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www.ildialogo.org "La fantautopia".,di Mario Mariotti

"La fantautopia".

di Mario Mariotti

Siccome il messaggio sotteso all'incarnazione di Nostro Signore è quello che è possibile trasformare questo nostro terribile mondo nella casa di Suo Padre, nel Regno, e questo praticando amore e condivisione, questo significa che il rapporto creatura-Creatore, gestito dalla casta sacerdotale in termini religiosi, secondo il quale l'esperienza umana è un periodo di prova per accedere alla visione dell'Altissimo, è del tutto deviante, alienante, falso. Questo non dovrebbe essere messo in discussione perché è più che certificato dalla storia, da due millenni di storia.
Oggi mi sento di provare ad ipotizzare un possibile cristianesimo vissuto secondo la logica dell'Incarnazione. Per prima cosa, per avere credibilità, S.R.Chiesa dovrebbe prendere le distanze dalla ricchezza e vivere in quella povertà dignitosa che non è povertà, ma cultura del necessario. A questo punto il suo progetto sarebbe quello del Magnificat: sollevare gli ultimi ed abbassare i primi, e quindi ne uscirebbe la condanna del capitalismo, del mercato e della competizione. Poi lei per prima dovrebbe capire in modo da spiegare al prossimo, che la prima violenza, la madre di tutte le violenze, inclusa quella del terrorismo è l'ingiustizia, cioè la blasfema distribuzione dei doni di Dio fra tutti i Suoi figli.
Altro messaggio fondamentale sarebbe quello che la presenza di Dio, la vita dello Spirito, alita nello "spezzare il pane", nel condividere fra tutti il necessario alla vita. Lì, e non altrove, c'è Dio; e segnale della Sua presenza é la "compassione".
Ecco che la missione della chiesa diventerebbe quella di lavorare per la fratellanza universale, dimensione strutturalmente laica, per superare le divisioni delle religioni; cioè di lavorare per un mondo senza servi e senza padroni. L'obiettivo politico sarebbe l'economia di comunione, nella logica della Famiglia, con gli ultimi al primo posto.
La missione dei sacerdoti, trasformatisi in preti, è in laici anziani scelti dalla comunità, sarebbe quella di favorire l'aggregazione degli oppressi, degli sfruttati, (proletari di tutto il mondo unitevi), di contenere l'egoismo dei ricchi, di lottare per un mondo che rispetti i diritti umani fondamentali di tutti i cittadini del Pianeta, soprattutto quello al lavoro, che é la vera condizione eucaristica di chi spende la propria vita per il bene comune.
I monasteri dovrebbero trasformarsi in centri di ricerca scientifica, per trovare e mettere a punto gli strumenti necessari per rendere possibile ed efficace l'incarnazione dell'amore, dato che lo sguardo dell'uomo deve essere rivolto non a Dio, ma all'uomo; e dato che i veri miracoli sono gli antibiotici, i chemioterapici, le vaccinazioni, e tutti gli strumenti per soccorrere, guarire, migliorare, portare avanti l'unico e vero miracolo: la Vita.
Le ricchezze della Chiesa dovrebbero tornare ai legittimi destinatari, cioè ai poveri, dato che coloro che le offrono a lei per salvare la propria anima credono di starle donando ai poveri stessi, e non al Tesoro del Tempio, che aveva fatto tanto indignare Nostro Signore.
Ultima cosa, per non appesantire troppo il discorso, sarebbe il Vaticano, storica bestemmia strutturale del Vangelo da parte di chi si è servito e si serve della Verità per ingrassare sé stesso. Esso andrebbe trasformato da un lato in museo dell'arte rinascimentale e barocca, e dall'altro
nel centro di coordinamento dell'internazionalismo proletario, per contrastare la globalizzazione del capitalismo, del mercato e della competizione, e per porre in essere l'economia di comunione, resa oggi impossibile da quella basata sulla competizione, cancro che soffoca la fratellanza, l’uguaglianza, la prima vera libertà, che è quella dal bisogno.
Termino qui la riflessione, che formalizza un’utopia che forse si realizzerà solo nella prossima era geologica.
Nonostante questo, dato che in essa spera lo stesso Nostro Signore, io spero con Lui, che si è giocato la vita proprio per questo.



Sabato 25 Agosto,2018 Ore: 17:16
 
 
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