- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (233) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org "Maledetto due volte!",di Mario Mariotti

"Maledetto due volte!"

di Mario Mariotti

In altra occasione me la sono presa col verbo "credere" al participio presente, rammentando al prossimo una buona parte delle "benemerenze" acqui site nei secoli dl popolo di coloro che pensavano di vivere quel participio presente al plurale, cioè dai credenti, vedi Crociate e via di seguito. Oggi mi viene di riflettere che tale verbo è maledetto anche all'infinito. Le religioni si fondano tutte sul credere, mentre si differenziano su quello in cui credono di credere. In tale logica. il Dio partorito da coloro che pensano di credere a quel Dio che hanno partorito loro stessi ha la caratteristica di esigere che i credenti in Lui credano in Lui e solo a Lui. Egli viene concepito come fosse geloso sé qualcuno sceglie un Dio diverso da Lui; e l'affronto più grande che gli si può fare è quello di non credere in Lui. Gli atei vengono visti come il negativo dei negativi, peggiori dello stesso Satana il Divisore. Gli agnostici se la passano un po’ meglio, perché vengono visti aperti alla possibilità di approdare al popolo dei probiviri credenti. Rimanendo poi nella dimensione del “credere” lo stesso Gesù viene visto come Colui che ha portato non una nuova religione, bensì la vera ed unica religione in cui credere.
Chi crede in Lui sarà salvato, e resuscitato nell'ultimo giorno; chi non crede ha già il posto prenotato nella Geenna, dove sarà stridore di denti! Questa è stata la fine che è stata fatta fare al laico Gesù, che si era e si è incarnato proprio per liberarci dalla religione, e quindi dalla dimensione del "credere". Tale dimensione potrebbe apparire giusta, o per lo meno innoqua, ma non è così. Il bipede umano utilizza quel verbo per entrare nel popolo dei già potenzialmente salvati dagli infiniti meriti dell'Agnello che toglie i peccati del mondo, ed ha già, pagato per tutti. All'interno di quel popolo, che si autodefinisce appartenente a Dio, alleato con Lui e quindi eletto, lo stesso bipede trova fisiologico che ci sia stato Qualcuno che abbia già pagato per le porcate già compiute da lui stesso e per quelle che compirà in futuro; utilizza il potere salvifico dei sacramenti per rimettersi in pace con Dio; e poi continua la sua vita nella logica di questo mondo; segue le regole di mammona sapendo che esiste un capitale inestinguibile di Grazia di Dio al quale attingere soprattutto all'avvicinarsi dell'unico soggetto equalizzatore di questo e di ogni tempo; cioè compagna Morte.
Questo meccanismo, questa logica, ha avuto ed ha il potere di aver lasciato e di lasciare il nostro concreto mondo così com'è, saturo di ingiustizia, di violenza, di crudeltà inaudite, per cui il Signore, prostituito da Modello in Salvatore, deve assistere a tutto il negativo sopraddetto e deve continuare ad aspettare che ci siano coloro che si convertano dal "credere" al "fare", Pare che si determini in l'amare" e di conseguenza in "condividere". Eppure il Suo messaggio era stato chiaro: non sarete giudicati sul credere, ma sul vostro concreto rapporto con l'affamato e l'assetato.
Non dovete fare come il sacerdote ed il levita che pensavano a purificare sé stessi; ma come il buon ateo samaritano, che si lascia prendere dalla compassione ed aiuta la vittima dei briganti, (mai numerosi come oggi che "competizione" ha soffocato la "compassione").
Dovete prendere coscienza che, se amate e condividete, se e quando lo fate, in quel momento siete miei genitori e fratelli, e quindi cellule del padre e mi sta generando, e miei fratelli operai nel cantiere del Regno, che sarà questo nostro mondo quando lo avremo epurato dall'ingiustizia, dalla violenza, dalla crudeltà.
Il messaggio, questo messaggio, chiaro e chiarissimo, continua però a non trovare chi lo ascolti; la gente pensa di cavarsela col "credere"; la religione la mette tranquilla perché lei stessa vive nel e del "credere" lei ci fa credere che il credere" salvi ed il non credere offenda Dio; mammona va tranquillo perché sa di essere lui il vero oggetto del credere e, purtroppo, il nostro mondo continua ad essere il casino che è, piena di credenti e vuoto di chi abbia compassione, sia solidale, ami e condivida...



Sabato 26 Gennaio,2019 Ore: 09:35
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
La parola ci interpella

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info