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www.ildialogo.org L'equivoco micidiale,di Mario Mariotti

L'equivoco micidiale

di Mario Mariotti

Prendiamo il concetto di solidarietà. Lo potremmo anche chiamare Valore, e metterlo insieme agli altri concetti-Valori di fraternità, uguaglianza, libertà, giustizia e via di seguito. Proviamo a rimanere alla solidarietà: se essa resta concetto, e rimane domiciliata nei microprocessori della nostra testa, e non viene materializzata da noi in azioni solidali in rapporto a coloro che hanno bisogno di aiuto, la sua presenza, la sua stessa esistenza diventano irrilevanti, inefficaci, inutili.
Prendiamo la nostra Costituzione, che recita che la Repubblica è fondata sul lavoro, esso pure un Valore che dà dignità all'uomo e che forse è il primo dei diritti umani fondamentali, in quanto permette al singolo di contribuire al bene comune, e, per chi crede, di vivere la condizione eucaristica, dato che “tutti” sappiamo bene che con il mercato e la competizione il "tutti" diventa strutturalmente impossibile, perché c'è chi vince e chi perde, ecco che noi ci ritroviamo in una Repubblica fondata anche sulla disoccupazione. E questo perché? Perché se il dettato costituzionale non esce dalla carta e non si materializza nella concretezza storica ed opera delle scelte politiche, economiche e culturali di coloro che ci governano, esso rimane puro concetto impresso sulla carta, dimenticato dai politici e dagli elettori che li esprimono, e noi ci ritroviamo nella situazione attuale, coi milioni di disoccupati molti dei quali giovani, lasciati privi di futuro.
Prendiamo infine il nostro concetto di Dio. Siccome noi lo prendiamo in accezione religiosa, vediamo in Lui un Soggetto Altissimo ed Onnipotente, e ci dividiamo fra noi in credenti, agnostici ed atei. La realtà però non è questa: Dio non è soggetto; è Verbo, è Spirito; non è Amore e Condivisione, ma Amare e Condividere. E qual è lo specifico del Verbo? Che ha bisogno di un soggetto che Lo faccia esistere nella propria esperienza esistenziale, in modo che Esso passi dall'Essenza all'Esistenza, dal Concetto dello "Spezzare il pane" alla prassi del "Condividere il necessario alla vita".
Questo meccanismo, questo specifico vale per tutti, credenti, agnostici ed atei. Solo dove viene praticato l'Amare ed il Condividere, indipendentemente da quello che il soggetto crede o non crede di credere, solo lì c'è, solo lì esiste il Padre che si incarna nel Figlio attraverso di noi per portare a compimento il cantiere del Regno, il nostro mondo trasformato -secondo Amore.
Ecco allora che noi ci ritroviamo un Dio che esiste dove esiste perché viene incarnato da noi; e non esiste dove non esiste perché noi incarniamo accumulo, avidità, strumentalizzazione, superbia, alienazione. Ecco, infine, che la divisione fra noi non è fra chi crede, chi ha dei dubbi e chi non crede; ma fra chi ama, condivide, è fraterno e solidale; e chi pensa ad arricchire, ad imporre uno scambio ineguale nel rapporto di mercato, ad imporre sé stesso nella competizione sui perdenti della competizione stessa. Ecco allora localizzato l'equivoco di fondo che rende irrilevante la religione, e a volte la rende anche complice del negativo: essa prende il Verbo, ne fa un Soggetto, e delega a Lui la potenzialità della trasformazione del negativo in positivo.
Non è così: Auschvitz, i piccini morti nella favela del Sud, i migranti che annegano perché la solidarietà oggi viene considerata un reato: tutto questo dimostra che la presenza di Dio nella concretezza storica dipende da noi, dal nostro giudicare, scegliere, comportarci, votare. Noi siamo le mani dell'amore di Dio per noi; e se esse restano chiuse, Dio ha la distrofia,e gli ultimi sperimentano l'inferno...



Venerdì 19 Ottobre,2018 Ore: 19:22
 
 
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