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www.ildialogo.org "La soluzione è su Marte?",di Mario Mariotti

"La soluzione è su Marte?"

di Mario Mariotti

Poco tempo fa, alla TV, c'era l'astronauta italiana che parlava della sua missione in orbita e raccontava anche delle proprie emozioni all'interno dell'esperienza che le faceva vedere il pianeta Terra da 400 Km di altezza. Io, che sono ancora indignato per il primo viaggio dell'uomo sulla luna, ho rinnovata ed amplificata la mia indignazione di quel tempo. Allora, credo che fosse il 69, mentre noi comuni mortali col movimento di Mani Tese eravamo riusciti a raccogliere un paio di milioni di lire per finanziare un ambulatorio in Pakistan, gli USA erano riusciti, spendendo 20.000 miliardi, a vincere la gara spaziale con l'URSS, e l’umanità “aveva fatto un grande passo avanti verso il futuro appoggiando il piede umano sul nostro satellite "naturale”. Quello che le agenzie spaziali dei vari Paesi stanno spendendo, e spenderanno nei prossimi anni per andare su Marte non lo riesce a quantificare neanche Nostro Signore Gesù Cristo, che, essendosi incarnato fra noi, è Uno che si accontenta di guardare la volta celeste, senza che l'uomo vada a rompere le scatole anche là! Dato che per i più l’esplorazione spaziale rappresenta un grande progresso per l'umanità, per me, invece, rappresenta un micidiale regresso; perché, se a progredire è la scienza, al tempo stesso è l'umanità a regredire in un'alienazione di dimensione più che spaziale. Certo che gli astronauti mentre guardano da lassù, non pensano alle migliaia di bambini che muoiono ogni giorno per mancanza di uno spicciolo; forse riescono a vedere le zone del Sael che si stanno desertificando, per cui quelle popolazioni, per sopravvivere, sono costrette ad andare verso nord, cioè verso l'Europa; quell'Europa che le ha depredate finché c'era qualcosa da prendere, e poi adesso, finanzia i loro governi e vende loro le armi obsolete perché tengano basse le loro pretese, che, in questo caso consistono nel rispetto del diritto umano alla vita. Da lassù, la sofferenza, la miseria estrema, la mancanza di acqua potabile, la mancanza di lavoro, la fatica a sopravvivere per coloro che sono fuori mercato, non si vede.
E così, per ampliare senza limiti i confini della conoscenza scientifica, vengono ristretti in spazi sempre più esigui i confini della compassione, della fraternità, della solidarietà, dell'umanità stessa. C'è anche da dire che la ricerca spaziale non è la porcata più alienata e micidiale posta in essere dall'uomo che si spaccia fatto ad immagine di Dio: le somme astronomiche destiate agli armamenti sono una bestemmia talmente blasfema da rendere abusivo il titolo di' "sapiens" che l'uomo si attribuisce nei testi che parlano della sua evoluzione. Abbiamo messo a punto un tale concetto di libertà che ha seppellito l'etica; tiene a galla la religione perché allena il prossimo a non tenere conto della logica e della razionalità; permette la spettacolarizzazione di tutto, e quindi anche del negativo, soprattutto della violenza; permette perciò che nelle menti delle nuove generazioni venga buttato ogni sorta di letame, e dopo ci aspettiamo dei frutti profumati, e facciamo i giudici scandalizzati del negativo provocato da noi stessi.
Noi chiediamo l'elemosina per la ricerca medica, e spendiamo cifre enormi per poter rispondere alla domanda se su Marte c'è dell'acqua; facciamo espiare ai poveri la colpa di essere nati, usiamo l'intelligenza per costruire i robot e l'intelligenza artificiale, e non ci rendiamo conto che il nostro tipo di cultura bestemmia non solo l'umanità, rimane anche l'intelligenza stessa, perché, quella artificiale, avrà la stessa natura alienata della nostra.
Il nostro destino si gioca fra il cancro, l'infarto, l'Alzaimere l'incidente stradale; e noi siamo talmente lucidi da mettere queste realtà fra parentesi per dedicarci alla ricerca della ricchezza, del potere, del successo, del piacere, e di aggrapparci alle favole della religione quando le precedenti quattro realtà bussano alla nostra porta!
La famiglia umana oggi, purtroppo, non si riconosce come famiglia, e quindi non e più umana: l'astronauta guarda la Terra dal cielo e si emoziona; le armi sono il frutto di una omissione di solidarietà che è più micidiale delle armi stesse; i piccini della Favela e quelli di oncologia pediatrica, non si rendono ancora conto dell'inferno nel quale sono piovuti!
E dire che l'unica cosa che dà senso alla nostra esistenza nel mondo è quella di saziare i primi e far guarire i secondi! E noi, quando lo capiremo? La soluzione la troveremo su Marte?



Sabato 23 Febbraio,2019 Ore: 22:35
 
 
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