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www.ildialogo.org "Il fare aspettando il capire",di Mario Mariotti

"Il fare aspettando il capire"

di Mario Mariotti

Con più passa il tempo, e più mi convinco che il "sacro" è stato inventato per nascondere la Verità. L'evento Incarnazione include il messaggio profondo che il divino si umanizza e l'umano si divinizza, per cui la dimensione diventa una, quella laica; ed essa, quando si determina secondo il Verbo, realizza la materializzazione del divino. Purtroppo questa dimensione laica viene rifiutata e transustanziata nella dimensione religiosa del sacro, per cui abbiamo l'Annunciazione a Maria da parte dell'Angelo, abbiamo la nascita del Salvatore, abbiamo la crocifissione come espressione di un disegno divino di salvezza; abbiamo la Resurrezione, che includerebbe una potenzialità di salvezza per tutto il genere umano incluso nel recinto dei battezzati. Tutto questo, sul quale si nutrono secoli
e secoli di religione, perde il suo senso quando la Parola, cioè il Signore, ci dice che chi ama e condivide, che ognuno di noi quando lo fa, sta generando Lui e quindi sta incarnando Dio.
Ecco allora che tutta la sacralizzazione perde il suo significato ecco l'Annunciazione che lo perde perché l'Angelo, che dovrebbe rappresentare il pensiero di Dio, di fatto rispecchia la concezione del popolo di Israele che si sentiva un eletto ed aspettava un lieder politico-religioso che ne facesse il popolo dei popoli. Ecco il Natale che deve essere visto come evento unicamente umano della nascita di uno che si porrà come Paradigma; in quanto ogni nascita include la potenzialità di incarnazione dello Spirito-Dio.
Ecco la crocifissione di Colui che ci ha detto che tutti noi laici possiamo generano amando e condividendo; assassinio da parte di coloro che fondano sul sacro il loro potere e la loro ricchezza.
Ecco la Resurrezione non come miracolo, ma come compito laico di ogni uomo di far rivivere nella concretezza storica l'amare ed il condividere. Questo radicale cambiamento di prospettiva, questa radicale lettura laica dell'Incarnazione, alla quale mi ha condotto la ricerca sul perché del dolore innocente ed il mio caricarmi della sofferenza degli ultimi mi accorgo sempre di più che distante anni-luce dalla sua generalizzazione, la quale implicherebbe la presa di coscienza, da parte del genere umano, che la dimensione della realtà è una sola, quella laica; e che essa realtà dovrebbe essere trasformata da ognuno di noi secondo solidarietà, giustizia, fraternità, condivisione, amore.
Oggi invece, succede che anche i filosofi si mettono a faro i teologi; anche i laici rimangono incantati dal sacro e dal magico immaginiamoci tutti coloro che vengono continuamente nutriti da una cultura che si serve anche della religione per rincoglionire il prossimo e permette all'ordine costituito, inferno di ingiustizia, di violenza e di contaminazione, di continuare a sussistere e prosperare!
Con più passa il tempo, e più mi sembra di rimanere solo. La mia lettura laica però non va in crisi mi viene da un vissuto a contatto con delle realtà che devono essere prese come testate d'angolo per arrivare ad attingere alla Verità e trovare in essa il significato dell'esperienza umana togliere sofferenza e portare il necessario e la gioia.
In questo, sicuramente, non sono solo, ma se anche lo fossi, non dovrei demordere. Dio è laico, esiste in chi ama e condivide, a volte prende il nome di Giustizia, di Solidarietà, di Condivisione, ma c'è, ed è quello che permette la Vita. Un giorno, forse, arriverà anche il capire però la sostanza è nel "fare", ed il fare e amare e condividere, e il popolo invisibile che fa questo, esiste, persiste ed opera...



Sabato 12 Gennaio,2019 Ore: 19:59
 
 
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