pastore Mozzato e con Roberto in regia, L’Altro-Binario una rubrica che nella prima serie ha superato le 500 trasmissioni in diretta e tutt’oggi in un nuovo formato è ancora in programmazione. Io sono in radio da 15 anni, è la mia vocazione sbloccata da quella stessa parola creativa, da quella chiamata irrinunciabile che mi ha cambiato la vita, trasformato in un'altra persona, una nuova persona grata e gioiosa di essere al servizio del Signore del vangelo e del Prossimo attraverso questa formidabile missione che si chiama Radio Voce della Speranza



Domenica 08 Dicembre,2019 Ore: 13:04
 
 
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