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www.ildialogo.org "Dal purgatorio all'inferno".,di Mario Mariotti

"Dal purgatorio all'inferno".

di Mario Mariotti

Nessuno dice che cosa si è globalizzato dopo la caduta del Muro di Berlino, e non è stato certo il socialismo; tutti confondono il cancro del capitalismo, mercato e competizione, con la chemioterapia per curarlo; nessuno si accorge che dopo il suicidio dell'utopia della fratellanza
la politica è diventata immagine, pubblicità, e la scelta è fra chi ruba di più e chi di meno; tutti digeriscono che le differenze fra i ricchi e i poveri siano e stiano diventando blasfeme; tutti considerano normale e fisiologico che anche la violenza, lo stupro, la tortura, l'osceno, l'orripilante vengano tradotti in immagine, spettacolarizzati e propinati alle nuove generazioni, e poi, alla fine, la nostra informazione, che a darle dell'ipocrita la si sta beatificando, ha il coraggio di ergersi a giudice del letame che essa stessa ha prodotto e sparso in quella che una volta era la profondità dello spirito umano ed oggi è l'apparato epidermico, visivo ed uditivo del ''bipede consumatore psicolabile mai sedato!” Non siamo ancora arrivati ad andare a scuola armati e con la maglia di ferro, al crepare per la strada sé non abbiamo un'assicurazione sanitaria privata che ci copra; agli operai che pagano gli imprenditori perché li facciano lavorare; al bipede che si nutre della dieta di Gandhi e lavora 16 ore al giorno, ma noi siamo sulla buona strada!
Don Milani diceva che i poveri, gli sfruttati, gli ultimi del sistema avevano a disposizione due armi formidabili che avrebbero potuto cambiare la loro condizione: lo sciopero ed il voto. Era una pia illusione. Il voto, mancando un'informazione democratica e pluralista, è diventato così manipolabile
ed alienato da diventare l'alibi dei ricchi per continuare a fottere i poveri; e così vediamo questi ultimi votare per chi promette di abbassare le tasse anche ai ricchi e vediamo dei pensionati con la minima sostenere politicamente coloro che sono responsabili della loro condizione.
Lo sciopero, poi, specie quello generale, a sua volta è diventato un fossile ormai irreperibile, e se incontra oggi quei sindacati che al tempo di Annibale lo proclamavano e lo attuavano, si trova ad essere un perfetto sconosciuto! Eppure il prete di Barbiana aveva ragione. Proviamo ad immaginare se tutti i lavoratori precari di oggi, spacciati per liberi professionisti per essere meglio fottuti, si unissero fra loro, chiedessero e trovassero la solidarietà di quelli a tempo indeterminato; e questi ultimi sputassero sulla loro autonomia e si unissero fra tutte le categorie per inchiodare il Paese in uno sciopero generale che lo paralizzasse nell'industria, nei trasporti, nella scuola, nel commercio e persino nel volontariato, che fa delle acrobazie miracolose per riparare i danni prodotti da chi dovrebbe porvi rimedio. Gli imprenditori rimarrebbero in braghe di tela, padroni di niente perché privi di chi li rende tali; e i politici a loro servizio potrebbero trovare una futura occupazione nell'allevamento dei bachi da seta nelle ex colonie dell'impero del Duce.
Ma tutto questo è fantascienza. Il lavoratore è stato prostituito in consumatore il povero in ricco-mancato; il cittadino in libero imprenditore e speculatore o di fatto o di desiderio; e noi ci troviamo nella situazione di oggi.
E come è stato possibile arrivare al punto in cui siamo, squallida provincia dell'Impero d'Oltre-Oceano che ripete a qualche anno di distanza le porcate della sede centrale dell'Impero stesso? Facendo diventare tutto amplificando il negativo, è stato prodotto un mutamento antropologico per cui ognuno di noi non vede più negli altri delle persone come lui, con gli stessi problemi, necessità, desideri, ma solo dei concorrenti che lo possono fottere, o dei superman da invidiare, o dei nemici. dai quali difendersi.
E quale lo strumento primo per produrre tale mutamento? La trasmissione della cultura maligna del "beati i ricchi" attraverso l'informazione evacuata da sua maestà mammona attraverso la TV!
Cari concittadini, continuate pure a bere il liquame spacciato come vino di prima qualità; a venerare il "nuovo"; a giudicare e scegliere con le lenti a contatto che vi hanno rifilato i signori padroni.
Qualcuno aveva ricevuto l'incarico di spiegarvi che la salvezza dei poveri arriverà solo dal Natale, dall'Incarnazione della solidarietà da parte di loro stessi fra loro stessi; e che finché loro non capiranno questo, saranno corresponsabili colposi della sofferenza che devono subire. Quel qualcuno non l'ha capito, non l'ha fatto, e continua ad invitarvi a pregare ed alzare gli occhi al cielo.
Andate in pace, siete già all’inferno, o in un purgatorio che lo precede.



Domenica 08 Luglio,2018 Ore: 05:49
 
 
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