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www.ildialogo.org "Un compito per tutti".,di Mario Mariotti

"Un compito per tutti".

di Mario Mariotti

Se a qualche ignaro lettore, che non ha mai letto niente di me capita di incontrarsi con le mie riflessioni, è molto probabile che gli venga di pensare che io stia dando i numeri, numeri da emergenza psichiatrica. Gesù laico e compagno; Dio non Altissimo ma Padre, e Padre non onnipotente; noi "corpus Domini", mani di Dio; Dio Verbo e non Soggetto; Gesù paradigma e non salvatore; presenza di Dio non nel pane, ma nello "spezzare il pane"; paradiso terrestre alla fine, chiamato Regno dal Signore; la ricchezza come condizione maligna; la religione come un negativo da cui liberarci; Comunismo come parto strutturale del cristianesimo incarnato; Capitalismo, mercato e competizione come peccati contro lo Spirito. Questi, o una parte di questi enunciati, a chi non ha seguito la sequenza della mia rinascita anche se vecchio, la sequenza della mia evoluzione, possono sembrare delle bestemmie, ma non è così.
Questa mia lettura della realtà si è venuta formando attraverso un percorso che è stato originato ed è stato accompagnato anche da due eventi semplicissimi ed accessibili a tutti: ho creduto al Signore quando ha detto che Dio ci è padre; ed inoltre ho sottoposto la Parola alla logica, al principio 1ogico di identità. Quando Gesù dice che chi ama e condivide è Suo padre e fratello, Sua madre e sorella, questo significa che chi ama e condivide, se e quando lo fa, è atomo dì Dio che si incarna nel Figlio a servizio della Vita; significa che la realtà ha un'unica dimensione: quella laica; che l'unica cosa sacra è la Vita; che l'al di là va incarnato nell'al di qua; che Dio non è l'Altissimo ma il Padre buono che ama incondizionatamente le sue creature; che noi siamo Suoi figli e non sudditi e servi. Il risultato, teologico di tale visione mi ha portato a conseguenze sorprendenti: ci sono coloro che credono in Dio; coloro che hanno dei dubbi; coloro che pensano che Lui non esista; io sono arrivato a pensare che a far esistere Dio dobbiamo essere noi!
Dio da Soggetto si è rivelato Verbo, Spirito: a coniugare il Verbo, ad incarnare lo Spirito, dobbiamo essere noi, che siamo, se amiamo e condividiamo, mani di Lui. Questa secondo me, è una posizione fortissima, perché mette in crisi tutti quanti. Dio esiste dove e quando Lo facciamo esistere; non esiste dove e quando pratichiamo l'accumulo e la strumentalizzazione del prossimo questo riguarda credenti ed agnostici; l'esistenza di Lui dipende da noi: questo riguarda tutti, anche gli atei, che, potenzialmente anche se inconsapevolmente, se amano e condividono, possono farlo esistere, diventando Sue mani senza saperlo. Ecco il superamento delle religioni; ecco la laicità quale unica dimensione capace di unificare il genere umano; ecco l'uomo caricato della responsabilità di far esistere Dio.
Nella mia ricerca della Verità io sono arrivato qui: la compassione per la sofferenza e la miseria universali mi hanno spinto a non imputare a Dio la colpa della creazione, a pensare che Dio non esista perché non potrebbe sopportare il dolore innocente; il mio impegno a togliere sofferenza e a portare il necessario e la gioia mi hanno fatto trovare, in questo progetto, il senso della vita, il senso dell'esistenza umana: noi dobbiamo far esistere Dio, il che significa che dobbiamo riempire il mondo di giustizia, solidarietà, fraternità, amore e condivisione, ed includere come destinatari anche i minimi, le piccole vite.



Venerdì 28 Dicembre,2018 Ore: 23:03
 
 
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