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Da dove ripartire?

di Mario Mariotti

Io non avevo mai capito il perché il Signore fosse stato assassinato proprio dai sacerdoti, dalla religione, da coloro che avrebbero dovuto essere i più esperti e profondi nella conoscenza di Dio. Per me il cancro dei cancri, la prima espressione di Satana-il Divisore, era la ricchezza, che rende ciechi sulla sofferenza e la miseria del mondo e costituisce la negazione, la bestemmia di Dio-Spirito-Condivisione..
Se uno però continua nella ricerca, si accorge del fatto che il suddetto evento, in apparenza incomprensibile, ha una sua logica. Il Signore, che si pone come testimone della Verità perché Lui stesso é la Verità, viene assassinato dalla religione che soffoca, nasconde, inchioda, bestemmia la Verità. Gesù viene accusato di blasfemia, di bestemmiare, e quindi, per la religione, la Verità è bestemmia della Verità. E come si articolavano le “bestemmie” di Nostro Signore?
Dio non é l'Altissimo, ma è Padre; noi non siamo sudditi e servi ma figli dì Lui; quando noi amiamo e serviamo siamo Lui che opera con le nostre mani, cioè noi, per servire non Lui stesso, ma noi, che ci dobbiamo amare fra noi come Lui ci ama.
Non incomincia, allora, a farsi più evidente il perché la religione considera questi enunciati delle bestemmie? Perché lei non si pone affatto alla ricerca della Verità, per servirla e farsi strumento di Lei; ma si costruisce una sua verità, afferma che essa è la verità, che è stato Dio stesso a consegnargliela perché la custodisca. La Parola di Dio secondo l'uomo diventa, in assoluto,"Parola di Dio"; la Rivelazione diventa un patrimonio da custodire, da cristallizzare, da mettere in Freezer, da imbalsamare, da mandare, da "mittere" al prossimo lasciandola espressa in latino, che nessuno capisce, e traducendola in modo che porti prestigio, ricchezza e potere a lei stessa che ne è la custode.
Il Padre di cui noi siamo mani, é troppo impegnativo, perché le mani devono operare a favore dell'uomo, devono esprimersi nel "fare", nell'amare e condividere, e qui c'è solo da tribolare, da dare e non da prendere. Meglio un Dio che sia Altissimo e onnipotente; meglio usare Gesù come l'Agnello di Dio che paga per tutti e toglie i peccati del mondo; meglio il "credere" che è molto meno costoso del "condividere"; meglio trasformare il Signore da Paradigma da imitare a Salvatore che é sempre in procinto di salvare; meglio insistere nel pregare aspettando i miracoli anche se non arrivano mai; meglio appellarsi al mistero, specie se pronunciato in latino, per spiegare quello che non si sa spiegare perché del Signore non si è ancora campanato nulla. Ecco allora perché la religione uccide la Verità, cioè inchioda il Signore. Lei la Verità, la usa; se ne serve per lei stessa; vive la presunzione di averla già tutta conosciuta, di poterla possedere, di poterla amministrare, di esserne custode e quindi padrona; e non si pone il problema che essa è di una profondità inesauribile e dì una potenzialità dirompente e che deve essere interconnessa alla materialità, alla violenza, alla crudeltà, all'alienazione, alla sofferenza di questo nostro mondo per trasformarlo in Regno. Noi, mani dell'amore di Dio per noi, per la religione non dobbiamo "fare", ma "credere e pregare"; essere umili ed ubbidienti e rassegnati; digerirci che tutto è volontà di Dio, inclusa la presenza dei poveri, degli oppressi, del dolore innocente, dell'ingiustizia, dello sfruttamento, dell'incancheramento del Pianeta e degli spiriti, delle persone.
Se noi riusciamo a digerire tutto questo, ecco che potremo entrare nella nostra vera patria, il Regno dei Cieli
A questo punto, però, punto che sta continuando dal IV secolo dell'era cristiana, si presenta un grande interrogativo che mette in difficoltà Nostro Signore: "Cos'hanno capito, coloro che parlano in mio nome, del progetto dell'Incarnazione? Ero venuto per liberarli dalla religione; mi hanno assassinato; hanno fatto di me una religione. Da dove devo ripartire, se i preti inchiodano, raccontano le favole, e i laici dormono?"
 



Sabato 01 Settembre,2018 Ore: 15:48
 
 
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