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www.ildialogo.org IL DRAMMA DEL DOLORE UMANO NEL LIBRO DI GIOBBE DI LIDIA MAGGI E LA SAPIENZA BIBLICA, CITTADELLA EDITRICE, ASSISI,A CURA DI CARLO CASTELLINI

IL DRAMMA DEL DOLORE UMANO NEL LIBRO DI GIOBBE DI LIDIA MAGGI E LA SAPIENZA BIBLICA, CITTADELLA EDITRICE, ASSISI

A CURA DI CARLO CASTELLINI

CHI E' LIDIA MAGGI?
Lidia Maggi è ministro di culto in servizio in due differenti comunità della tradizione protestante : nella Chiesa battista di Varese e in quella metodista di Luino. Basterebbe questo dato biografico, per raccontare quella passione che spinge l'autrice a ricercare continui luoghi di confine dove poter vivere l'esperienza di fede. Si occupa, inoltre di formazione teologico-pastorale e di dialogo ecumenico. Scrive su giornali cattolici e protestanti, firma fedele della rivista ROCCA.
Tra le sue pubblicazioni ricordiamo:
Quando Dio si diverte, la Bibbia sotto le lenti dell'ironia, Pozzo di Giacobbe, 2009; Le donne di Dio, Claudiana, 2009; L'evangelo delle donne, Claudiana, 2010; Elogio dell'amore imperfetto, Cittadella, 2010; Dire, fare, baciare.......Il Lettore e la Bibbia (con Angelo Reginato), Claudiana, 2012.
GIOBBE E LA SAPIENZA BIBLICA.
Il libro di Giobbe si presenta come un'opera compiuta: con un prologo, un corpo e un epilogo. Opera compiuta, ma non autonoma. Il nostro testo infatti, appartiene alla grande “biblioteca” sacra, la Bibbia. Un libro composto come dice lo stesso nome, da tanti libri, differenti per lunghezza, genere letterario, autore ed epoca di composizione.Tali testi non sono raccolti nella Bibbia alla stregua di materiale antologico proveniente da diversi ambiti, accostato tematicamente e offerto alla libera fruizione del lettore.
La Bibbia stessa, ha una sua unità: anch'essa con un prologo, un corpo, un epilogo. E così diversi autori biblici, più che limitarsi ad esporre, come in un monologo, il proprio punto di vista su Dio, sul mondo e sulla creatura umana, si ritrovano a dialogare tra loro.
Gli autori dei testi sapienziali scommettono sul fatto che Dio non si sia limitato a creare il mondo ma che continui a sostenerlo e a prendersene cura. Il libro di Giobbe, pur collocandosi all'interno degli scritti sapienziali, questiona questa convinzione, sottoponendola alla verifica più dura, quella del male.
All'ordine del mondo, infatti, sembra sottrarsi il potere distruttivo del male. Come parlare di un Dio creatore, giusto e amorevole, facendo seriamente i conti con l'esperienza del negativo? E' questa una delle domande che percorrono l'intero dramma di Giobbe.
C'è un male che dipende dalla nostra volontà, un male che possiamo prevenire o che possiamo anche scegliere (“Io metto oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male”: Dt 30, 15); ma cosa dire di quel male misterioso che ci attanaglia e ci schiaccia? La sapienza biblica che prova a dare senso al mondo ricercando un ordine, non è tuttavia così ingenua da non sentire e non farsi carico dello scandalo di un disordine inspiegabile.
Gli autori sapienziali, in dialogo nella Bibbia, mettono in tensione sguardi diversi senza pretendere di arrivare a sintesi armoniche. Eterna tensione, è quella che si crea non solo tra i libri sapienziali, ma anche con gli altri testi differenti per genere letterario.
La Bibbia è un capolavoro letterario e spirituale, anche per questo: perchè è capace di tenere aperto il dibattito e di rilanciare le domande senza ricercare facili soluzioni sintetiche. Chi entra nella Bibbia, più che un libro, scopre un mondo capace di trasformare il proprio. Giobbe è figlio della Bibbia, rappresentante legittimo; anzi, sotto molti aspetti, si presenta come una piccola bibbia nella Bibbia, un racconto speculare, un frammento capace di dire il tutto.
Non solo nella struttura letteraria (prologo, corpo, epilogo) ma anche nella forza dialogica dei diversi punti di vista rappresentati, di volta in volta, dagli amici, da Giobbe e dallo stesso Dio che diventa personaggio letterario.
