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www.ildialogo.org "Non dobbiamo avere paura".,di Mario Mariotti

"Non dobbiamo avere paura".

di Mario Mariotti

Dio non è soggetto, ma è Verbo, è Spirito, è Condividere. Il complemento oggetto del Verbo-Condividere è il necessario alla vita. Il soggetto di cui il Verbo ha bisogno per materializzarsi nella concretezza storica, esistere ed operare, siamo noi se e quando condividiamo.
Dio quindi non è Amore, ma è Amare, e l'Amare si sostanzia strutturalmente nel Condividere; e il soggetto che deve condividere siamo noi; e l'oggetto è il necessario alla vita. Non è quindi Dio a dare esistenza all'uomo, ma l'uomo a Dio; e questo rovesciamento radicale dalla visione religiosa dì Dio che crea l'uomo, all'uomo che crea Dio, e Lo crea nel senso di dargli corpo nella propria esperienza esistenziale è una visione talmente nuova che fa paura anche a chi, nella propria ricerca della Verità è arrivato ad essa. Eppure, se ci pensiamo bene, sono le caratteristiche che l'uomo ha storicamente attribuito a Dio a costituire la prova che Lui l'abbiamo creato noi, e che Lui non è così.
Noi concependolo come l'Altissimo,l'abbiamo concepito come un potente di questo mondo, che vuol essere adorato, ringraziato, placato e pregato.
Nei primi tempi siamo arrivati a sacrificargli anche dei bambini; e poi siamo passati agli animali; e alla fine Lo abbiamo concepito come un Padre che si placa al soave odore del sacrificio di Suo Figlio, assassinato da noi per diventare strumento della nostra salvezza; salvezza non si sa bene da chi e da cosa, dato che la sofferenza e la morte sono per tutti. Abbiamo risolto il nostro rapporto con Lui nella dimensione del “credere” ed abbiamo approfittato di essa per fare ogni sorta di porcate a danno dei non credenti, degli eretici, degli infedeli. Crociate, guerre di religione, sostegno ai ricchi ed ai potenti di ogni tempo ed alle loro porcate, compresa perfino la tratta dei negri, il colonialismo, l'imperialismo, la violenza sui poveri di ogni tempo.
Non vado più oltre perché ne ho dette abbastanza per far capire che sono state le creature a creare il Creatore; a pensare di essere state create da Lui; ad averlo creato nelle forme allucinanti menzionate più sopra
La riflessione, oggi, vuole focalizzarsi sulla dirompente novità della tesi che sia l'uomo a dover fare esistere Dio ed anche sul messaggio che tale novità non ci deve spaventare. Il passare dal pensare di essere noi nelle mani di Dio, al pensare di essere, noi stessi, le mani, il corpo, le cellule, i tralci di Lui ci trasporta dall’alienazione religiosa, nella quale è Lui che fa tutto, alla logica dell'Incarnazione, secondo la quale Lui ha bisogno di noi per far arrivare a noi il Suo amore per noi.
A questo punto uno potrebbe sentirsi soffocato dall'enorme responsabilità che comporta il nostro compito di far esistere, di dare esistenza a Dio; ma io credo che la paura vada superata, e spiego anche il perché.
Se le mie intuizioni si avvicinano alla Verità, il meccanismo dell'incarnazione è strutturale alla realtà: sia che noi ce ne rendiamo conto, e molto più facilmente senza che noi ce ne rendiamo conto, dove gli uomini praticano giustizia, o meglio azioni giuste, fraterne, solidali; dove viene materializzato amore e condivisione, lì c'è Dio che esiste ed opera per costruire il Regno, questo nostro terribile mondo epurato dalla sofferenza imposta e subita, ed arricchito di giustizia, di egualitarismo, della pace che è il frutto della loro unione.
Per questo ho scritto che la paura va superata: sapendolo o senza saperlo, noi siamo già, se e quando amiamo e condividiamo, Dio che genera il Figlio; siamo i corpi dello Spirito-Dio o dei Valori; siamo la Solidarietà che compie azioni solidali; siamo la Giustizia che fa scelte giuste; siamo il Bene che fa il bene.
Noi siamo sue e loro mani per portare il necessario e la gioia ad ogni vivente.



Sabato 05 Gennaio,2019 Ore: 22:52
 
 
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