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www.ildialogo.org Una sintesi preziosa,di Mario Mariotti

Una sintesi preziosa

di Mario Mariotti

Fino ad oggi io ero arrivato a pensare che la Bibbia, cioè l'unione dell'Ant. e Nuovo Test., fosse un negativo, un fattore di alienazione, e questo perché, nella catechesi, si insegna che il Nuovo è il completamento dell'Ant. Testamento. Io ero e sono convinto che non c'è completamento e continuità fra loro; e che il Secondo, il Vangelo, svolge la funzione di contraddizione del Primo. Questa contraddizione, però, sembra che la colgano in pochi; ed alla luce di questa realtà non sarà inutile approfondire il discorso. La Bibbia viene considerata collocata nella dimensione della religione, sia in rapporto all'Ant. che al N.Testamento: io penso che non sia così.
L'Antico è in un certo senso il paradigma della concezione di Dio da parte dell'uomo; è l'Altissimo che dà i Comandamenti a Mosé; è l'Alleato del popolo eletto e lo difende dai suoi nemici; è Colui che chiede adorazione, ringraziamento, preghiera, e si placa attraverso il sacrificio è Colui che porta il Suo popolo nella Terra promessa, che dovrebbe essere sia nell'al di qua che nell'al di là.
Il N.Testamento, l'evento-Gesù, è paradigma di tutto un altro modo di concepire Dio. Dio è padre, non c’è popolo eletto perché tutti sono eletti essendo Suoi figli; e quindi alleato con tutti, ad aiutare coloro che usano violenza non ci pensa affatto; non chiede sacrifici; l'unico Suo comandamento è quello che noi ci amiamo fra noi come Lui ci ama.
Dovendo essere il destinatario del nostro amore, non Lui, ma il nostro prossimo, confermato questo dal messaggio che Lui non è venuto per essere servito ma per servire, ecco che la fede non si misura sul "credere' ma sul nostro rapporto positivo o negativo con l'affamato e l'assetato. Quando poi il Signore dice che, chi ama condividendo, in quel momento, quando lo fa, è Suo Padre che sta incarnando Lui; quando dice che facendo questo, noi diventiamo Suoi genitori e fratelli, ecco che salta la dimensione religiosa, il paradigma religioso del modo di concepire Dio, e si entra nella dimensione laica del Dio-Verbo-Amare, che opera attraverso di noi, che ha bisogno di noi, Sue mani, per far arrivare a noi il Suo amore per noi.
Questa diversità, questa contrapposizione, questi due modi antitetici di concepire Dio però, sembra che non vengano colti quasi da nessuno; per cui, forse perché anche gli estensori dei Vangeli avevano ancora le lenti a contatto religiose, va a finire che sono quasi 2000 anni. che Ant. e Nuovo Test, vengono inquadrati entrambi nella logica religiosa, e non vengono colti nella loro verità profonda, che vuole rivelarci che il nostro modo di concepire Dio come Altissimo non corrisponde alla realtà; che la dimensione del "sacro" va superata; che Lui è padre, che noi siamo Sue mani per costruire il Regno, per trasformare questo nostro mondo, saturo di sofferenza e violenza praticate e subite, nella casa del Padre, dove tutti possano sperimentare il necessario e la gioia.
La funzione della Bibbia, quindi, non dovrebbe essere quella di sostenere la continuità, ma quella di far capire che l'uomo è portato a concepire Dio in termini religiosi, mentre Gesù viene a liberarci da tale concezione, che allude al "sacro", al "separato", rivelandoci che Dio è padre, che chi ha visto Lui ha visto il Padre, che il Padre è laico, che noi laici siamo, quando amiamo condividendo, mani di Lui.
Chi legge queste righe con le lenti a contatto religiose, può pensare che laicizzare il Signore, che laicizzare Dio sia un impoverirlo. La realtà è esattamente l’opposto: la laicità ne arricchisce la comprensione. Sono le religioni a dividere gli uomini, mentre la laicità fraterna e solidale
è la sola dimensione che può unificare il genere umano, e questo corrisponde al progetto-Uomo secondo Dio.
Ecco quindi la sintesi della Bibbia: dal Dio secondo l’uomo in cui credere, al Dio secondo Dio da incarnare.



Domenica 03 Novembre,2019 Ore: 18:29
 
 
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