La domanda che muove l'intera opera è il MISTERO DEL MALE, che mina la nostra fiducia nella vita e ci disorienta. Quando siamo colpiti dal male, sentiamo che cambiano le geografie attorno e dentro di noi; abbiamo bisogno di ritrovare un ordine perduto, probabilmente in modo definitivo.
Di fronte al male, il nostro RAPPORTO CON DIO rischia di andare in frantumi o, almeno, di incrinarsi. Alcuni tra noi, colpiti da un dolore inspiegabile, perdono fiducia in Dio e nella vita. Con il male muore la fede stessa. C'è un ATEISMO SERIO, tutt'altro che superficiale, che proprio a partire da questo scarto, tra il desiderio di felicità e l'esperienza del negativo, arriva, con non poca sofferenza, a riconoscere che NON C'E' DIO.
Altri tra noi, ricercano nel disordine un ordine più grande, (l'evoluzione della natura verso il bene; il male come incidente di percorso....). Altri ancora, si ostinano a credere, non ostante il male, anche se il dolore modifica la propria percezione di Dio.
Queste differenti posizioni, assunte dagli esseri umani, di fronte al male sono tutte frutto di un cammino spirituale e intellettuale, che alla tentazione della rassegnazione risponde con il coraggio del far fronte alla situazione drammatica, scegliendo di stare e di lottare, di porre le domande scomode, di scandalizzare e di gridare. Il libro di Giobbe non suggerisce una risposta sopra le altre, e non risolve l'enigma riducendolo ad indovinello. Piuttosto ha la pretesa di decostruire le troppo facili precomprensioni con cui affrontiamo la tempesta.
Il rischio più grande, di fronte al male, non è quello di perdere la fede, ma di censurare le domande, bestemmiando in tal modo Dio, perchè lo trattiamo alla stregua di un burattinaio. Di questo è convinto l'autore del LIBRO DI GIOBBE, come, del resto, tutti gli autori biblici.
Ci sono domande che non sappiamo porci, oppure questioni che non vogliamo affrontare, e, forse, anche perchè pensiamo non sia lecito per un credente. La Bibbia, tuttavia, ancora PRIMA DI FREUD, sa che ciò che viene censurato o rimosso rimane e, come mina latente, prima o poi è destinato ad esplodere.
Il libro di Giobbe non solo dà voce alle DOMANDE SCOMODE che abitano dentro di noi, ma anche quelle che coscientemente o involontariamente RIMOVIAMO. Ci aiuta a ritrovare le domande, a guardare in faccia le nostre PAURE.
E per fare ciò ha una sua strategia: prova a mettere in scena i nostri peggiori incubi su Dio, l'AMICIZIA, LA VITA, IL MALE.
IN SCENA nel vero senso della parola: hai il sospetto che Dio, quando sperimenti il male, non solo ti abbia abbandonato, ma che addirittura si accanisca contro di te? Non sentirti in colpa, pensando di essere persona di poca fede, vieni e guarda!
IL LIBRO DI GIOBBE, strutturato come una RAPPRESENTAZIONE TEATRALE, dona un palcoscenico ai suoi peggiori incubi, offre loro un copione, una trama narrativa e delle battute. Tu non ne sei immediatamente consapevole: sei invitato ad assistere ad uno spettacolo affascinante. Puoi scegliere il grado di coinvolgimento. Sarà la rappresentazione a cui assisterai, a catturarti nel DRAMMA, superando le inevitabili difese. E nel corso dello SPETTACOLO scoprirai di volta in volta, dove sei, a che punto sei giunto nel tuo VIAGGIO INTERIORE.
Sospetti che Dio giochi a dadi con la tua vita? Che sia indifferente alle tue ferite? Alle tue angosce? Sospetti che al di là di ciò che insegna la sapienza biblica, non ci sia un ordine nel mondo e che i MALVAGI trionfino sui GIUSTI?
I tuoi sospetti diventano COPIONE LETTERARIO per dare vita ad un DRAMMA in cui il PROTAGONISTA (è un uomo che viene da lontano /UZ, in ebraico), distante da te, eppure a te vicino al punto da sentire, a tratti, che quell'uomo sei tu, che il DOLORE a cui GIOBBE dona dignità letteraria e poetica, è il tuo dolore.
Liberato dalla rimozione, dalle tue stesse CENSURE, ora potrai far sentire la tua voce e trovare udienza davanti al Signore dell'Universo, al Dio del creato. (LIDIA MAGGI, a cura di Carlo Castellini).



Martedì 26 Febbraio,2019 Ore: 15:15
 
 
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