- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (211) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org "Occhi, voce, mani di Dio",,di Mario Mariotti

"Occhi, voce, mani di Dio",

di Mario Mariotti

Quando nel percorso della mia ricerca ero arrivato a capire che noi siamo le mani dell'amore di Dio per noi, avevo definito questa mia intuizione-convinzione con. l'enunciato: "Le mani di Dio" riferito a noi stessi. Il mio pensiero dava per scontato che noi fossimo le mani, gli strumenti dei quali Dio si serviva per far arrivare a noi il Suo amore per noi; e quindi davo per scontata l'accezione di Dio come Padre che ci ama, e non come Altissimo di cui noi siamo sudditi e servi. In seguito ho ritenuto necessaria la formalizzazione: "mani dell'amore di Dio" perché la prima definizione, senza specificare "dell'amore", poteva generare degli equivoci che si dimostrarono e si dimostrano blasfemi. Anche la Chiesa, anche i cristiani, anche i crociati si sentivano mani di Dio nel massacrare il prossimo, nell'arrostirlo se eretico, nell'assassinarlo se infedele, nel lasciarlo vendere come schiavo perché figlio di un dio minore, nel torturarlo, violentarlo, depredarlo in nome, per volontà ed a gloria di Dio!

Oggi le porcate portate a termine dagli USA hanno, come copertura, la loro convinzione di essere popolo eletto, cui Dio avrebbe affidato la missione di diffondere i propri valori a livello planetario. Anche loro pensano di essere mani di Dio, che li benedice perché essi lo temono. Un dettaglio trascurabile rivela l'equivoco: hanno pensato bene di scrivere "Noi crediamo in Dio" sul dollaro; per cui appare con chiarezza chi sia il vero dio degli USA; sua maestà mammona...
Oggi, sempre nella sequenza della ricerca che continua io sto maturando la convinzione che anche l'enunciato "mani dell'amore di Dio per noi" sia incompleto, insufficiente. Il messaggio non è esaustivo: noi dobbiamo farci carico di essere non solo mani che amano e condividono, ma anche occhi che vedono e giudicano secondo Lui; e voce che profetizza il Progetto del Padre per noi. Dato che la realtà è complessa,ed è costituita dai due piani del "soggettivo" e dello "strutturale", il primo enunciato corre il rischio di limitarsi al soggettivo, alla persona che ama e condivide, col proprio lavoro e nel volontariato, senza prendere coscienza dell'aspetto strutturale, e quindi senza andare alla radice del negativo al quale lui stesso cerca di porre rimedio senza prendere posizione e denunciare le condizioni maligne la ricchezza, il mercato, la competizione, la fabbrica dello sfruttamento, dell'ingiustizia, dell'esclusione rimarrà aperta; i ricchi ed i potenti ci ringrazieranno perché lasciati i pace nel loro pio esercizio di accumulo e rapina, di contaminazione dei poveri; e le mani dell'amore di Dio avranno del lavoro per l'eternità, senza la prospettiva di arrivare al Regno, che passa attraverso una soggettività strutturalmente solidale, originata dalla consapevolezza di dover essere non solo mani, ma anche occhi e voce del Padre.
Anche se da tutto quello che ho scritto in questi ultimi anni si poteva evincere questa ricerca della completezza del messaggio, includente sia il soggettivo che lo strutturale, cioè sia l'aiutare i poveri che il denunciare lo strutturale che li genera, in questa occasione mi è sembrato utile focalizzare il concetto che le mani, gli occhi e la voce devono lavorare insieme nella stessa persona. Nell'enunciato del Vangelo che io ho ripreso tante volte che recita: "chi fa la volontà del Padre mi è padre..." pronunciato dal Signore, è inclusa questa completezza. Quando noi amiamo e condividiamo siamo atomi di Dio che si incarna nel Figlio, e, nel Figlio, mani, occhi e voce sono inclusi nell'unico Paradigma Gesù.
Se noi ci mettiamo a riflettere su di Lui, ci rendiamo conto che, finché le Sue mani hanno operato del bene, non gli è successo niente; quando con gli occhi si è reso conto del negativo, e con la voce ha denunciato la ricchezza che rende ciechi, e la religione che ci pone come sudditi e servi dell'Altissimo, e non come figli del Padre come Lui, la sua carriera è stata troncata nel modo terribile che noi conosciamo.
Questo ci fa capire la complessità della logica dell'Incarnazione. Dobbiamo essere occhio di Dio sulla realtà di questo nostro terribile mondo; dobbiamo denunciare i meccanismi maligni che lo incancherano; dobbiamo essere mani che lo trasformano secondo amore e condivisione, togliendo sofferenza e portando il necessario e la gioia ad ogni Vivente, i minimi inclusi.
Noi dovremmo cercare di fare tutto questo...



Domenica 28 Ottobre,2018 Ore: 18:42
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
La parola ci interpella

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info